28 - kiss

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Il suono insistente della mia sveglia mi fa alzare dal mio caldo letto.

Oggi ricomincio la scuola.

Non so se essere felice o meno, è indifferente, ormai tutto mi è indifferente.

Scendo in cucina con le pantofole ai piedi e bevo del tè caldo.

Mi sento subito meglio, non sento più il freddo di prima.

Ritorno in camera e mi infilo nel bagno comunicante alla mia stanza e mi lavo i denti.

Dopo essermi lavata per bene il viso con dell'acqua calda, mi pettino i lunghi capelli.

Mi metto un filo di mascara e mi avvicino all'armadio per decidere che vestiti indossare.

Dopo un paio di minuti, scelgo dei blue jeans stretti, le Dr. Martens nere, un maglioncino nero e indosso una giacca marrone, pesante.

Quando,finalmente, mi sento pronta, prendo lo zaino con dentro il telefono e tutto il materiale necessario e mi avvio a piedi verso la scuola.

Arrivo dopo pochi minuti e mi precipito immediatamente nell'aula di Inglese.

I posti dei banchi sono sempre gli stessi, e io sono sempre dovuta sedermi vicino a Niall, è stato un inferno averlo così vicino a me e non potergli neanche parlare, non mi degnava mai di uno sguardo.

Entro in classe e noto che il professore deve ancora arrivare.

Mi dirigo verso il mio solito posto e vedo Niall intento a sfogliare il libro di Inglese.

Appena mi siedo alza lo sguardo e i nostri occhi si incontrano.

Oggi avremo due ore di Inglese,la prima passa velocemente e sono riuscita a seguire perfettamente la lezione sebbene io sia stata assente per molto tempo.

«G-grazie per avermi fatto visita all'ospedale.» Balbetto a bassa voce per non farmi sentire dal prof, mentre con lo sguardo fisso il libro e nascondo il viso con i lunghi capelli, non voglio che Niall mi veda in faccia.

«Non c'è di che.» Si limita a dire.

Mi aspettavo una risposta migliore, ma mi è bastato sentire la sua voce dopo mesi per farmi spuntare un enorme sorriso.

Durante la lezione, Niall, si sfila la giacca felpata che indossava, rimanendo in maniche corte.

Noto che ha indosso il bracciale che gli avevo regalato al compleanno.

Non ci avevo mai fatto caso, lo indossava sempre?

È la prima volta che lo vedo con indosso il bracciale da quando ci siamo lasciati, forse non l'ho mai visto a causa delle maniche lunghe delle maglie che gli coprivano il polso.

Ma non mi faccio troppe paranoie, penso soltanto al fatto che lui indossi ancora qualcosa che gli ho regalato.

La lezione finisce e mi dirigo verso la stanza per la lezione di Lettere e con me ci sarà Ariana, durante l'ora parliamo sempre e ridiamo in continuazione, facendoci richiamare parecchie volte dai professori.

La mattinata, nel complesso, è andata bene, alcuni ragazzi mi hanno chiesto se stessi bene e ciò mi ha fatto molto piacere.

«Emily.» Mio fratello mi richiama prima che io possa uscire dal cortile della scuola.

Mi volto verso di lui e lo vedo avvicinarsi.

«Ho la macchina, ti accompagno io a casa.» Sorrido e annuisco.

Arriviamo a casa e mangiamo il pranzo cucinato da George, dato che la mamma è uscita per lavoro.

Studio per circa due ore in camera mia, dopodomani ci sarà una verifica e voglio che vada bene.

Per rilassarmi decido di scendere in salotto e guardare un po' di televisione.

Ad un certo punto sento suonare il campanello, credo che sia mia mamma, avrà dimenticato le chiavi.

Quando apro, mi ritrovo davanti un bel biondino dagli occhi azzurri: Niall.

«Niall?» Dico, come per chiedergli che cosa ci facesse a casa mia.

«Oh, Emily... Non pensavo di trovarti, tuo fratello mi ha invitato.» Accenna un piccolo sorriso e io lo faccio entrare in casa.

«Certo, ora lo chiamo.» Salgo le scale, lasciando Niall in salotto.

«È arrivato Niall.» Dico, dopo aver aperto la porta della camera di Luke.

«Okay grazie, spero non ti abbia dato fastidio il fatto che l'ho invitato.» Dice lui.

«No, tranquillo.» E in effetti non mi da fastidio la sua presenza, mi piace vederlo così vicino a me, siamo stati così lontani per quasi due mesi e, anche se non possiamo parlarci, mi fa piacere vederlo sorridere, anche se quando sorride, non lo fa con me.

Scendo in salotto con mio fratello e i due si salutano.

«Facciamo una partita?» Chiede mio fratello al biondo, gettandosi sul divano.

«Okay, anche se ti batto.» Dice Niall, avvicinandosi al divano e sedendosi vicino a Luke.

I due giocano per non so quanto tempo ed io e Niall ci scambiamo, a volte, qualche occhiata.

È difficile non potergli parlare, mi distrugge.

«Stasera la mamma e George ritornano a casa verso mezzanotte.» Mi dice Luke, che non distacca lo sguardo dalla televisione.

«Oh, okay.»

«Posso invitare qualcuno a casa?» Chiede poi.

«Si, certo.» Non mi da fastidio che ci sia qualcuno con noi, almeno ci tengono compagnia e io non mi sento così tanto a disagio.

«Adesso li chiamo.» Dice Luke, mettendo in pausa la partita e prendendo il cellulare.

Chiama Harry, Liam, Justin e Zayn.

Nel frattempo che i ragazzi arrivano, Luke, decide di voler prendere la pizza.

«Okay, io vado, i ragazzi dovrebbero arrivare a momenti.» Ci dice Luke, lasciando me e Niall da soli, in salotto.

Ci sono dei minuti di silenzio imbarazzanti, ma poi, Niall, apre bocca.

«Mi dispiace di averti causato tutti questi problemi.» Alzo lo sguardo su di lui, sta guardando il pavimento mentre è seduto sul divano.

«A cosa ti riferisci?» Chiedo.

«Sei andata all'ospedale per colpa mia, sono io che ti ho fatto stare male.»

«Niall, non dire cazzate, è stata mia la colpa, non tua. È vero, ci sono rimasta parecchio male, ma all'ospedale ci sono andata perché sono una stupida, tu non ne hai colpa.»

«Non sei una stupida.» Mentre io già lo stavo guardando, lui alza lo sguardo e fa incontrare i nostri sguardi.

«Se non fossi una stupida ora, noi due, non saremmo in questa situazione.» Dico, riferendomi al fatto di averlo 'tradito' con Louis, quel giorno al bar.

«Ne è passato di tempo.» Dice lui.

«Già.» È ciò che riesco a dire, solo questo.

Niall, dopo qualche minuto, si alza e si siede nell'altro divano, dove ci sono io.

Si siede accanto a me e senza chiedermi nulla, senza esserci scambiati uno sguardo, mi prende il viso tra le mani e mi bacia.

I'm here for you » n.h.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora