Capitolo 15

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Una volta lasciata la stanza di Kasal decisi di tornare immediatamente nella mia stanza, chi era quel Michele di cui aveva parlato? Aveva detto che era secondo solo a "Lui", e cosa aveva da discutere allora con Vassago?

Forse era proprio Vassago la prossima persona con cui parlare... O Lucifero.

Da quando avevo sentito nominare il suo nome, avevo deciso di doverlo incontrare convinta che lui avesse le risposte giuste.

<<Aleira>> sentii dietro di me la voce di Harag, quando mi girai lo vidi avanzare a passo veloce in mia direzione con un'espressione alquanto cupa.

<<Non sei più al sicuro qui>> disse in un sussurro, aveva a che fare con la sua discussione accesa con Moloch?

<<Cosa vuoi dire?>> chiesi facendo attenzione a tenere il volume della mia voce basso, come aveva fatto lui.

<<Hanno capito che la presenza di angelo qui giù aveva a che fare con te, il vostro odore è molto simile sebbene tu sia un demone>> spiegò stringendomi il braccio, per andar via di lì.

Mi guardai intorno e mi ritrovai in un grande centro commerciale, a giudicare dal nome dei negozi e dalla fisionomia della gente dovevo essere in una nazione nordica, ma non potevo esserne sicura dato che non conoscevo quella lingua.

<<Cosa ci facciamo qui?>> chiesi allora osservando Harag che si guardava intorno.

<<Mi è stato affidato il compito di giustiziarti entro questa mezzanotte>> le sue parole mi portarono ad indietreggiare, era lì per quello? Avrebbe ubbidito al comando?

<<Ovviamente non lo farò, ma prima hai bisogno di alcune lezioni brevi ma necessarie per la tua fuga>> fuga? Sarei riuscita a scappare?

<<Non tornare negli inferi per nessuna ragione, almeno per qualche mese... Ho fiducia nelle tue doti di combattimento ma ciò in cui hai delle lacune è la conoscenza degli Inferi e di noi demoni>> disse indicandomi un negozio nascosto in lontananza, all'interno vi era una strana luce rossa, in cui nessuno sembrava entrarci, solo qualcuno che tentava persino di non farsi vedere.

<<È un negozio per demoni, lì hanno testi antichi e roba del genere... Leggili ed istruisciti, è molto importante per sopravvivere>> poi tirò fuori un portafogli dalla tasca del suo jeans porgendomelo <<ci sono abbastanza soldi per permetterti un posto dove dormire, cibo e abiti>> continuò mentre io sentivo già la mia testa girare, mi stava chiedendo di non tornare più negli inferi da quel preciso momento?

<<Verrò a trovarti a giorni alterni, stessa cosa per i miei fratelli e sorelle, ti puoi fidare di loro... Ti aiuteremo noi>> quelle parole confortevoli non riuscirono a calmarmi, tutto succedeva così in fretta!

<<Aspetta, ma come faccio qui? Non conosco la lingua del posto e non ho idea di dove siamo>> dissi afferrando la manica del suo maglioncino blu, non volevo che andasse già via.

<<Non posso restare con te a lungo, potrebbero trovarti. Non preoccuparti per la lingua, capirai quando ci proverai>> capirò? Ma come se non conosco nemmeno la lingua!

<<Ora devo andare>> mollai la presa dal suo maglioncino malinconicamente, dal suo sguardo capii che non potevo obiettare.

<<Verrò presto a farti visita>> disse nuovamente accarezzando la mia guancia, accennando un leggero sorriso.

<<Sarà meglio che sia davvero così>> risposi abbracciandolo forte, mi aveva salvato la vita così tante volte che ormai avevo perso il conto.

Il Mio Dolce PeccatoOnde histórias criam vida. Descubra agora