Four; needs

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Mi feci spazio fra la gente davanti l'ingresso, cercando di non sembrare scortese mentre chiedevo un permesso ogni tre secondi. Perché alcuni non ci sentivano proprio?
Una volta entrata dentro l'aeroporto lasciai uscire un sospiro di sollievo, guardai la tabella posta difronte a me per controllare i voli. Quando adocchiai quello di Louis con sotto scritto "aereo atterrato" mi precipitai vicino le porte di vetro in attesa di vederlo finalmente dopo mesi. Tralasciamo il fatto che ero ancora con gli occhi leggermente impastati dal sonno, con neanche il fondotinta e i capelli sapevo che erano arruffati così durante l'attesa decisi di legarli in una coda alta.

Sorrisi quando lo vidi spuntare con la sua valigia nera, non persi tempo ad avvicinarmi a lui per poi abbracciarlo quasi stritolandolo. "Dio Lil..mi strozzi." Disse ironico e scoppiai a ridere per poi ritornare composta. "Louis!" Esclamai felice, finalmente. Mi era davvero mancato tanto.

Quando arrivammo nell'appartamento ancora ridevamo per uno strano ragazzo di nome Flav che seguiva dei corsi con Louis. Mi raccontò che aveva dei comportamenti strani nei suoi confronti, ad esempio come quello di stare tutta l'ora a fissarlo e poi voltarsi e parlare da solo.

"Mi è mancato." Ansimò affondando la testa sui cuscini del divano color vaniglia del salone. "No,no." Lo richiamai avvicinandomi e gli sfilai i mocassini neri dai piedi. "Niente scarpe sul divano." Mi guardò aprendo un'occhio e lo vidi trattenere una risata. "Dio, sei diventata una casalinga!" Gli diedi una pacca in fronte e poi mi sedetti sulla poltrona accanto al divano. "In realtà lavoro, e si. Ci tengo a non sporcare la casa." Alzò gli occhi al cielo e incrociò le caviglie.

"Come va?" Sapevo benissimo a cosa si riferisse. Mi aveva lasciato quando ancora piangevo interrottamente e chiedevo di dormire con lui per paura di non smettere mai. "Ieri l'ho visto." Ammisi e a quella confessione lui balzò seduto. "Che? È qui?" Annuì abbassando lo sguardo. "Già..sembra fatto apposta. Quando sono ad un passo dal dimenticarlo eccolo che fa una delle sue trionfanti entrate." Risi ironica e lui aggrottò le sopracciglia. "Aspetta, vi siete parlati immagino..no?"

"Si, non è stata una delle conversazioni più belle della mia vita ovviamente." Roteai gli occhi. "Non lo capirò mai, comunque gli ho detto di starmi lontano e lasciarmi stare." Lui sembrò sorpreso e anche soddisfatto allo stesso tempo. "E?" Mi incitò a continuare e sospirai. "Mi voleva baciare..gli ho mollato uno schiaffo." Pressai le labbra al ricordo della sua guancia arrossata e il suo sguardo deluso, gli avevo fatto male.

*

"Non posso crederci che ti sei preso questa schifezza, Niall." Feci una smorfia ma sempre con il sorriso sulle labbra mentre lui addentava un mega panino del Mc con la qualsiasi al suo interno. "Non è una schifezza." Disse dopo aver deglutito. "È abbastanza buono, dovresti provarlo." Emisi un verso di disgusto quando mi avvicinò il panino in bocca. "Leva quella roba! Ho visto un documentario sul MC e di tutte le schifezze che ci sono dentro questi mega panini.."

Lui roteò gli occhi. "Non dirmelo, tanto lo mangio lo stesso." Annuì e ne prese un altro morso mentre camminavamo sul marciapiede. Le mie mani dentro le tasche del giubbotto di jeans sbottonato e lui con addosso una giacchetta color avorio e una t-shirt bianca sotto. "Sicura di non avere fame?" Chiese per la terza volta e risi annuendo. "Niall, sono le sei del pomeriggio e mi chiedo anche come fai a fare merenda con un panino del genere!"

