45.

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Bart pov:
Sono quasi sette giorni che la evito, non sapevo come affrontarla e avevo bisogno di schiarirmi le idee. Per fare ciò ho preferito rimanere chiuso in camera mia e piangermi addosso come un bambino.
Adesso sono appena sceso in giardino per prendere aria.
La vedo lì, stesa con il suo vecchio libro in mano e non ci sono parole per descrivere la sua  bellezza.
Lei si volta e per un istante, il suo sguardo si incatena al mio e io capisco tutto.
Adesso, incredibilmente, so che cosa fare.
Senza pensarci due volte entro in casa e afferro il mio telefono.
Compongo un numero:
"Pronto, sono Bart! Ho bisogno del tuo aiuto"

Olimpia pov:
È fine agosto e io sono stesa in giardino a godermi l'ultimo sole.
Sono stati giorni duri.
È passata una settimana dall'ultimo dialogo con Bart. Lui non è riuscito a dirmi che mi ama e io credo che sia perché non mi ama veramente.
Non come io amo lui, quanto meno.
Ci siamo evitati per sette giorni, io per non scoppiare a piangere e lui forse per senso di colpa.
Ho passato le mie giornate a leggere, immergendomi in storie romantiche, per non pensare alla tragicità della mia.
Jane Austen è stata la mia migliore amica, Orgoglio e Pregiudizio il mio rifugio.
Mi ha aiutato a capire che tutti possono farcela nella vita, se Elisabeth è riuscita a sposare Mr Darcy e lui è stato capace di superare il suo orgoglio e dichiararle il suo amore, allora c'è speranza per tutti.
Sono all'ultima pagina del mio libro quando lo vedo arrivare in giardino.
Si ferma sotto il loggiato e mi guarda.
I nostri occhi si incontrano per qualche istante e il mio cuore riprende a battere, ma poi senza dire niente torna sui suoi passi e rientra in casa.
E io rimango lì, non so per quanto tempo, senza distogliere lo sguardo dal punto in cui si trovava lui.
Lo squillo del mio telefono mi scuote dai miei pensieri.
"Pronto" rispondo.
"Ciao signorina depressione!" Dice Irene dall'altro lato della cornetta. "Basta con questa reclusione, preparati, tra mezz'ora sono da te. Ti porto al mare. Non voglio sentire repliche" e riattacca senza darmi il tempo di rispondere.
Io sorrido per il suo comportamento e, anche se controvoglia, vado a prepararmi.

"Dai Ire quanto manca? È più di un'ora che siamo in macchina! Ho fame.." Dico lamentosa alla mia amica che sta guidando.
"Quanto ti lamenti. Per tua fortuna siamo arrivate!" Dice parcheggiando davanti ad una spiaggia. "Tu avviati, che io vado un attimo alla toilette!" Risponde sorridente e io mi incammino.
Faccio quattro passi e finalmente tocco la sabbia.
Mi fermo per togliermi le scarpe quando..
Lo vedo.
Le gambe mi tremano e il cuore inizia a battere all'impazzata.
Lo vedo.
In piedi.
Con una rosa rossa tra le mani.
"Che.. Che ci fai qui?" Chiedo tremante. E lancio uno sguardo alle mie spalle in cerca della mia amica.
"Irene è con Luca, lui è venuto con me. Eravamo d'accordo. Le ho chiesto io di portarti qua" prosegue lui.
"E perché?" Chiedo io incredula.
"Perché la nostra storia è nata al mare, o almeno è lì che ho capito di voler stare con te veramente. E anche queste cose volevo dirtele al mare " continua.
"Quali cose?" E mi sembra che il rumore del battito del mio cuore superi quello dei miei pensieri e delle mie parole.
Lui si avvicina e con delicatezza mi prende una mano.
Mi guarda negli occhi e lo vedo teso, come se avesse seriamente paura di qualcosa.
"Volevo dirti che ti amo..
Ti amo quando sorridi e quando ai bordi delle tue labbra si creano quelle due fossette sexy. Ti amo quando ti arrabbi e diventi rigida con lo sguardo fisso. Ti amo quando sei gelosa e le tue guance si tingono di rosso. Amo i tuoi capelli e il modo in cui ti ricadono sulla faccia quando ti muovi. Amo il suono della tua risata e i diversi modi che hai di ridere, 3 per la precisione: il primo quando ridi di gusto, il secondo quando cerchi di mascherare l'imbarazzo, il terzo quando ridi per me, che è il più bel rumore che abbia mai sentito.
Amo i tuoi baci, le tue carezze. Amo il modo in cui mi fai sentire quando stiamo insieme. Amo quando mi sei vicina, perché mi sento sicuro e pulito. Amo il sapore delle tue labbra e l'odore della tua pelle.
Ti amo quando dormi e sembri una bambina e quando mi correggi perché parlo in maniera sgrammaticata. Amo quando esci dalla doccia e corri, senza mai asciugarti. Amo il modo in cui i nostri corpi si incastrano quando facciamo l'amore e le emozioni che mi fai provare, emozioni senza nome, sconosciute per me prima che arrivassi nella mia vita. Ti amo perché hai sconvolto tutto, piombando in casa mia in un giorno di Aprile. Ti amo quando sei indecisa o pensierosa e ti si forma una bellissima ruga sulla fronte. Ti amo quando sei concentrata e quando sei in imbarazzo.
Ti amo quando hai freddo e fuori ci sono 30 gradi. Ti amo quando indossi i miei vestiti e ti lamenti perché ti stanno grandi. Ti amo perché mi ascolti e non mi giudichi. Ti amo perché mi sfuggi, ma non mi lasci mai solo. Ti amo quando piangi e mi viene un tremendo istinto di prenderti tra le braccia e non lasciarti più andare.
Ti amo perché hai azzerato tutte le mie paure e abbattuto tutte le mie barriere, ti amo perché mi hai reso un sentimentale e hai fatto si che mi trovi su una spiaggia, con una rosa in mano, a dirti tutto quello che provo per te e a pregarti di perdonarmi per i casini che ti combino e di tenermi con te, perché, ti giuro, che senza di te io, ormai, non sono niente."
Il mio corpo è scosso da singhiozzi e tremo come una foglia, non posso credere che tutto questo stia davvero accadendo, che queste parole siano davvero uscite dalla sua bocca.
Non dico una parola, ma mi avvento su di lui e lo bacio.. Lo bacio come se fosse l'unica cosa che conta in questo momento.
"Ti amo amore mio, scusami se ci ho messo tanto ad ammetterlo" mi sussurra all'orecchio.
"Ridimmelo" gli chiedo.
"Ti amo" dice e mi bacia.
"Ti amo" ripete e mi bacia ancora.
"Ti amo. Ti amo. Ti amo..."
E io non sono mai stata così felice nella mia vita.

Sotto lo stesso tettoWhere stories live. Discover now