Capitolo sei

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Per la prima volta dalla morte di mio fratello sto sorridendo, sorridendo per davvero.

È così strano.

Questo ragazzo che a malapena conosco mi sta facendo sorridere per davvero.

Dopo a essersi accertato che non lo odiassi per avermi restituito le cuffie più annodate che mai, Federico si scusa alzandosi momentaneamente per andare ad ordinare a sua volta qualcosa.

Osservo la sua figura allontanarsi dal tavolo e colgo l'occasione per togliere le cuffie dal loro stato ingarbugliato.

La mia compagnia torna al tavolo dove sono seduta con una tazza fumante di cioccolata calda in mano e si siede di fronte a me.

"Scommetto che se sei venuta di nuovo qui oggi sei molto attaccata a queste"-indica con un cenno del capo le cuffie tra le mie mani mentre finisco di districarle.

"In parte è per quello"- Poggio le cuffie accanto al mio telefono approfittandone per guardare l'orario. Sono le tre meno venti e ancora sta piovendo.

Sorseggio ancora il mio tè e Federico fa lo stesso con la sua cioccolata calda.

"Mi sembra strano però"- dice improvvisamente dopo lunghi minuti di silenzio. Quasi salto dalla sedia per il suono improvviso della sua voce.

"Cosa?"- Alzo lo sguardo sul suo viso e inizio a ridere.

Ha un segno evidente di cioccolata sulla labbra, sembra abbia i baffi.

Mi guarda con fare ingenuo, sembra quasi un bambino, ignaro del pasticcio che ha sulla faccia.

"Prima però togliti quei baffi o non riesco a prenderti sul serio"- gli porgo un fazzoletto ancora ridendo.

Anche senza volerlo mi sta facendo ridere.

"Ah"- abbassa lo sguardo sul fazzoletto che gli sto porgendo e si pulisce ridendo.

"Beh pensavo..."-mi guarda per qualche secondo cercando le parole-"Di solito tutte le ragazze che conosco dopo un po' iniziano a parlare senza sosta. Tu invece no"- il suo sguardo è serio.

Poggio la tazza ormai vuota sul tavolo- "Diciamo di sì, non sono una che si apre facilmente con gli sconosciuti"- faccio spallucce.

Ciò che ho detto è vero, almeno lo è da quando sono cambiata.  Lo faccio per non affezionarmi alle persone, per evitare di poter soffrire ancora.

Se fossi ancora la ragazza di prima, sarei più socievole.

"Penserò a come rimediare allora"- mi sorride alzandosi dal tavolo.

"Ora devo andare, ci si vede Sconosciuta"- mi fa un cenno con la mano sorridendo sottolineando quel l'ultima parola avvicinandosi alla cassa.

Resto qualche altro minuto seduta approfittando di quel l'attimo di solitudine per pensare a ciò che è appena successo non riuscendo ad evitare di sorridere.

Dopo aver finito la mia tazza di tè mi dirigo verso la cassa, contenta di avere di nuovo le mie cuffie.

Quando chiedo il conto al cassiere, mi sorride dicendomi che non c'è nessun conto da pagare e che già ci aveva pensato il ragazzo con il quale stavo pagando.

Guardo il cameriere arrossendo leggermente ripensando ai suoi occhi azzurri mentre mi scrutavano.

Vorrei poterlo ringraziare per ciò che ha fatto, ma ha lasciato il locale minuti fa.

Una volta uscita dal locale rabbrividisco per il cambiamento d'aria.
Un freddo e leggero vento scompiglia i miei capelli facendoli posizionare in modo disordinato sul mio viso.

Metto le cuffie felice di averle ritrovate e guidata dalle note di "All of the stars" di Ed Sheeran mi incammino verso il centro della città.
Nella mia mente scorrono le immagini di quel ragazzo, Federico, e d'un tratto, passando davanti ad una vetrina di un negozio, mi rendo conto che devo ancora farmi un'idea di ciò che dovrò regalare a Valentina per il suo compleanno.

Prendimi per mano || Benji & Fede ~ #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora