Capitolo 2 : le 5 prove

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Mi ritrovai in una stanza buia, tra quattro mura interamente nere, aguzzai meglio la vista e vidi una sagoma femminile risplendere di luce propria che illuminò un angolino della stanza "Calma e concentrazione, calma e concentrazione!"

Urlava la donna con voce ansimante

"Tu ci salverai, solo tu puoi farlo".

Mi svegliai di soprassalto, il sudore ricopriva interamente il mio corpo, un'altra delle mie strane visioni era tornata a farmi visita stavo letteralmente impazzendo. Il giorno delle cinque prove era ormai arrivato, era il momento di far vedere a tutti di cosa ero capace. Io ed Ivy ci preparammo ed uscimmo dalla stanza, sperando di ritornarci come alunne effettive dell'accademia. Non sapevo cosa aspettarmi ma ero convinta che c'è l'avrei fatta, per la prima volta mi sentivo sicura di me, sicura e determinata.

Arrivammo nel luogo in cui si sarebbero svolte le prove e vidi davanti a me cinque bellissimi padiglioni l'uno diverso dall'altro, ognuno per ogni prova. Il preside Gold si posizionò su una sedia completamente d'oro al centro dei cinque padiglioni e iniziò a parlare:

"Benvenuti ragazzi e ragazze di tutte le galassie , so che questo per voi è un giorno importante e lo è anche per la nostra scuola bramosa di nuovi eroi...finalmente tra poco sapremo chi riuscirà a diventare uno studente della prestigiosa accademia e ne uscirà vincitore e chi invece se ne andrà via con la consapevolezza che ha ancora molto da imparare. Io e l'illustrissima professoressa Adams valuteremo le vostre prove e solo alla fine scoprirete il vostro esito, adesso diamo inizio ai test e che la fortuna sia dalla vostra parte."

Tutti si spostarono verso il primo padiglione dove la professoressa Adams prese parola:

"Come prima prova, valuteremo le vostre abilità di telecinesi".

Non avevo mai praticato la telecinesi prima d'ora ma le parole della mia visione mi rimbombarono nella testa "calma e concentrazione" ecco quale era la chiave. Ivy aveva superato il test brillantemente, dopotutto la telecinesi era o non era il suo potere? Arrivò il mio turno:

"Signorina Clark si accomodi qui" la professoressa mi indicò una sedia fatta d'acciaio con affianco un comodino di legno, probabilmente mogano, con sopra un grosso coltello dalla lama affilata "adesso lei dovrà prendere quel coltello e lanciarlo contro il bersaglio con la sola forza del pensiero" .

Cosa? A malapena sapevo usare il mio di potere, come avrei fatto a centrare il bersaglio solo con la forza della mia mente e se avessi fatto del male a qualcuno? Chiusi gli occhi, liberai la mente dalle preoccupazioni e focalizzai tutta la mia energia verso quel coltello facendomi coraggio.

Quando riaprii gli occhi il coltello era davanti ai miei occhi che fluttuava in attesa di essere lanciato ed è li che con un movimento secco lo lanciai proprio al centro del bersaglio usando solo la mia forza mentale; ci ero riuscita, mi sentivo sicura e nessuno mi avrebbe fermata, riuscivo a sentire l'adrenalina e la grinta che mi scorrevano per le vene.

"Complimenti signorina, può passare alla fase successiva" disse il preside con ammirazione.

Corsi ad abbracciare Ivy che mi accolse con un bellissimo e confortevole sorriso. Ci dirigemmo verso il secondo padiglione...molti degli studenti non riuscirono a passare la prova, io ed Ivy invece eravamo ancora più forti e combattive di prima. Il preside ci illustrò la seconda prova:

"Questa prova consiste nel teletrasportarvi su quell'asta e prendere la bandiera che vi è riposta in cima".

Molti degli studenti provarono con tutte le loro forze ma i risultati furono nulli.

"Signorina Clark prego, venga avanti."

Questa volta pensai unicamente al mio obbiettivo: la bandiera. Iniziai a correre con tutta la velocità che possedevo, non sentivo più le gambe era come se stessi volando, mi sentivo leggera, mi sentivo libera; in un secondo mi ritrovai in cima all'asta, presi la lunga bandiera con lo stemma della scuola e saltai. Non avevo di idea di come ci fossi riuscita, era stato tutto fin troppo veloce. Seconda prova completata, con successo. Ora era il turno di Ivy, anche lei riuscì a superare la prova, ero così felice,anche questa volta avrei l'avrei avuta al mio fianco.

La terza prova consisteva nella lettura della mente. Ho sempre voluto un potere del genere, secondo me leggere il pensiero degli altri è una cosa fantastica anche se proibita.

"Signorina in questa prova dovrà leggere la mente contorta di una persona, la mia " disse il preside Gold.

Perché si era offerto di farsi leggere la mente da me? Voleva dirmi qualcosa che doveva rimanere segreta ? Non capivo, ma decisi comunque di farlo.

Lo guardai dritto negli occhi, cercando di stare attenta ai minimi dettagli, finché non sentii una voce nella mia testa, che di certo non era la mia. Era quella del preside che mi diceva :

"Una forza oscura si impadronirà della terra e solo tu puoi salvarci, i tuoi genitori hanno bisogno di te come anche noi ne abbiamo bisogno."

Cosa voleva dire con il fatto che i miei genitori avevano bisogno di me e perché lui sapeva di loro? c'era qualcosa che non andava...

" Ora, dì loro che stavo pensando semplicemente pensando al possibile vincitore, nessuno deve sapere niente chiaro? " La voce si interruppe e dissi loro quello che il preside o meglio, la sua mente, mi aveva detto di fare.

Questa prova era stata al dir poco strana ma comunque ero riuscita nel mio intento e non potevo che esserne felice.

Ci dirigemmo nel quarto e penultimo padiglione, quale prova sarebbe stata questa volta ?

" Ragazzi la quarta prova consiste nel materializzare oggetti o persone, cominciamo"

Ivy materializzò i suoi genitori, era tanto che non li vedeva e anche se erano solo un miraggio non potei fare a meno di sorridere, la vedevo così felice si vedeva che gli mancavano davvero tanto.

Io invece cercai di materializzare mia nonna. Pensai unicamente a lei, avevo bisogno di vederla: una figura luccicante prese forma davanti ai miei occhi; era proprio lei, mia nonna che mi guardava e diceva di avvicinarmi, camminai verso di lei, toccai la sua mano e poi l'immagine scomparve, avevo quasi dimenticato che quella era solo sagoma senza un corpo, una piccola lacrima di dolore si poggiò delicatamente sulla mia guancia, mi ripresi subito, non volevo dimostrarmi debole a occhi altrui, non dovevo dimostrarmi debole.

Era arrivato il momento dell'ultima prova : ci dirigemmo nell'ultimo padiglione, era diverso dagli altri, vi era un grande percorso che presumo avremmo dovuto eseguire.

"Allora ragazzi, siamo giunti all'ultima prova...questa sarà una prova di coppia. Dovrete affrontare questo percorso e usare tutto quello che avete imparato oggi dopodiché domani ci sarà il verdetto. Quindi diamo inizio a l'ultima sfida" .

Io e Ivy affrontammo la prova con grande agilità, contavamo l'una sull'aiuto dell'altra. La sua telecinesi ci aiutò molto, riuscivamo facilmente a superare ogni ostacolo e anche il teletrasporto ci fu di grande aiuto. Riuscimmo a terminare il percorso molto facilmente sfruttando entrambi i nostri punti di forza, finimmo prima di tutti gli altri. Le prove erano finite.

Non vedevo l'ora di sapere il mio destino, ci avevo messa tutta me stessa e di certo non sarei tornata a casa tanto facilmente.


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