"Non ho pranzato." Mi ricorda mentre fissavo i miei stivaletti neri di pelle. Sospirai e alzai lo sguardo guardandolo. "Perché non andiamo via da qui?" Alla mia domanda lui si fermò lasciando perdere anche il panino. "Dove vuoi andare? Potremo andare vicino al Tamigi o a prendere-" Posai una mano davanti la sua bocca accennando una risata. "No, intendo proprio via da qui. Che ne so..ci facciamo un viaggio in Irlanda, Italia.." Feci spallucce e lui mi guardò con un'espressione indescrivibile. "Lo farei con piacere Lil." Sorrisi e mi alzai leggermente sulle punte per poi avvolgere il suo collo con le braccia e stringerlo chiudendo gli occhi.
Niall era quella cosa che serviva nella tua vita, come una specie di medicina che ti salvava da qualsiasi malattia o virus.

"Certe cose non cambiano." Al suono di quella voce mollai la presa e mi girai di scatto vedendo Harry tirare dalla sua sigaretta, stringendo automaticamente gli occhi ed evidenziando la mascella per poi buttare la cicca ormai consumata a terra. Non si preoccupò di calpestarla.

"Ehi." Disse semplicemente Niall tenendo ancora la mano sul mio fianco mentre io volevo solo provare a portarlo lontano. Harry lo guardò, con gli occhi adesso più scuri e le accennò un saluto con la testa. "State insieme?" Chiese trattenendo una risata e si vedeva dagli angoli della bocca sollevati.

"No." Parlammo all'unisono e morsi il labbro vagando lo sguardo pur di non incrociare il suo. "Sei tornato da Boston?" Chiese Niall per togliere la tensione, mi poggiai al muro dietro di me mentre torturavo il mio interno guancia fino a sentire il sapore del sangue.

Harry scrollò le spalle sempre con quel sorriso sghembo che contornava le sue labbra. "Se sono qui, direi di si." Disse ovvio e Niall si limitò ad annuire indifferente. Mi si accapponava la pelle solo ad averlo così vicino, per non parlare quando mi guardava e mi faceva automaticamente abbassare lo sguardo come una codarda.

"Beh..mi fa piacere che sei tornato. Ora noi andiamo." Niall cercò di tagliare corto questo incontro poco desiderato. L'unico che rideva sotto i baffi ovviamente era il ragazzo riccio difronte a me, rise ancora scuotendo la testa. "Ci vediamo." Sapevo che quella parola comunque, era una provocazione nei miei confronti. A che gioco stava giocando? Perché non mi lasciava in pace e basta?

"È cambiato." Notò Niall una volta voltato curva, mentre stringeva in mano il tovagliolo aspettando di trovare un contenitore della spazzatura. Lo so, lo so che è cambiato.. "Probabilmente è il solito di carattere." Aggiunge mentre io stavo completamente in silenzio priva di parole, di sentimenti. Volevo solo affetto, in modo da coprire le mie mancanze.

"Niall.." Cercai di fermarlo mentre continuava a camminare. Ma forse parlavo anche troppo piano. "Niall fermati." Lui si voltò guardandomi confuso, gli occhi di un'azzurro cielo e luccicanti come diamanti. "Che succede?" Chiese preoccupato

Mi avvicinai a lui e sembrò perplesso quando mi alzai sulle punte baciando la sua guancia mentre con le mani afferravo la sua giacca. "Lil..." Lo azzittì con un altro bacio, stavolta vicino l'angolo della bocca. "Non fare cazzate." Mi fermò dai fianchi per guardarmi negli occhi. Lasciai uscire un sospiro e arrendendomi poggiai la guancia sulla sua spalla abbracciandolo sentendomi un'idiota.

Sentì il suo petto come liberarsi, come se fosse deluso da qualcosa. "Andiamo..prima che si fa tardi." Se ne uscì e ritornò a camminare, lo guardai e scossi la testa. "Niall!" Si voltò di nuovo confuso. "Cosa Lily? Cosa?" Sembrava spazientito mentre ritornavo ad avvicinarmi a lui.

Accennai un sorriso. "Baciami."

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