Cap 76: Steal my kisses Ben Harper

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"Ok, ok. Ho iniziato con il piede sbagliato" dice poi Richard alzando le mani.
Si avvicina a me lentamente.
"Ti va di divertirti in po?" chiede poi guardandomi serio.
Penso al messaggio di Nicolas, tutto quello che avevo pensato in merito si è dissolto guardando il braccio di Carol proteso verso di lui.
Ripenso alla sensazione che ho provato leggendolo. Avrei dovuto immaginare che un appuntamento in un locale non avrebbe portato a nulla di buono.
Nicolas ha voluto fossi qui per sbattermi la porta in faccia, forse, ha creduto che vederlo con Carol mi avrebbe aiutato ad odiarlo. Forse, ha cercato la via più semplice per dirmi di lasciar perdere. Forse.
Non oso voltarmi ancora, guardo lo specchio dietro al bancone davanti a me e i miei occhi vedono il suo riflesso dall'altra parte della sala.
Ho capito solo ora il reale significato delle parole di Richard, c'è un nesso enorme tra Nicolas e la mia voglia di evadere.
È solo che vorrei sentirmi bene, guardo la ragazza in fondo al bancone che divertita ride con l'amica. Vorrei poterlo fare anche io.
Nicolas ha stravolto la mia esistenza. Si è piazzato dentro di me, ha guardato i miei pensieri avvicinarsi a lui piano piano e poi è scomparso, lasciando un pesante vuoto al suo posto.
Se il nostro rapporto fosse nato nella normalità, fosse cresciuto gradatamente e poi si fosse rivelato un errore la sofferenza sarebbe stata sopportabile. Le storie iniziano e finiscono. Noi, siamo fatti per attraversarle.
Io non ho attraversato Nicolas, credo sia questo a farmi sentire così arrabbiata. La sensazione di essermi illusa, la rabbia per essermi lasciata andare.
Questo momento mi segnerà, lo so, mi impedirà di fidarmi di nuovo, in un futuro prossimo, in modo così ingenuo, incondizionato.
Guardo Richard e il mio cambiamento è già in atto, me ne accorgo senza soffermarmici troppo perché il suo invito al divertimento mi fa torcere il naso. Non credo in un suo sincero intento.
Eppure gli occhi di Nicolas mi erano sembrati incapaci di tradirmi, ero riuscita a sprofondare dentro a quello sguardo e mi era parso ci fosse qualcosa di più, qualcosa di immensamente bello da cui farsi avvolgere.
Sino a qualche mese fa, emozioni così forti erano a me sconosciute ma per quanto detesti sentirmi così in questo momento sono grata di averle incontrate.
Mi fanno sentire viva, mi allontanano da quel senso di torpore che ha fatto parte di ogni momento della mia vita.
Guardo di nuovo Richard, non credo nei suoi buoni intenti ma in questo momento ho bisogno di distrazioni. Voglio perdermi in risate gustose, dimenticarmi di tutto quello che ho vissuto sino ad ora, voglio calpestare Nicolas ed ogni momento bello che mi lega a lui.
"Va bene. Divertiamoci" rispondo decisa.
"Ti sembra così bello guardare le cose così come sono realmente?" Richard mi guarda sorridendo.
"Se devo essere sincera, non in questo momento" dico seria.
"Ti insegno un segreto. Il bicchiere che hai davanti, ora, è il tuo amico migliore, se riuscirai a berlo tutto d'un fiato, fermerà le tue inibizioni e tu riuscirai a buttarti nella mischia senza pensieri assillanti a contorcerti il cuore" scopro le convincenti qualità di Richard sorpresa.
La sua proposta è più stimolante di James e Smoke messi assieme.
"Ho già sperimentato" dico riflessiva.
Ogni momento difficile nel mio turbolento rapporto con Nicolas era sfociato in questo e per la prima volta me ne rendo conto pienamente.
Nutro dentro di me la convinzione che Nicolas mi fermerà nel momento giusto, mi salverà dalla mia imprudenza ed io non potrò oltrepassare limiti indesiderati.
"James fammi un Cocktail" ordina Ric sicuro.
"Ho la sensazione di aver già visto questo momento. È una storia già vissuta" dice James preoccupato, guardandomi allusivo.
"Ed ogni storia ha il suo perché " aggiunge poi sospirando.
Ogni storia ha il suo perché.
Questa frase la sento famigliare, ripesco nei miei ricordi il momento in cui l'ho già sentita e lo stupore si fa grande quando tutto si fa chiaro. James lo aveva detto mentre si apprestava a raccontarmi la storia di Nicolas e Caroline.
Guardo Richard pensierosa, quindi questo era successo.
Ric aveva accompagnato Carol nella perdizione. L'aveva convinta che nella vita non importa lottare per superare momenti difficili, le aveva proposto la via più semplice.
Le aveva consigliato di allontanarsi da sé stessa gettando i suoi dolori in qualche stanza vuota nella mente.
La stessa cosa sta facendo con me.
Guardo il bicchiere sconvolta, chiudo gli occhi concentrata e cavalco il malessere che dentro si muove come un mare in tempesta. Voglio solo che tutto si fermi e che le mie acque si facciano calme cullate da correnti più dolci.
Caroline deve aver pensato lo stesso in qualche sera lontana, deve essersi trovata qui, come me, seduta accanto a Richard e deve aver ceduto prepotentemente ai suoi occhi invitanti.

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