litigio

4.7K 173 5
                                    

Gaetano è infuriato.
< MA PERCHÉ? PERCHÉ? >
< Professore stia calmo per favore, i giornali sono così, scrivono e scrivono, ma alla fine se ne dimenticano >
< Lei forse non ha capito! Se qua si viene a sapere di noi due succede un casino! Ce lo disse stesso lei che la gente giudicherebbe male il nostro rapporto > dice alzando la voce
< Lo so, ma ora stia calmo per favore. Non bisogna dare nell'occhio >
< Ci proverò > dice ancora infuriato.
Non riesco proprio a crederci, ma come è possibile? Pur di fare un'articolo sarebbero disposti a tutto!
Torniamo in classe, lo guardo, è strano, si vede lontano un miglio che è arrabbiato.
Entro in classe, tutti mi fissano in silenzio, non sono una tipa che si abbatte, era inutile stare a casa, vado al mio posto
< Claudia! Sei la solita! Non potevi restartene a casa?  >
< Ma Monica, che senso avrebbe?  Non risolverei nulla >
Monica si stringe nelle spalle rassegnata.
< Buongiorno ragazzi > dice Gaetano entrando, posa bruscamente la borsa sulla cattedra e si siede
< Ma cos'ha? È successo qualcosa? >
mi chiede Monica
< Si, te ne parlo dopo, ora non è il caso >
< Okay, l'importante è che non ti agiti, lo sai che devi stare calma >
< Ci proverò > dico mettendomi una mano sulla pancia.
Questo piccolo esserino non può neanche " vivere " tranquillamente, deve subire tutto lo stress che si sta ripercuotendo su me e Gaetano negli ultimi giorni.
< Ragazzi, qualcuno di voi accende il computer per favore?  >
< Lo faccio io prof > dice Alessio
< Bene, vai sul registro on-line >
Alessio và ad accendere il computer e accende anche la LIM.
Ed ecco quando si dice che la fortuna ti perseguita ma sei più veloce.
Nella homepage c'è un riquadro di un giornale locale, o meglio, l'unico.
Appena Gaetano lo vede sbianca.
E penso di essere sbiancata anche io.
< Alessio! Spegni la LIM! Non serve tenerla accesa ora > sbraita Gaetano
< Va bene prof >  dice Alessio intimorito.

La campanella dell'ultima ora è sempre una liberazione, ma non oggi.
È il penultimo giorno di scuola, e già só che questi giorni mi mancheranno tanto.
Esco seguita da Monica che mi tiene sotto braccio, ci sediamo sulla nostra panchina e aspettiamo Gaetano.
< Monica, devo dirtelo, è successo un casino! Ieri all'uscita dalla caserma ero con Sara e Gaetano, c'erano dei giornalisti. Stamattina sulla copertina del giornale c'eravamo noi tre, e nelle didascalie hanno scritto che è strano che un professore tenga per mano un'alunna e che non la lasci nemmeno per un momento. Sospettano qualcosa. > dico d'un fiato
< Ah... beh Claudia, lo sai benissimo che i giornali pur di fare un articolo scrivono cose non vere, la gente magari penserà che anche questa è una bufala! >
< Speriamo Monica, speriamo.. ho paura, non voglio che lo sappia tutta la città e tanto meno ora che ancora non abbiamo fatto gli esami >
< Ehi, andiamo? > dice Gaetano tentando un sorriso
< Si si, Monica vieni con noi?  > chiedo
< No grazie, sono venuta con la macchina >
Mi alzo e mi avvicino a Gaetano, mi mette un braccio intorno alle spalle.
Gli sorrido e mi bacia la fronte.
Salutiamo Monica e ci avviamo, entriamo in macchina e ci dirigiamo verso casa.
< Gaetano, ma non dovevamo svoltare a destra? >
< Dobbiamo andare da Sara, poco prima mi ha mandato un messaggio, ci ha invitato per il pranzo > dice svoltando a sinistra
< ah ok, così vediamo anche i bimbi come sono diventati > dico allegra
< Beh non penso che in quattro giorni siano diventati dei giganti > dice sarcastico.
Mi stringe forte la mano e se la porta alla bocca. La bacia dolcemente, dolcemente e a lungo.
Un'ondata di relax, di benessere mi pervade. Mi inebria.
Arriviamo da Sara, andiamo a parcheggiare nel cortile sul retro e ci incamminiano mano nella mano.
< Ehi, venite pure, è quasi pronto >  dice Sara abbracciandoci
< Tu Claudia? Tutto bene? Come procede la gravidanza? >
< Meglio, la nausea persiste, ma di meno... >
Sara mi sorride e mi prende per mano, andiamo in cucina dove vediamo Francesco intento a saltare la pasta.
Gaetano sembra più rilassato, prende in braccio Roberta e ci gioca un po', la culla e fá delle facce buffe per farla ridere.
E pensare che è lo zio, se fosse il padre chissà cosa farebbe, è proprio vero quando dicono che con la paternità gli uomini si rincitrulliscono! È così divertente però vederlo con la bimba in braccio,sarà un ottimo padre, ne sono certa.
Roberta allunga una manina e gli tira la barba, ride, è divertita.
< Dai a tavola su! > dice Francesco impiattando.
Il pranzo scorre veloce, è tutto normale, solite conversazioni, esami di stato, vacanze, gravidanza, scuola... insomma, la solita routine.
Dopo pranzo ci sediamo tutti e quattro sul divano, guardiamo le foto dei gemellini, ne hanno moltissime, Sara è fissata con le foto (beh,anche io lo sono), è capace di farne venti al giorno, la fotografia è una passione di famiglia.
< ragazzi, è arrivato il momento di parlare. Già sapete di cosa > dice mostrandoci quel maledetto giornale.
Gaetano lo prende e lo stringe.
< Cosa avete intenzione di fare?  >
< Non lo sappiamo Sara, non lo sappiamo! È così complicato!  > dico irritata
< Claudia stai calma per favore > dice Gaetano mettendomi una mano sulla pancia.
A volte me ne dimentico, eppure Gianna me lo ha detto così tante volte.Devo stare calma; è una sorta di motto.
< Voglio andare al giornale e parlare con quello che ha scritto questo articolo! Se si viene a sapere così di noi due succede un casino e non è proprio il caso >
Prendo il giornale dalle mani di Gaetano e già la copertina è compromettente.
Bisogna assolutamente smentire tutto, non possiamo rischiare > dico in preda al panico
< No, non fatelo! Potrebbe sembrare che vogliate nascondere qualcosa, fate come se non fosse successo >

Un pezzo di noi dueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora