Capitolo 4

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"Tira in porta, Mason. Cosa aspetti?" Il coach urla dalla panchina. Stiamo facendo una partita durante l'allenamento e il coach sta valutando la strategia da mettere in atto durante la partita di sabato contro il Taranto junior. Oggi è una bella giornata di sole, ottima per il nostro allenamento. Quando piove è più difficile giocare, con il fango la palla si blocca ed è più scivolosa ma con il sole il gioco è più controllato.
"Mason passa" Rossi mi urla. Gli tiro la palla, perfetto su i suoi piedi. Questa cosa mi garantisce gli applausi dalla tribuna. Alcuni fan più le ragazze dei miei compagni stanno assistendo. Abbiamo molti tifosi che fanno il tifo per noi. Quasi tutta la scuola. Il calcio è una cosa seria qui.Nelle prossime settimane ci saranno anche agenti delle squadre più importanti che ci verrano a vedere. La palla mi arriva all'altezza della testa e io tiro in porta e... GOOOAL. Applausi. Ogni volta che la palla supera il portiere e la linea bianca, il mio cuore esce dal mio petto. Vivo per questa emozione. Mi fa sentire vivo. E superfelice. Infatti corro e vengo abbracciato da alcuni miei compagni subito dopo ci riallineamo prima del centrocampo e aspettiamo che l'altra squadra rimetta la palla in gioco. Io ovviamente gioco con la squadra ufficiale. E sono il capitano.
"Mason ottimo goal. " sento il coach dirmi quando passo di là prima di andare negli spogliatoi.
"Grazie coach"
"Mason. Sprona i ragazzi a fare di più, sappiamo giocare ma manca convinzione. Siete degli ottimi giocatori singolarmente ma dovete imparare a fidarvi l'uno dell'altro e ad essere una squadra. Non basta saper tirare calci al pallone dovete avere convinzione e gioco di squadra okay?"
"Okay coach parlerò con i ragazzi. E organizzerò un uscita così da creare sintonia."
"Sei un ottimo capitano, Mason. E anche un ottimo attaccante!" Annuisco al coach e mi dirigo negli spogliatoi.
"Ragazzi stasera vi voglio tutti al pub. Dobbiamo creare sintonia"
Tutti i ragazzi della squadra annuiscono e urlano in approvazione. Sento anche qualcuno urlare "oggi ci ubriachiamo" e rido con alcuni miei compagni. Mentre tutti gli altri chiacchierano, Roberto mi si avvicina e mi dice "che ti è successo alla faccia?" Io mi irrigidisco. Le ferite erano guarite non del tutto ma si vedevano lo stesso non erano gravi tanto da mettere punti però erano abbastanza per creare domande. Comunque faccio spallucce prima di rispondere " ho litigato con alcune teste di cazzo, non volevano ascoltarmi, e sai quanto mi incazzo se non mi dai retta" questo sembra abbastanza per farlo allontanare. Subito dopo la doccia sono a casa e menomale mio padre non c'è non è solito uscire a quest'ora ma non ci faccio tanto caso, mi cambio ed esco di nuovo diretto al pub. Incontro i miei compagni al tavolo, dopo averli salutati, ordino una birra. In realtà sarebbe illegale ma qui non controllano l'età fortunatamente. Michele Pariti, un difensore della squadra, dice "ragazzi, vi ricordate l'anno scorso che siamo andati a giocare la partita in trasferta a Roma?"
" si quella si che è stata una bella partita" Dario ,un'altro mio compagno risponde.
"Subito dopo la partita anche meglio" Michele continua facendomi l'occhiolino io ridacchio prima di aggiungere "cara vecchia Tequila. "
"Aggiungi a quella combinazione una ragazza sexy e stiamo a cavallo" Paolo il portiere afferma
"Si meglio dire che lui era un cavallo e lei lo ha cavalcato piuttosto bene" tutti i miei amici ridono ad alta voce alcuni sputano ciò che stanno bevendo tra cui anche io per l'ultima affermazione di Michele.
Sto ancora ridendo quando vedo una ragazza al bar che riconosco come la bellissima ragazza di provincia a cui non ho smesso di pensare per tutta la settimana. Mi scuso per andare in bagno, anche se in realtà mi dirigo al bar. Non so cosa sto facendo esattamente ma so che devo fare qualcosa. Forse è la birra che parla. Una volta arrivato lì scelgo il posto più vicino a lei. Lei sente qualcuno sedersi al suo fianco e gira la testa. Da questa distanza posso vedere ancora meglio la sua faccia e... ed è bellissima anzi cancella quello che ho detto prima, è troppo banale. Lei non è per niente banale è stupenda. Mi sono perso nei miei pensieri quando vedo che i suoi occhi si allargano leggermente. Vedo che è piuttosto sorpresa di vedermi così vicino a lei, forse pensava che non mi sarei mai avvicinato. Come dargli torto. Di solito se vedo una ragazza che mi piace mi avvicino, e subito.
Mi schiarisco la voce e lei continua a guardarmi sorpresa.
"Ciao sono Mason." Cosa?Che ho detto? Sono nervoso. Non. È. Mai. Successo.
