Smile for me

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Quando Kate aprì gli occhi, la prima cosa che vide fu una forte luce gialla che l'accecava
Ziva: "Ciao Tali, amore mio, tanti auguri di buon compleanno" disse con la sua voce angelica.

Erano trascorsi esattamente 7 anni dal giorno dell'incidente e dalla conseguente nascita della bambina, e Ziva era ancora stesa sulla sua brandina d'ospedale. Tony e Kate non desideravano altro che non fosse poterla vedere negli occhi e riabbracciare, anche se la vedevano sempre al loro fianco quando ne avevano bisogno. Kate era cresciuta senza l'allattamento al seno di Ziva, senza i suoi rimproveri, e senza tutte quelle premure che una mamma come lei le avrebbe dato, ma aveva qualcosa che nessuna bambina poteva anche solo immaginare: un angelo custode che la proteggeva in ogni secondo, una presenza onnisciente che le era sempre vicino, una ninja che per lei avrebbe fatto qualsiasi cosa. Era diventata una bambina molto diligente, la miniatura di sua madre, ed in più ne conservava anche il carattere chiuso e timido, ma altrettanto tenero e amorevole.

Tony: "Buongiorno mia piccola ninja, tanti aug..."
Quando Tony aprì la porta della cameretta di Kate, gli si proiettò davanti una scena che a molti poteva apparire strana, ma non per lui. In lui suscitava una grande commozione: la sua bambina con le mani ed il nasino appoggiati alla finestra, e dall'altro lato del vetro, la sua Ziva che faceva altrettanto.
Tony: "Ciao a entrambe le mie splendide ninja"

Quando la preside della scuola entrò nella classe di Kate, questa era alla lavagna. Esattamente come sua madre, a scuola era eccellente, faceva sempre degli interventi pertinenti, domande appropriate ed era amata da tutti i suoi amici... Eccetto il suo compagno di banco Jack.
Quel giorno, la bambina, stava esponendo un approfondimento che aveva fatto completamente da sola, ma venne interrotta dal rumore sordo della porta che veniva spalancata.
Preside: "Catelin, fa' lo zaino. E' arrivato papà a prenderti, oggi esci prima"
La piccola era spaventata dal tono preoccupato della donna, ma eseguì senza indugi.
Quando tornò al banco, Jack iniziò a prenderla in giro. L'argomento che prediligeva era lo stato di sua madre, e continuava a ripetere che lei non ne avesse una, che non le voleva bene, e che se ne sarebbe andata via presto. Ormai però Kate ci aveva fatto l'abitudine, e riusciva sempre a rispondergli a tono, senza mai diventare scurrile.
Uscita di scuola, trovò suo padre che l'aspettava sulla porta, aveva un sorriso smagliante, ma stranamente finto.
Kate: "Papà, oggi la ho esposto il mio approfondimento sui fossili, la maestra ha detto che non c'era bisogno di finire, perché dovevo scendere urgentemente, ma mi ha messo 10 comunque" Disse la bambina lasciando lo zaino a Tony.
Tony: "Poi quando prenderai un voto ad una sola cifra ti farò un regalo"
La bambina iniziò a ridere silenziosamente. Quella risata gli ricordava la sua amata moglie, avevano lo stesso sguardo, lo stesso sorriso, e quel pensiero lo incupì.

Salita nel camioncino dell'NCIS, Kate trovò tutti i colleghi di lavoro del padre. Gibbs era seduto avanti, e dietro c'erano Abby, McGee, Palmer e Ducky. Tony si sedette al posto di guida, e lei in braccio alla scienziata.
Abby: "Ciao Tali, com'è andata a scuola?"
Kate: "La maestra mi ha chiesto di esporre il mio approfondimento sui fossili e mi ha messo 10"
Abby: "E cos' hai detto?" La ragazza stava tentando di alleviare la tensione, per non far capire alla bambina quello che stava succedendo, ma quella domanda fu la sua condanna.
Kate: "Che il processo di fossilizzazione è stato studiato dagli storici e dagli archeologi, dimostrando che nelle varie fasi si forma una sostanza simile alla resina di un albero..."
Kate stava continuando la sua spiegazione, quando Tony frenò di colpo.
Quelle parole avevano risvegliato in lui ricordi del suo grande amore, quando nella casa della confraternita Ziva si era aperta con lui, quando a cena le chiese di sposarla, quando una mattina gli si presentò davanti con la sua tutina da notte in seta e le lacrime agli occhi, a dirgli che era in dolce attesa. Quelle parole erano le stesse che aveva usato per spiegargli cosa avviene durante il processo di fossilizzazione.
La piccola si allarmò per la frenata, e chiese cosa fosse successo, ma quando Tony tentò una scusa e si voltò verso di lei, le lacrime lo trassero in inganno.
Nessuno stava capendo cosa stesse accadendo, solo Gibbs, che quella mattina di tanti anni fa era lì presente.
Gibbs: "Non è ancora detta l'ultima parola, Tony"

