la domanda

513 20 0
                                    

Affondo la testa nel cuscino un'altra volta, ma il pensiero che mi si era infiltrato in testa non se ne voleva andare;
era una domanda a cui non ho mai ricevuto una vera risposta e avevo finito per accontentarmi dei monosillabi che ricevevo ogni volta che porgevo questa domanda a qualcuno. Ma adesso pretendo una risposta e quindi, senza curarmi dell'ora tarda, scendo dal letto con un balzo mi infilo le ciabatte e cammino con passo leggero per il lungo corridoio della modesta casa, dove ho sempre vissuto con mia nonna, mi dirigo verso una porta, la apro dentro come immaginavo trovo in un sonno agitato mia nonna Andromeda Tonks.

La sveglio con un tocco leggero che basta per farla saltare fuori dal letto, nonostante la sua eta, e sfoderare la bacchetta che tiene stretta mano anche quando dorme, ho chiesto al mio padrino Harry, una delle tante volte che l'ho visto, il perché di questa sua fissa che a quanto pare è legato alla paura che il tempo di pace che si era creato finisse di colpo.

«Teddy! Cosa c'è a quest'ora?» Io cerco di assumere lo sguardo più innocente possibile, colorando i miei occhi di un tenue azzurro, non è una buona idea togliere le ore di sonno mia nonna, quindi decisi di chiederlo senza troppi giri di parole; «chi ha ucciso mia mamma? Tu lo conosci?» Le parole mi escono di colpo dalla bocca senza volerlo, in risposta vengo fissato da uno sguardo stanco, stavo quasi per tornare indietro, scoraggiato quando sento la risata amara e nervosa di mia nonna. «se la conoscevo?» Mi giro di colpo verso di lei, sembrava strano di solito manteneva un comportamento serio e composto, e sopratutto di solito non mi avrebbe risposto. Mentre adesso continuava a ridere con quella sua risata triste, non sembra più lei, sul volto le è apparso un sorriso ambiguo, ma alla mia occhiata sorpresa il suo viso si trasforma di nuovo, ora mostra solo una tristezza infinita e mi rivolge uno sguardo più dolce, apre la bocca ma poi sembra ripensarci e non dice niente per un minuto «vieni» indica una sedia vicino a lei, «ti racconto una storia» la guardai non sembrava stesse scherzano «una storia?» «Si parla di tre sorelle........ le sorelle Black» rispose con aria annoiata

le tre sorelleWhere stories live. Discover now