perduta

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Draco si era lasciato cadere a peso morto sulla poltrona.

Si sentiva svuotato, non riusciva a formulare un pensiero coerente.

Lui, che per molti versi era un logico,anche se strano per una serpe, era confuso.

Si passò la mano sul viso, quasi a ripulire la mente.
A voler riordinare le idee.

Tutta la tensione gli si era riversata addosso, travolgendolo e non facendolo ragionare con lucidità.

Si maledì per averla lasciata sola, doveva immaginare che il suo spirito avventuroso e tipicamente grifondoro l'avrebbe spinta a fare qualche colpo di testa.

Ed ora giaceva in fin di vita.

In quel momento avrebbe voluto aprirle il suo cuore, dire quello che aveva imparato a conoscere ed amare in lei in quei mesi trascorsi, forse all'inizio era stata una " strana attrazione ", ma ora sentiva il bisogno di lei, di viverla nel quotidiano, non era abitudine ma bisogno di un punto fermo, che lui aveva perso tempo addietro con la morte della madre.

Avrebbe voluto toccarla, farle sentire che era lì.

Mentre, cuore e mente di Malfoy facevano a pugni, una donna frastornata fissava l'amico fraterno.

Delle figure sbiadite sembravano fissarla in lontananza e, da come si voltava a sorridere verso di loro il moro, Hermione dedusse che dovevano essere i suoi genitori.

Aveva mille domande, ma la più logica che le sfiorò la mente fu

- Dove siamo? - Lo vide sorridere, quasi volesse prenderla in giro.

- Chiamala stazione di transito, preludio o solo limbo. E' dove le anime decidono se passare oltre e vivere in eterno, o come nei nostri casi possono tornare indietro. Volendo... -

- Perchè non l'hai fatto? - Era stupita. Se poteva tornare, perché rimanere? Loro avevano disperatamente bisogno di lui, avrebbe dovuto saperlo.

- Per lo stesso tuo motivo. Ero stanco di lottare, vedere la gente morire a causa mia e poi qui, oltre la pace, ho trovato quello che più desideravo al mondo: la mia famiglia. - Rispose sereno e convinto delle sue ragioni.

- Ma loro non sono passati oltre? - Era stupita. Possibile che i coniugi Potter, dopo tanto tempo dalla loro dipartita, fossero ancora lì?

- Oh, loro si, però possono tornare a farmi visita. Dicono che ogni mia richiesta accorata viene ascoltata, ma deve nascere da qui - e con la mano le sfiorò il petto, dove il cuore dell'amica batteva flebile.

- Io.. Posso tornare? - Chiese esitante, paurosa della risposta. L'amico annuì sorridendo. Hermione, per nulla soddisfatta dalla espressione che leggeva sul suo viso, sintomo evidente del suo desiderio di rimanere in quello strano luogo, riprese con un tono dolce, quasi materno, tentando di essere convincente.

- Harry devi tornare, per tutti noi. Tu non sai cosa stiamo passando, è un vero inferno! - Lui scosse il capo

- No, Hermione, qui sto bene e non posso nuocere a nessuno. Ho creato troppo dolore, questa crociata mi ha tolto le persone che amavo. Ora finalmente sono sereno. -

Adesso era davvero preoccupata, non le piaceva quell'aria da Siddharta che aveva assunto Harry.
Lo fustigò con una sferzata di parole schiette e dure, che non erano altro che la verità. Voleva scuoterlo dal suo torpore e riportarlo alla realtà.

- Harry, il tuo modo di pensare è egoistico. Tu qui nel tuo mondo " fantastico ", mentre noi viviamo alla giornata, in balia di un folle che tu e solo tu puoi eliminare. Io sono qui anche per causa tua, sai?! Non ti sto colpevolizzando, ma il tuo tirarti indietro ha privato i miei figli di una madre. -

She wolfDonde viven las historias. Descúbrelo ahora