CAPITOLO 7

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<< Cory!! >>.

Non so per quanto tempo io sia rimasta qui immobile a fissare il vuoto, prima di accorgermi della ragazza dai capelli rubino e dalle guance bagnate in piedi difronte a me.

Linda mi circonda il viso con mani tremanti;

<< Cory, ti senti bene? >>, mi chiede preoccupata.

Quante volte ha dovuto chiamarmi prima che mi accorgessi della sua presenza??

Mi allontano istintivamente dal suo contatto, per abitudine, non per altro; ma l'espressione ferita che le compare in volto me ne fa pentire all'istante.

<< Ce l'hai con me? Ma certo che ce l'hai con me! Devi! È tutta colpa mia! Ma non preoccuparti, lo diró a Frank! Dovrà ascoltarmi questa volta!! Sistemeró tutto Cory!! Te lo prometto! >>

<< Linda! Linda! Dio, smettila!! >>, la interrompo tappandole la bocca.

<< Non ce l'ho con te!! Perchè dovrei? Sono solo arrabbiata con me stessa per il gran casino che ho combinato sta sera... >>, la rassicuro.

<< E lascia perdere Frank; Non credo che cambierebbe idea comunque...>>.

<< Posso provarci peró! >>.

Lacrime salate le rigano di nuovo le guance ...

<< smettila di piangere Lilù, ti prego! >>, mi sforzo a sorriderle per rincuorarla; << Non sono mica morta! Ho perso semplicemente il lavoro! >>.

Una fitta acuta mi colpisce allo stomaco non appena termino la frase, ma decido di ignorarla.

<< Scusa se ho rovinato il tuo grande momento... >>

<< Che?? >> squilla con occhi sgranati come se le avessi appena confessato di aver ucciso qualcuno.

<< Mi prendi in giro?? >>, ma non fa in tempo ad aggiungere altro, perchè alle sue spalle compare Kasha, con sguardo minaccioso e capelli ancora scompigliati.

<<Torna a lavorare tu! >> ordina a Linda che l'osserva con disprezzo senza dire una parola.

<< Se ne sono appena andati e ci sono nuovi clienti in attesa di bere! >>. Non ha bisogno di precisare chi ha appena lasciato il locale, per farci capire di chi si tratti.

Osservo Linda mentre accusa il colpo come fosse stata fisicamente ferita da una qualche forza invisibile e non posso fare a meno di sentirmene in colpa.

Se non avessi sbattuto al suolo la stronza, scatenando una di quelle patetiche risse tra ragazze in mezzo al locale, probabilmente quei ragazzi non se ne sarebbero andati via così presto ...

L'occasione che aveva la mia amica di conoscerli finalmente dal vivo è andata a farsi bendire a braccetto con la mia possibilità di continuare a lavorare quì dentro; e a causare entrambe sono stata io.

"Bel lavoro Corine" , mi ronzano in testa le parole di Frank.

Gli occhi di Lilù mi chiedono in silenzio il permesso per potersene andare e lasciarmi sola con "the bitch". Le annuisco e la guardo tornare al banco con una stretta al cuore, consapevole del fatto che non potrò più vederla ogni giorno.

Wow! Chi sei tu? E cosa ne hai fatto della Corine che se ne frega di tutto e tutti??

La fastidiosa voce della bionda ossigenata che ho davanti interrompe il mio subconscio;

<< Allora... >>, fa due passi lenti verso di me, << Suppongo che da ora in poi, non dovró piú sopportare la tua vista ogni cazzo di giorno! >>, mi sorride soddisfatta osservandomi dall'alto su quei suoi fottutissimi tacchi che ha di nuovo ai piedi, come per magia.

I Dare You - ITAWhere stories live. Discover now