io non mi sottometterò

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Draco era uscito dalla stanza con cuore e mente in tumulto.

Stava per " cadere " e mostrare i suoi sentimenti, che ormai erano venuti a galla, e che non poteva più rinnegare.

Ma non sapeva cosa provava lei, e non voleva passare per uno stupido sentimentale, mostrare il " fianco " ed essere vulnerabile.

In quel momento tre uomini combattevano una battaglia interiore.

Chi, come Draco, con i sentimenti, ed un mondo a lui finora sconosciuto.

Chi, come Harry, con il dolore ed il passato, che sembrava presentargli il conto.

Chi, come Tristan, nella speranza di un futuro, dove le sue generazioni avrebbero regnato nella pace.

Ma per far si che questo avvenisse, Draco ed Hermione dovevano fondersi in tutt'uno, dovevano comprendere i loro sogni al di là del richiamo animale, dovevano parlarsi con il cuore in mano. E quale il modo migliore, se non andare direttamente alla fonte?

Lo vide schizzare via, ma lo richiamò, facendolo tornare sui suoi passi, ed indicandogli una sedia vicino al tavolo apparecchiato, dove uno spuntino era poggiato, disse

- Fammi compagnia, giovane Malfoy. - Malvolentieri entrò nella sala, perchè voleva stare da solo, non era abituato a chi ficcava il naso nei suoi pensieri, e quel uomo sembrava leggerlo anche senza entrargli nella testa.
E poi pareva evidente che volesse nuovamente interferire, questa sua propensione ad entrare nel suo privato non gli piaceva.

Come da previsione, mentre stavano consumando il pasto, Tristan in tono casuale disse

- Non pensi che sia giunto il momento di parlavi chiaro? Per quanto credi di poter nascondere quello che provi effettivamente per lei? E non dire che è solo il legame animale, perchè sai che benissimo che menti, specie a te stesso.. -

- Tu la discrezione non sai neanche dove sta di casa!- Rispose risentito - e poi dimmi, di che t'impicci?! - Il suo tono indignato la diceva lunga su quanto fosse infastidito dal fatto che Tristan non perdesse occasione di farsi gli affari suoi.

- Se ci sono di mezzo i miei figli, credo che la cosa mi riguardi, - disse pacifico.

- Stanne fuori Wolf, non intrometterti, questo è qualcosa che riguarda me e la mia compagna. - Ringhiò. Ma come osava quel lupo. Il suo rapporto con Hermione non era cosa che lo riguardasse in alcun modo.

- Quando la smetterai di chiamarla compagna, quasi la cosa ti pesasse? - Replicò, piegando il capo di lato ed osservandolo. - Cala la maschera Malfoy, la tua aria da duro spaventa solo chi non riesce a vedere oltre la superficie. Dimostra alla tua donna come sei realmente, non aver paura dell'amore. -

- Io non temo nulla! - Esclamò secco, l'uomo l'aveva punto nel vivo.

- E allora dimostralo, per una volta sii uomo. - Lo provocò.

La furia lo stava invadendo, il sangue gli era salito al cervello, aveva toccato un tasto dolente e, senza rendersene conto si tramutò in lupo e, ringhiando, lo sfidò.
Il principe dei lupi stavolta aveva esagerato, ora avrebbe avuto quello che si era cercato.

Tristan si tramutò, senza abbassare gli occhi si fece avanti, sembrava un braccio di ferro, lo ammoniva con rumori gutturali, voleva metterlo al suo posto, in fondo gli doveva rispetto.

Lui era il re..

In breve venne circondato da decine di lupi come apparsi dal nulla, che sembravano poco inclini alla sua ribellione, e pronti ad attaccarlo se fosse stato necessario, sembravano attendere un segnale dal grande lupo argentato.

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