Lily e Christopher. [bonus]

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Guardare avanti è uno dei grandi passi che ogni essere umano fa per poter proseguire la sua vita, deve lasciare alle spalle il passato per far entrare qualcuno di nuovo nella sua vita, deve riuscire a superare il dolore per tornare a sorridere.
A Yovanna ci volle tempo per passare oltre l'ostacolo che richiamava il suo passato pieno di pensieri, di lacrime e di parole che aveva sempre voluto esprimere. Dopo quella notte, al matrimonio di Harry, non si videro più. All'inizio le fu difficile assorbire quella notizia, era come un taglio profondo la cui lama si era conficcata profondamente in lei, provocandole quel senso di dolore non fisico ma psicologico che l'aveva distrutta di nuovo.

A volte è difficile amare qualcuno che ama un'altra persona che non sei tu, è come essere in una costante pressione di soffocamento, di disperazione che tenta di farti cadere nel baratro più profondo e buio. Yovanna odiava quell'amore che sentiva, di cui non riusciva a farne a meno. Era diventata la sua dipendenza più grande, peggiore.

Pensò che forse era lei che doveva cambiare, che c'era qualcosa di sbagliato in lei, che doveva essere una nuova Yovanna per rinascere, per andare avanti e vivere di nuovo, vivere veramente con quelle emozioni che ti travolgono come un'onda in piena tempesta.

Cambiò piano piano, passo dopo passo. I suoi capelli crebbero ancora finché non decise di dar loro un'altro taglio decisamente più corto, la sua insicurezza evaporò lentamente mentre iniziò a seguire la via sbagliata. Ma i suoi occhi non li poteva cambiare, avevano sempre quel velo di tristezza e di malinconia che ti faceva chiedere che cosa c'era dentro quell'anima così scura, eppure erano vuoti all'apparenza, inespressivi, quasi assenti.

Yovanna sbagliò i suoi calcoli, quella sua parte passiva si era impossessata di lei tanto da non farla più vivere come una vera persona ma come una macchina che si svegliava tardi il pomeriggio e poi andava fuori a bere, a ballare. Era come se i suoi sentimenti si fossero spenti.

Tutto cambiò quando un errore le fece arrivare Lily, una piccola bimba nata da una scappatella di sua mamma. Dire che era bella era poco, era bionda ed aveva i tratti del papà che non era nemmeno presente però i suoi occhi erano decisamente di quelli di sua madre. Era così piccola che bastava tenerla con un braccio, Yovanna se ne innamorò nonostante tutto.

E crebbe, giorno dopo giorno, facendo capire la ragazza che era andata avanti nonostante il brutto momento da cui poi era nata la ragione della sua vita.

Quando la piccola Lily diventò sedicenne, un giorno tornò a casa da scuola ed entrò in cucina tutta felice dove si trovava sua madre mentre preparava loro la cena di quella sera.

"Ciao mamma - aveva detto, baciandole le guancia e situandosi di fronte all'isola, sul piccolo sgabello e poggiando gli avambracci di fronte a se - ti devo dire una cosa." Yovanna stava tagliando le carote con cura, quasi fosse stato un test con un voto. La donna alzò gli occhi e guardò la figlia, incitandola a parlare.

"Chris mi ha invitata a conoscere la sua famiglia, stasera!" disse tutta eccitata, alzandosi dallo sgabello e saltellando come una bambina a Natale, dopo aver aperto i suoi regali e scoperto che erano quelli che lei voleva. "Uh, Chris sarebbe quel ragazzo a cui ho aperto qualche giorno fa e poi siete usciti insieme?" chiese la madre, riprendendo poi a tagliare le carote.

Lily le rispose in affermativo e la donna sorrise alla visione di sua figlia, così emozionata di conoscere la famiglia del suo ragazzo. "Ah e ha invitato anche te." disse poi la ragazza prima di scappare via dalla cucina, senza attendere una risposta di sua mamma che rimase un po' sorpresa dalla sua affermazione.

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Quella sera Lily e Yovanna erano partite dalla loro casa alle 19.21, erano salite in macchina e si diressero a casa della famiglia del ragazzo. La figlia era così nervosa, stringeva fra l'indice e il pollice di entrambe le mani il bordo del vestito, passando i polpastrelli lungo il tessuto dal nervosismo. La sua gamba destra tendeva a muoversi freneticamente per lo stesso motivo, era un tic a cui la madre aveva fatto abitudine ma spesso rimaneva infastidita da quel suo atteggiamento.

Non ci misero molto ad arrivare, forse una decina di minuti, fatto sta che fuori dalla sua abitazione c'era Chris in una elegante camicia a quadri e dei semplici jeans, che attendeva vicino al marciapiede. Quando vide l'auto avvicinarsi accennò un saluto con la mano e Lily scese subito dall'abitacolo non appena il veicolo fu spento.
Seguì sua madre che andò verso la coppia e salutò il ragazzo.

"Chris, mia mamma Yovanna, mamma, il mio ragazzo Chris." il giovane e la donna si strinsero la mano dicendosi a vicenda un cortese "Piacere" e si sorrisero. Salirono il piccolo vialetto illuminato da singole luci poste sul terreno erboso ai lati e raggiunsero il portone principale, preceduto da due singoli scalini.

Quando il portone si aprì una piccola signora dai capelli castani con qualche ciocca grigia, sorrise e disse "Ah, signorino, è arrivato con gli ospiti."

"Si, Grace, mamma e papà?" chiese il ragazzo mentre entrarono tutti e tre dentro la casa.
"Vi aspettano in sala da pranzo."

La casa era grandissima all'interno, presentava un grande ingresso spazioso ed una scalinata piuttosto grande che portava ad un secondo piano. Il tutto era accompagnato dal colore bianco sia del pavimento, sia delle pareti e del grande lampadario sopra le loro teste.

Quando entrarono nella sala da pranzo si presentò davanti a loro un lungo tavolo di legno già apparecchiato con cinque posti tutti vicini tra loro. C'erano i genitori di Chris in piedi che parlavano tra loro ma quando videro l'ingresso del loro figlio, la sua ragazza e la madre di quest'ultima smisero di parlare e sfoggiarono il loro migliore sorriso, che sembrava falso tanto quanto un paio di scarpe che fa da imitazione.
"Lily, questi sono i miei genitori." disse il ragazzo, la ragazza andò a stringere la mano all'uomo che le regalò un dolce sorriso e stesso fece con la donna che fece altrettanto.
"Mamma, papà lei è la mamma di Lily."

I due guardarono l'altra donna, ci furono secondi di silenzio interminabile finché Yovanna non si fece avanti e strinse la mano ai due coniugi.

Ci volle poco, forse il tocco delle loro mani o forse i loro occhi che si riconobbero ma lei lo sapeva, la mamma di Lily lo sapeva.
"Sono Katherine, lui è mio marito Harry." disse la donna dai lunghi capelli scuri, la dolce e allo stesso tempo atroce ragazza che una volta aveva detto ad un'altra di stare lontano dal suo fidanzato.

"Sono Yovanna." disse lei senza timore.

E al diavolo il guardare avanti nella vita, tutto riconduceva sempre a lui, Harry.

Poison.Where stories live. Discover now