"Ciao." La sua voce. Cavolo penso mi rimarrà in mente per sempre. È così sexy.
"Non mi dici il tuo nome?"
"No non me l'hai chiesto." Giusto. Pensavo fosse chiaro che mi sarebbe piaciuto conoscerla. Ma forse no.
"come ti chiami?" Le dico con un sorrisetto.
"Lucy" Lucy bel nome, forse da Lucia. Bene ora capisco perché dicevano non vale la pena. Perché non fa conversazione. Ma a me piace. Molto misteriosa, intrigante.
"Bel nome, io in realtà mi chiamo Ryan ma mi faccio chiamare da tutti Mason"
"Lo so. Lo dicono tutti in giro. Non sia mai che qualcuno sbagli a chiamarti Ryan" oh, quindi ha sentito parlare di me. Bene. Piano piano sento crescere un sorriso sulla mia faccia. Non solo ha sentito parlare di me, ma si è anche ricordata cosa le hanno detto. In più mi piace come dice il mio nome con la sua voce, e non mi ricorda mia madre. Strano. Ma.. bello penso.
"Cos'altro ti hanno detto su di me?" Le sorrido di traverso mentre ordino un altra birra. Sento il suo sguardo su di me mentre mi osserva. Ha girato lo sgabello nella mia direzione.
"Niente che sei un donnaiolo, e che io devo starti lontano perché non sono il tuo tipo, non che mi interessi certo, che sei arrogante, controlli tutti a scuola, sei popolare ma anche che sei il capitano del Pescara junior." Vede che il mio sorriso si sta ingrandendo a ciò che sta dicendo e aggiunge " non sentirti onorato che mi sono informata su di te, perché non so se nessuno te l'ha detto o se te ne sei accorto, anche se ritengo quest'ultima cosa improbabile visto che sei molto presuntuoso, sono nuova a scuola e mi sono informata un po su tutti" la guardo e lei mi guarda. Noto che è arrossita perché si è accorta che ha parlato da sola per 5 minuti e io scoppio a ridere. Questo mi fa guadagnare da lei un occhiataccia. Allora smetto prima di rispondere bevo un po di birra.
"Chi ti ha detto che sono presuntuoso?" Le chiedo.
"Me ne sono accorta dal modo in cui eri sicuro che io avessi chiesto in giro di te come se io fossi interessata a te."
"Non ci sarebbe niente di male se tu fossi interessata a me, come la maggioranza delle ragazze a scuola" le faccio l'occhiolino. Lei mi guarda con gli occhi sbarrati e mi dice "vedi... Sei presuntuoso"
" e tu non hai smesso di parlare con me. Ammettilo mi trovi interessante!" Le sorrido
"L'unico motivo per cui stiamo ancora parlando è perché tu sei di fianco a me e io sto aspettando la mia amica che è andata di là... A proposito dov'è ?!" Prima che lei possa girarsi le prendo il braccio e attiro di nuovo la sua attenzione " non tutto quello che la gente vede è vero. Come non tutto è bianco o nero. Cosa dici se ti dicessi che io non sono davvero quello che tutti pensano? Che quello che vedi è una finzione? Un apparenza?" Ho detto troppo. Perché le ho mostrato la mia vulnerabilità? E ho capito che l'ha visto anche lei dallo sguardo che mi sta dando. È confusione ma anche comprensione. Davvero mi capisce? No non è possibile. O si?
"Ti direi mostramelo. Mostrami chi sei." Mi dice piano. Quasi non la sento per come parla piano. Ma l'ho sentita e non posso. Non posso farlo. Vedo nei suoi occhi solo sincerità. Onestà. Ma posso davvero fidarmi di lei? L'istinto mi dice di si. Ma andiamo le ho parlato nemmeno per 10 minuti e già mi posso fidare. No. Vedo la sua amica alle sue spalle
"Aah.. Avevo ragione, mi trovi interessante allora eh?" Prima di darle il tempo di rispondere aggiungo" È stato un piacere conoscerti, Lucy. Ci vediamo a scuola. Ti lascio alla tua serata"e punto dietro di lei, le sorrido e la guardo per l'ultima volta ,per ora ma credo che le parlerò molto presto,prima di ritornare al tavolo con i miei compagni di squadra. Ma prima di girarmi del tutto la sento dire "anche per me, Ryan" la guardo con occhi allarmati ma non sento l'obbligo di correggerla anzi mi è piaciuto sentire il mio nome uscire dalla sua bocca, con quella sua voce , quindi le sorrido e me ne vado. Al tavolo sento i miei amici continuare a parlare ma la mia testa è altrove. Incontro lo sguardo del mio migliore amico Roberto e lui annuisce con la sua birra puntata nella mia direzione sorridendo. Lo stronzo sta godendo di aver avuto ragione l'altra volta, mi interessa Lucy . E non come le altre ragazze. Questa volta è diverso. Perché credo che lei mi piaccia tanto. E ho avuto l'impressione che anche io piaccia a lei. Tutto questo sarebbe un inizio se voglio. Ma lo voglio? Cosa devo fare? La faccio entrare nel mio mondo o no?

Senza te non sono niente.Where stories live. Discover now