1. Non doveva andare così.
Pov Flaminia
Non riuscivo a crederci.
Ero completamente accecata dalla rabbia, mentre camminavo a passo svelto e deciso verso camera mia, trascinando con irruenza quell'idiota.
Lo strattonai all'interno della stanza e dopo aver chiuso, o meglio, sbattuto la porta, mi appoggiai un attimo con la fronte su di essa.
Rimasi per qualche secondo immobile, con gli occhi serrati, dopodiché feci un respiro profondo e con la rabbia ad infuocarmi lo sguardo, mi voltai verso di lui e lo fissai attentamente.
Luca era davvero a disagio; si aggiustava nervosamente il colletto della camicia, mentre il suo sguardo si posava su di me con timore.
Non proferii parola; mi limitai ad osservarlo truce e con le braccia conserte.
Lui, di fronte alla mia fermezza, deglutì rumorosamente e sorrise nervoso.
- Posso spiegare...- esordì lui a disagio, mettendo le mani avanti.
Inarcai un sopracciglio e ghignai malignamente, mentre facevo un passo verso di lui.
Lo vidi sussultare un attimo e constatai compiaciuta che in quel momento lui fosse davvero intimorito da me.
Un uomo di trent'anni, un professionista per giunta, donnaiolo incallito ed abituato ad ottenere tutto e subito, guardava preoccupato una ragazzina di ventidue anni.
Sorrisi gongolante.
- Ti ascolto...- lo incitai io, continuando ad avanzare pericolosamente verso di lui.
- Allora...- temporeggiò lui, guardandomi preoccupato -...non so come dirlo, ma quando ho saputo che uscivi con Roberto io...- si bloccò, mordendosi il labbro in difficoltà.
- Tu...? – sussurrai, ormai a pochi metri da lui.
Luca distolse lo sguardo imbarazzato e si portò una mano nei capelli con nervosismo.
- Io...-
Ero ormai ai limiti della pazienza; mi sentivo uno zimbello per lui, in quanto non solo avevo subito l'umiliazione di baciarlo e di vederlo andare a letto con un'altra, ma mi aveva anche esplicitamente scaricata e adesso, proprio quando avevo deciso di lasciarmi andare con un altro uomo, lui piombava di nuovo in casa mia e mi rovinava l'appuntamento.
Mi parai di fronte a lui, con il petto gonfio come un pavone ed uno sguardo omicida piantato sulla sua figura.
- TU?! – ripetei io, alzando il tono, ormai a pochi centimetri dal suo viso.
Luca si voltò nuovamente a guardarmi e fece per dire qualcosa, ma nel vedermi così pericolosamente vicina, sussultò un attimo ed aggrottò le sopracciglia preoccupato.
- Potresti cortesemente allontanarti un po'?- tergiversò lui a disagio -...mi inquieti con quello sguardo assassino! – concluse lui piccato.
Alzai gli occhi al cielo ed emisi un lamento esasperato.
- Dacci un taglio e vai avanti! – ringhiai io rabbiosa, facendo un passo indietro.
- Okok...- convenne lui, alzando le mani -...il punto è che mi ha dato fastidio il fatto che ti vedessi con il mio amico! Lo so che sono stato io a dirti che non ero l'uomo adatto a te, ma quando Roberto mi ha detto che sareste usciti insieme...- si prese una pausa, poiché in difficoltà, dopodiché sospirò pesantemente e riprese a parlare -...credo di essermi ingelosito. - concluse lui a fatica, lanciandomi un'occhiata di sottecchi.
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Deontologicamente scorretto [#Wattys 2017]
ChickLit** VINCITORE WATTYS 2017, categoria LETTURE MOZZAFIATO** QUEST'OPERA (e tutte le mie opere) È COPERTA DAL COPYRIGHT. QUALUNQUE VIOLAZIONE È PERSEGUIBILE DALLA LEGGE E COMPORTA RESPONSABILITÀ CIVILE E PENALE A CARICO DEI TRASGRESSORI. Mi chiamo Aless...