Capitolo ventidue

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"Sali in macchina o vuoi continuare a fissare il cellulare?"-Benji mi sta aspettando per andare da Denise.

"Si, un attimo"- blocco lo schermo del telefono facendolo scivolare nella tasca dei miei skinny jeans neri.

Stavo rileggendo il messaggio di Federico per la decima volta.

Ancora non gli ho risposto.

Continuo a non accettare il fatto di non poterlo vedere stasera,non aspettavo altro da una settimana.

Entro in macchina chiudendo lo sportello alla mia destra e accendendo la radio. Poggio la testa al finestrino guardando fuori mentre l'auto inizia a muoversi.

"Va tutto bene?"- Ben poggia una mano sulla mia spalla accarezzandola.

"Si"-Annuisco voltandomi verso di lui.

È strano vederlo guidare l'auto dei suoi genitori, di solito è Federico quello al volante. Ricordo la sera in cui bevve troppo e dovemmo riportarlo a casa.

Quella sera fu contemporaneamente un disastro da dimenticare ed un bel ricordo.

Arrivati davanti casa di Denise scorgo una figura femminile sotto la luce fioca di un lampione.

I suoi capelli neri ondulati sono raccolti in una coda, ha gli occhiali da vista e un libro in mano.

Margherita si avvicina alla macchina appena Ben la spegne, avvicinandosi alla mia portiera.

"Ciao"- sono sorpresa di vederla qui.

Le sorrido cercando di evitare pensieri negativi, non ho la più pallida idea di cosa ci faccia qui.

"Matilde, è da un sacco che non ci vediamo"- mi sorride stringendo il libro che ha in mano.

Noto un foglio bianco al suo interno fuoriuscire leggermente.

Mi volto verso Ben, il quale mi sorride. Non so se lo sta facendo perché sa cosa penso di lei e la cosa lo diverte.

"So che non abbiamo nessun tipo di confidenza ma... Mi hanno chiesto di darti questa"- mi porge quello che sembrava un foglio prendendolo dal libro.

Guardo di nuovo Benji, che al momento si sta avvicinando continuando a sorridermi.

"Dovresti aprirla"-Indica la busta da lettere che ho in mano con un cenno della testa piazzandosi accanto a me e Margherita.
Apro la busta e inizio a leggere le parole scritte in corsivo.

Matilde,
Mi dispiace che per fare ciò che sto per fare ti ho trascurata più di una settimana, ma ho avuto bisogno di Margherita per rendere tutto perfetto. Spero che quando vedrai il risultato ne sarà valsa la pena.
Sono passati due mesi ormai da quando ci conosciamo e non abbiamo mai potuto avere un vero primo appuntamento, ci pensi?
Siamo sempre stati troppo impegnati ad aiutare gli altri senza renderci conto che stavamo tralasciando noi stessi. Stavolta sarà diverso.
Matilde, hai passato momenti difficili e continui a farlo e ho visto il modo in cui ti guardi intorno, sembra tu stia sempre cercando un ancora a cui aggrapparti, ma nonostante ciò sei riuscita solo standomi vicino a farmi sentire la persona più felice di questo mondo. Sin dal primo giorno in cui ti ho vista ho capito, sai? Ho capito che non sarei stato felice se non mi fossi avvicinato a te. Prima di vederti le giornate passate al lavoro e all'università sembravano durare un'eternità; ricordo che quando dovevo aiutarti a studiare, preferivo venire a casa tua e addormentarmi sulle tue gambe sul divano lasciandoti giocare con i miei capelli piuttosto che tornare direttamente a casa anche se ero stanco.
Giorni fa ho capito che dovevo fare qualcosa per ringraziarti, ho deciso che dovevo renderti felice, tanto felice quanto tu rendi felice me.

Fede.

Quando finisco di leggere la lettera, sento le guance avvampare.

Federico mi stupisce sempre di più.

Non avrei mai immaginato che avrebbe fatto una cosa del genere e soprattutto non potevo immaginare che passasse del tempo con Margherita per organizzare qualcosa per me.

Due mani si poggiano davanti i miei occhi impedendomi di vedere.

"Chi sono?"- Sento la voce di Federico dietro di me.

Sotto la completa attenzione di Benjamin e Margherita tolgo le mani di Federico dal mio viso e mi volto per abbracciarlo.

"Mi sei mancato"- Poggio la testa nell'incavo del suo collo godendomi quell'abbraccio.

Federico mi stringe più forte poggiando la sua testa alla mia-"Anche tu mi sei mancata"

Dopo aver passato qualche secondo a dondolare abbracciandoci, quasi come se non ci vedessimo da anni, Federico rimane con un braccio attorno alle mie spalle.

"Ragazzi, noi dobbiamo andare"- sistema il ciuffo sorridendo.

"Aiuto io Ben con Denise, non preoccupatevi"- Margherita ci rivolge un sorriso a trentadue denti trascinando Ben in casa di Denise.

"Dove andiamo di bello?"- guardo Federico accendere l'auto immettendosi sulla strada.

"È una sorpresa"-Federico poggia la mano destra sulla mia lasciandovi una bandana rossa-" devi mettere questa sugli occhi"- si volta ridacchiando notando la mia espressione di disappunto.

Gli rivolgo una linguaccia per poi mettere la bandana sugli occhi. Chi l'avrebbe mai detto?

Federico ed io stiamo per avere il nostro primo appuntamento viaggiando verso non so quale luogo.

Poggio la testa al finestrino, non posso vedere nulla quindi faccio accendere la radio e cullandomi con la voce di Federico mentre canta insieme alla radio come sottofondo mi addormento.

Prendimi per mano || Benji & Fede ~ #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora