7.Corri Roberta

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Roberta uscì correndo da quella camera maledetta e sporca di sangue innocente. Correndo come una pazza corse nel bosco intorno alle case. Sentì i passi di Dorotea dietro di sè e si domandò come diavolo facesse quella dannata bambola dalle gambe tanto corte a essere così veloce da ragiungerla dovunque. Continuando a correre, iniziò a piangere disperatamente. Inciampò in una pietra e cadde a terra. Si rialzò scossa dai singhiozzi. Continuò a correre graffiandosi prima i pantaloni del pigiama, poi la pelle, con le spine. Corse senza una meta. Voleva solo trovare l'uscita del bosco. O, se non chiedeva troppo, di svegliarsi nella sua stanza con Elisabetta seduta sul suo letto a guardare ora il pavimento, ora la parete, simbolicamente, poi prendere in braccio Sebastian, scendere le scale, trovare mamma e papà a sorriderle e a darle il buongiorno. Senza quella bambola.
Ripensò alle ultime parole di Elisabetta:"Questa é tutta colpa tua!!!" Aveva capito di essere stata lei a prendere la bambola e a portarla in camera e ad andare ad uccidere Mindy, quella sera che Elisabetta la trovò in cucina con la bambola. Ma era stata sua sorella a convincerla a prendere la bambola. E capì tutto. La bambola, quando veniva toccata, acquisiva la volontà di chi la toccava. Capì quanto era stata stupida a non capirlo prima. Ma ora piangere non sarebbe servito a nulla. Doveva solo scappare.
-Roberta! Voglio solo giocare con te!- urlò la bambola cercando di convincerla. Ma Roberta non si sarebbe più fatta ingannare. Si girò e immediatamente le comparì il fantasma di una bambina davanti e subito continuò a correre. Ma comunque dovette fermarsi perché la parete di roccia di una caverna le bloccava il passaggio. Troppo tardi per riflettere su cosa fare. La bambola l'aveva già raggiunta. E in un nano secondo le aveva già pugnalato il cuore.

Non toccate quella bambolaWhere stories live. Discover now