Capitolo 56

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Pov di Kian

"Dovresti vedere la tua faccia Kian" Tom ride come un coglione ma in questo momento è l'ultima cosa a cui penso.

"Sta zitto Tom" gli ringhio contro.

Continuo a guardare Sam, sono così deluso.

"Non so, non hai niente da dirmi?" Gli chiedo, lui mi guarda poi sospira e distoglie lo sguardo.

"Ti viene così difficile capire Kian?" Lui alza la voce, si innervosisce pure?

"Sì Sam, davvero difficile, che cazzo significa tutto questo? Avrei sospettato di chiunque tranne che di te, cazzo sei stato uno stronzo!" Ora anche io alzo la voce, mi avvicino a lui che tanto non ha mai avuto paura di me e mai ne avrà.

"Buffo, come al solito stai sempre a criticare quello che fanno gli altri e non rifletti mai sui tuoi di errori" mi da una spinta. Io indietreggio per non cadere.

"Su Kian, ti do un paio di secondi per pensarci su, tutto ha un senso e una ragione, devi solo riflettere, perché pensi io ti abbia fatto questo? Perché abbiamo rapito Anna e Jc? Perché ti abbiamo fatto rimanere solo?" Grida davvero tanto adesso e io sono davvero stupito perché in tanti anni non ho mai visto Sam così.

Mentre la sua voce sta ancora rimbombando fra queste mura sporche la mia mente si illumina. Mi basta guardarlo negli occhi, lo conosco come le mie tasche. Sono occhi diversi da quelli di Tom e David. Sam è ferito.

"Sam io... Non è stata una mia scelta lo sai" provo a scusarmi, strano come si sia ribaltata la situazione.

"Mi spiegate di cosa parlate?" Cameron da voce al pensiero di tutti gli altri che non stavano capendo.

"Hai idea di come sono stato dopo che ci siamo tutti divisi? Ok, Tom e David hanno fatto una cosa sbagliata ma erano comunque nostri amici, e tu li hai cacciati dalla comitiva, che poi insieme agli altri avete deciso di sciogliere, io non ero pronto a lasciarvi andare ok? E tu che hai fatto? Hai lasciato che i miei genitori mi portassero via da Gold Coast e sei andato a vivere con Jc e adesso fate i vostri bei video insieme e vi divertite coi Magcon" Sam grida così tanto che le sue mani tremano come tremano anche le mie gambe.

"Beh potevi anche parlarcene no? Saresti rimasto con me, che bisogno c'era di mettere nei casini Cody e Mandy? Rapire Anna e Jc e ti sei addirittura finto picchiato da quei due idioti!" Gli rispondo io a tono.

"Ho provato a fartelo capire ma tu eri troppo occupato con altro, era l'unico modo per farti capire come sono stato, così quando ho incontrato Tom poco tempo fa ho accettato di fare questa cosa progettata da lui"

"È ridicolo Sam, sei il mio migliore amico da sempre, siamo fratelli, c'era davvero bisogno di tutto questo? Ti sei fatto fregare da Tom..." smettiamo entrambi di gridare come i pazzi e Sam non mi risponde più.

Abbassa lo sguardo, è dispiaciuto, è semplicemente debole, Tom è sempre riuscito a portarlo dalla sua parte persuadendolo.

"Aspetta un attimo" si mette in mezzo David "cosa vorreste fare ora? Fare pace come i frocetti che siete?"

"Cazzo Sam, non farti fottere, dopo tutto quello che ti ha fatto passare Kian" Tom butta via la maschera di falsa tranquillità e viene vicino a noi due.

"Già Sam, ricorda perché siamo tutti qui" si mette in mezzo anche David.

"Lo ricordo bene perché sono qui, volevo fargli capire come ci si sente siete voi troppo presi dalla rabbia!" Sam gli grida contro.

"Che significa?" Sono confuso.

"Sam non fare il coglione" Tom lo tira da un braccio.

"Levami le mani di dosso" lui si ribella.

"Fanculo! Sei proprio come lui! Sapevo che non potevo fidarmi di te sei solo un bambino, esattamente come Kian, non riesci ad andare fino in fondo alle cose che fai e poi..."

Tom non finisce di parlare perché gli tiro un pugno in pieno viso che lo fa cadere a terra, tipo ieri. David mi viene contro per stendermi ma i gemelli lo precedono.

In pochi secondi si scatena il fini mondo, si mettono in mezzo anche i Collins ma noi siamo di più quindi decidono di arrendersi.

Optiamo per la pietà e non chiamiamo neanche la polizia, ci sono minorenni in mezzo ed è meglio lasciare le cose come stanno, non si faranno più sentire.

Sam è in piedi davanti alla mia macchina mentre gli altri salgono per tornare a casa.

"Kian.." mi chiama piano.

Gli altri ci lasciano soli per parlare.

"Volevo chiederti scusa, non so davvero perché l'ho fatto, ero solo geloso e mi sentivo abbandonato, puoi capirmi?" Ha un viso troppo triste.

Io mi avvicino e lo abbraccio.

"Anche io ti devo delle scuse, in fondo avevi ragione, non ti ho neanche chiesto cosa ne pensavi, come stavi, ho solo preso le mie cose e sono andato via dalla casa degli Our Second Life"

"Avevi sogni più grandi" lui mi giustifica.

"Sì ma avevo anche un fratello" gli metto una mano sulla spalla.

"Passa a trovarci più spesso" gli dico.

"Lo farò" mi assicura.

"Un ultima cosa, Connor lo sapeva?" Gli chiedo io.

"Sapeva solo che Tom avesse qualcosa in mente, non sapeva altro... lui non c'entra niente"

"Ok, allora ci vediamo presto" lo saluto io.

"A presto, questa è una promessa" mi sorride accentuando le sue guance perennemente rosee.

Mi sembra il bambino con cui giocavo ogni pomeriggio prima, quando le nostre mamme ci urlavano dalle finestre di tornare dentro casa. Ogni giorno con Sam era un'avventura e io non posso credere di averlo trascurato così, forse me lo sono pure meritato.

Quando entro in macchina chiedo a Austin se se la sente di guidare lui perché io ho mille pensieri. Così mi siedo dietro con Anna che mi tiene la mano e Jc che mi parla di Sam e di come erano state terribili quelle 24 ore.

Sono contento di rivedere dir nuovo i loro sorrisi luminosi.

SONO TORNATAAAAA

Il capitolo mi fa schifo, partiamo dicendo questo.

Essendo il capitolo di scontro volevo scriverlo meglio ma non ci sono riuscita e di questo mi dispiace.

Ad ogni modo spero abbiate capito perché in fondo non era tutta di Sam la colpa, Kian aveva i suoi sbagli come tutti loro che avevano abbandonato il mio piccolo Sammy.

Spero il finale vi stia piacendo,

Mar☆

Dark Shade || Summer Shade☆ SequelWhere stories live. Discover now