Arrivati in ospedale, la piccola corse nella camera della madre. Dopo tanti anni aveva imparato la strada a memoria, ed Abby rimase senza fiato a starle dietro.
Quando entrò si sistemò sul letto al fianco della madre, esattamente come la metteva Tony quando era piccola. Si sentiva al sicuro da ogni brutta verità, da ogni male del mondo, sotto l'ala protettrice di sua madre, che vegliava continuamente su di lei.
Quando si sistemò, Abby raggiunse i colleghi che stavano prendendo un caffè, mentre Tony era corso a parlare con il primario del reparto.
Primario: "Signor Dinozzo, da stamattina alle cinque sua moglie è entrata in un coma permanente, ormai sono passati 7 anni! Continuare a tenerla attaccata a quella spina sarà del tutto inutile. La discussione finisce qua. Tra 3 ore la porteremo via."
Tony non poteva crederci, aveva perso sua moglie, aveva perso la madre di sua figlia, ma soprattutto aveva perso la persona che amava più di ogni altra cosa: Ziva. Come avrebbe fatto a dirlo a sua figlia? Come si può dire ad una bambina che ormai non potrà mai abbracciare la sua mamma? Non si può!
Non aveva la forza di ribattere, e si sedette sulla poltrona con le mani fra i capelli e le lacrime che rimanevano ferme nell'incavo degli occhi. Aveva promesso che sarebbe stato forte, doveva esserlo per sua figlia.

Intanto Kate, rimasta sola con la madre, la stringeva a sé con le sue braccine e tutta la forza che aveva, come per non lasciarla andare.
Kate: "Mamma, Jack continua a prendermi in giro perché dice che non ho una madre, ma io so che non è vero. Oggi però volevo piangere, anche se non l'ho fatto, perché altrimenti papà si sarebbe spaventato"
Mentre la piccola raccontava a Ziva le sue paure, una mano delicata, snella e morbida lentamente iniziava ad accarezzarle il capo poggiato sul petto della madre. Poi udì una flebile voce, nuova per le sue orecchie, ma non per il suo cuore. Ziva. Era lei, la sua mamma. Kate sollevò lentamente la testolina, e finalmente poté scorgere una donna sorridente, viva, dagli occhioni dolci, splendidi e lucenti. Non aveva parole, sentì una fitta allo stomaco, ma non era dolorosa, era gioia, una gioia incolmabile che le impediva di gridare al mondo che aveva ragione, che non era sola, che la persona che aveva davanti era sua madre, era reale, e nessuno gliel'avrebbe più portata via.
Ziva: "Ciao mia dolce Tali. Mi sei mancata tanto"
Kate aveva ritrovato la capacità di parlare, eppure non disse altro che
Kate: "Mamma"
Ziva: "Bambina mia, ora puoi dire a Jack che si sbagliava. Perché ora rimarrò con te per sempre"
Ziva continuava a sorridere e Kate ancora non credeva allo spettacolo che vedeva.
Kate: "Mamma ti voglio tanto bene, non mi lasciare più"
Ziva: "Non succederà mai più, mia piccola Tali. Te lo prometto. Ma sappi che io non ti ho mai abbandonata, e mai lo farò" disse continuando ad accarezzarle il volto.
La bambina mise la mano sopra la sua mentre erano sedute sulla brandina una difronte all'altra, e si guardavano negli occhi.
Ziva: "Io sarò sempre con te, anche quando non mi vedi, io ci sarò" poi slacciandosi la sua collanina, quella che portava al collo dalla morte di sua sorella, e che mai aveva tolto prima, aggiunse
Ziva: "Tieni questa, perché così mi avrai sempre con te. Sarò il tuo angelo custode. E questa collanina ne è il simbolo."
Poi mentre gliel'allacciava, Kate prese a parlare
Kate: "Mamma ma era vero quello che vedevo? Era vero che io parlavo con te e che tu sei sempre stata con me?"
Ziva: "Si, amore mio, è stato tutto vero"
La piccola scattò in piedi
Kate: "Vado ad avvisare gli altri"
Ziva: "Va' piccola mia..." poi mentre la bambina usciva da quella porta Ziva la chiamò e lei si voltò
Ziva: "Tali... Abbi sempre fiducia in te. Sei una bambina forte. E ricorda che io sono sempre con te"

