Lettera 4.

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Ciao Harry,
domani ci vediamo. È anche notte fonda e non credo di stare molto bene. Ho pianto e anche tanto, sento di avere un macigno sul petto, qualcosa di pesante che mi sta distruggendo il petto in piccoli frantumi. Mi sono rigirata tantissime volte in cerca del sonno, ma proprio non voleva venirmi incontro così mi sono alzata, ho acceso il computer e sono entrata su Facebook.

Ammetto che non ci entravo da mesi, ormai, non è mai stato uno dei miei sociale preferiti e continua a non esserlo. Come prima cosa, controllai le notifiche, i messaggi e ne vidi uno, da parte tua. Te lo trascrivo.

Ciao Yovanna, credo che non entri da molto su Facebook.

Almeno così vedo dalle ultime cose che hai postato e dalla tua immagine profilo.

Perdonami se ti scrivo ora, se qualche parola sarà sconnessa ma sai che non sono bravo con le parole,

non lo sono mai stato e certo, ciò non cambierà.

Volevo solo chiederti come stavi, è da anni che non ci  parliamo veramente.

E sinceramente Harry, io non voglio risponderti.

Ti lascio in sospeso il tuo, come stai, indiretto. Perché questa domanda dovevi fartela quando mi hai detto quelle cose orribili l'ultimo giorno di recupero. Le parole hanno un peso, tu mi hai ferito e questo non l'ho dimenticato, da come vedi.

Ci vediamo domani e per una parte spero che tu sia maturato non solo fisicamente ma anche mentalmente, soprattutto quest'ultima.

Yovanna.

Poison.Où les histoires vivent. Découvrez maintenant