La cerimonia.

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Yovanna amava i matrimoni, erano un'occasione per festeggiare l'unione eterna fra due persone che si amavano tanto da giurare di stare insieme in salute ed in malattia finché morte non li avesse separati. Ciò che più adorava di essi era vedere la scintilla negli occhi di entrambi, farli piangere dall'emozione, far scoppiare il loro cuore d'amore come una bomba ad orologeria. Più di tutta l'intera giornata a quella grande festa divisa in celebrazione e cerimonia, adorava quest'ultima:

le piaceva osservare i colori a tema, i centro-tavola e le bomboniere piene di caramelle e di ringraziamenti per aver partecipato, poter prendere un aperitivo prima del vero e proprio pasto, ballare, ridere, vedere le colombe volare, gli sposi dare il loro primo ballo e il taglio della torta.

Aveva sempre amato tutto ciò, aveva sempre sognato anche di sposarsi lei stessa e quante meraviglie avrebbe preparato per il suo matrimonio, già lo sapeva.

Ma tutto quel suo amore per quell'evento svanirono quel 14 Marzo 2028, il giorno dell'unione tra Katherine ed Harry.

All'inizio aveva pensato di non presentarsi nemmeno ma poi ci ripensò e andò solamente alla cerimonia. Aveva deciso di saltare la celebrazione per dei semplici motivi tra cui 1) non voleva vedere quei due baciarsi 2) non voleva sentire le loro promesse e 3) non voleva piangere nel bel mezzo oppure 4) interrompere al "Chi è contrario a questo matrimonio o conosce qualche fatto per cui non debba celebrare questa unione, lo dica ora o taccia per sempre".

La sala della cerimonia era grande quanto la palestra che Yovanna aveva alle medie, numerosi tavoli giravano attorno alla pista da ballo mentre su un piccolo palco c'era il tavolo da pranzo per lo sposo e la sposa. Dietro c'era un grande cartellone con i due neo coniugi ed i loro nomi, ai lati delle enorme piante che facevano da sfondo mentre le luci della sala cambiavano ogni tot di minuti. I centri tavola erano dei tulipani bianchi mentre in ogni postazione era presente un piccolo sacchettino bianco con dei confetti alla fragola.

La ragazza si accomodò al tavolo insieme a delle sue compagne di classe, erano posizionate all'angolo della pista da ballo dove c'erano alcuni bambini che saltellavano e correvano.
Fu una festa allegra con molta musica, un buffet molto ricco e un paio di risate insieme alle ragazze che stavano parlando di pettegolezzi, del vestito di Katherine e di quanto fosse carino il suo vestito ma non la sua faccia. Tutto sommato riuscì a tranquillizzarsi lei, in mezzo a tutta quella gente che conosceva o di vista o di persona o per niente. Distinse i ragazzi della sua classe del liceo e gli altri ragazzi che facevano parte delle altre classi ma che si facevano sempre vedere con Harry, per il corridoio o addirittura in classe per consolarlo quando si lasciava con la sua, ormai, moglie.

Eppure Yovanna sentiva un buco infondo allo stomaco guardando verso i due sposini più o meno di fronte a lei, perciò evitava di guardarli troppo a lungo, era come se tutte le sue forze vitali venissero risucchiate dal loro amore reciproco. Pensò anche a quella notte in cui pedalò fino a casa di Harry per chiedergli il perché di tutto, a come lui aveva girato il discorso dicendo solamente che si meritava quel bacio, era come se avesse appena constatato che le persone ricevono un premio per una gara, solo perché se lo meritano. Ciò non aveva un nesso logico.

Più ci pensava, più i suoi neuroni si logoravano nel trovare una risposta, nel rigirare la sua risposta per trovare il vero significato ma semplicemente non c'era e doveva arrendersi.

Dopo la cena, ci fu il primo ballo e poi tutti gli invitati si buttarono sulla pista a ballare, a ondeggiare o solamente a scattarsi foto e fingere che si stavano divertendo. Yovanna sospirò mentre le sue compagne di tavolo andarono a ballare in pista come delle selvagge. Le luci volteggiavano insieme agli invitati e magicamente tutti erano diventati ballerini professionisti, pure i bambini.

Poison.Where stories live. Discover now