Mentre Kate avvisava gli altri dell'accaduto, Tony era ancora su quella sedia a riflettere su quello che avrebbero fatto a sua moglie. Quando tornò nella camera non c'era nessuno, se non la sua Ziva che stesa nel letto guardava al di fuori dalla finestra.
Tony non vide che era sveglia e si sedette vicino a lei. Ziva non si mosse.
Quando il ragazzo notò che la moglie non aveva più la collanina fece per alzarsi, ma la donna afferrò la sua mano, e si voltò a guardarlo.
Ziva: "Tony..."
Tony sbiancò all'istante. Aveva appena udito una sottile vocina famigliare, che non sentiva da tanto tempo. E quando rivide quegli occhi si piegò sulle ginocchia stringendo la mano di Ziva
Tony: "Ziva... Ce l'hai fatta."
La ragazza si sedette sul letto e con un tenero sorriso annuì.
Tony si alzò in piedi, e portò la moglie vicina alla finestra. Finalmente le mise le mani fra i capelli, lei mise le sue sul suo viso. Tony si avvicinò lentamente al suo volto, fino a sentirne il debole respiro, e quando le loro labbra si sfiorarono, fu un valzer di emozioni meravigliose. Un bacio atteso da 7 anni, assaporato con la delicatezza di un amore potente, che va oltre ogni confine, un bacio ricco di energie e privo di sofferenze, nonostante tute quelle appena subite, un bacio che può esistere solo tra loro.
Tony: "Non mi lasciare mai più, ti prego, non posso vivere senza di te. Un altro giorno e sarei scoppiato, sarei tornato il Tony di prima, quello debole, quello senza il suo vero amore."
Ziva: "Non ti ho mai abbandonato... Tony io ti amo"
Le lacrime sgorgavano timidamente dai loro visi ancora vicini. Tony la stringeva a sé, nonostante tutti i fili che la collegavano alle macchine. Ziva appoggiava la sua testa sul petto di Tony, che spinto dall'emozione, la prese in braccio. Ziva aveva la mano intorno al suo collo, e lui non sentiva più il peso.
Tony: "Ti amo anch'io Ziva"
Ziva: "Tony ascoltami, tu devi continuare ad essere forte. Quella che abbiamo appena superato era solo una prova per vedere se il nostro amore sarà pronto al peggio, che deve ancora arrivare. Tony io sto morendo. Per poterti dare un ultimo bacio, son dovuta andare incontro a morte certa. Tu sei stato e sarai per sempre tutta la mia vita. Ti prego, non dimenticarti di me. Ti amo"
Non fece in tempo a sussurrare l'ultima parola che la sua testa si abbandonò, piegando il collo all'indietro sul braccio del marito ed il suo corpo perse ogni forma di vita. Poi l'elettrocardiogramma iniziò a suonare ferocemente una nota malevola.
Un attimo prima era con lui, ed un attimo dopo non c'era più. Era morta fra le braccia di Tony, che in preda alla disperazione più assoluta continuava a stringerla a se sempre più forte ed a urlare il suo nome con tutte le forze, come per richiamarla e riportarla a quel mondo che aveva appena abbandonato. Ziva se n'era andata e non sarebbe più tornata, Tony la posò sul letto ed in quel momento si accorse che tutti i suoi compagni di lavoro, il suo capo e sua figlia, avevano assistito all'intera scena. Le lacrime uscivano dai suoi occhi senza sosta, come mai prima d'ora. Con lo sguardo implorava aiuto, mentre i medici accorrevano nella stanza.
Gibbs entrò a prendere Tony, mentre McGee, accompagnato da Abby, Ducky e Palmer portava fuori sulle spalle la bambina che spaventata stringeva al petto la collanina della madre.
Gibbs: "Tony calmati, Ziva ha fatto la sua scelta, ha preferito avere la certezza di rivederti un'ultima volta, piuttosto che la probabilità di vivere ancora. Tony devi accettarlo"
Gibbs tentava di consolare Tony che piangeva disperatamente sulla sua spalla, ma in fondo, anche lui aveva subito un grande shock, ed il suo cuore si era spezzato in tanti frammenti. Aveva perso la sua bambina, e niente e nessuno avrebbe potuto portargliela indietro., ma sapeva che Tony stava peggio di lui, e per questo continuò a consolarlo
Gibbs: "Tony, lei ha donato la sua vita a te, l'ha buttata via solo per rivederti un'ultima volta, ti ha fatto il più grande dono che potesse regalarti"
Ma nonostante tutto, Tony continuava a vedere il corpo inerte di Ziva saltare inutilmente sotto le scariche di energia che i medici continuavano ad effettuare, e a gridare il suo nome. Ziva.

I will be your NinjaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora