Capitolo 20 "Novità"

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Legolas aveva da poco compiuto cinque anni, suo padre aveva una sorpresa per lui... Forse però sarebbe piaciuta più a lui che al figlio. Il principino si svegliò nel letto dei genitori e vide che il suo lettino non c'era più! Cominciò subito a piangere e i genitori, che erano nella stanza da bagno corsero verso di lui... "Legolas che succede? Perché piangi fogliolina?" Chiese il re leggermente preoccupato, il bimbo lo guardò e lo abbracciò fortissimo "Non mi mandare via! Voglio stare con voi" l'elfo era confuso "Nessuno ti vuole mandare via, chi ti ha messo un'idea tanto sciocca in testa?" Elithien si mise in mezzo "Credo si riferisca all'assenza del lettino, sveglia tesoro!" Thranduil le disse che ci sarebbe arrivato da solo e poi si rivolse al figlio "Allora, ormai hai cinque anni e ti ho fatto preparare la tua stanza, non devi temere però! Perché è quella qui di fianco alla mia. Se hai bisogno di qualcosa puoi venire" Legolas non era per niente convinto "Ma, ma, ma se non riesco a dormire o faccio un brutto sogno? E se mi agito mentre dormo?" Thranduil sorrise e lo baciò sulla guancia "Non ti devi preoccupare, se succede puoi venire a dormire con noi, per quanto riguarda te che ti agiti... Ti assicuro che ti sentirò" il piccolo capì che la decisione era stata presa e che non poteva farci nulla, spostò lo sguardo dalla madre al padre e gli disse "Allora fammi vedere questa stupenda stanza".
Una volta entrato, Legolas rimase meravigliato, era una stanza bellissima, aveva un enorme letto a due piazze, un armadio tutto per lui, una libreria color verde con tanti libri di favole, tutti i suoi giocattoli, un terrazzino tutto per se, una scrivania piena di regali e una stanza da bagno, non molto grande ma con la vasca interrata e di un color roccia calcarea che a lui era sempre piaciuto! "Allora ti piace?" Chiese il re vedendo il figlio correre da un lato all'altro della stanza "Tantissimo! Solo che sono sicuro che mi sentirò solo... Quei regali sono per me?" il padre gli sorrise e rispose "Non sarai solo, siamo qui accanto! Si sono tutti per te, va ad aprirli" la regina rimase di stucco e chiese al marito "Quando avevi intenzione di dirmi che gli hai fatto degli altri regali? Poi sono io che lo vizio..." ma lui le scoccò un'occhiata mista di rimprovero e ironia.
Legolas aprì per primo il più grande, ovviamente "Ma, ma è un arco! Ed è mio! Guarda nana c'è pure la faretra con le frecce! Grazie Ada!" Thranduil gli si avvicinò e tolse la faretra dalla scatola "Questa ancora non la userai, è presto! Prima userai le frecce finte... Cominceremo presto ad allenarci e quando avrai completato il primo percorso a pieni voti, potrai usare le frecce vere" il piccolo mise il broncio "Ma allora perché me le hai fatte vedere?" Il sovrano rise "Così sai che se ti impegnerai saranno già pronte per te!" La regina disse al figlio "Ha ragione Ada, è presto per quelle! Sono sicura che però te le guadagnerai presto!" il bimbo rise e disse "Allora cominciamo oggi?" ma il re aveva in mente qualcos'altro "No, oggi ti insegno a salire sugli alberi, ti faccio vedere il campo di addestramento e dove ti allenerai tu! Poi dovrò tornare ai miei doveri" il principe annuì esaltato "Voglio arrampicarmi su una quercia! Anzi no! Su un albero che ha più di un millennio!" Thranduil frenò subito le sue fantasie e aspettative "Che ne dici di un alberello del cortile privato?" il bambino si irrigidì di scatto "Scherzi vero? No perché se stai scherzando smettila subito" la madre lo prese in braccio "No amore mio, è la tua prima volta, salirai su un alberello del cortile privato... Poi magari quando sarai più bravo tu e tuo Adar farete una bella gara a chi arriva prima su un albero secolare!" Il re annuì lentamente "Va bene, però adesso facciamo colazione! Anche se mi arrampicherò su un albero che ha questo nome per scherno, voglio comunque farlo!"

Legolas era avvinghiato al tronco dell'albero e aveva le mani di suo padre sotto il sedere "Perché ti sei fermato? Stavi andando così bene!" Il bambino cominciò a tremare "Mi dispiace, è che... Che ho un po' paura, se scivolo e non riesci a prendermi?" Thranduil sorrise "Non dire fesserie, io sono qui per te! Se scivoli ti prendo" il principino riprese ad arrampicarsi tanto che,dopo qualche minuto, si accorse che stava andando da solo ed era quasi in cima! "Ada, mi hai lasciato salire da solo! Sono bravo però!" Il re rise di gusto "Sei bravissimo piccolo mio! Adesso scendi come ti ho spiegato" e così fece, nell'ultimo tratto però perse la presa sul tronco e cadde, tra le braccia del padre che lo aveva prontamente afferrato "Tutto bene fogliolina?" Il bambino rispose ridendo "Tutto benissimo! Se ci sei tu con me non devo avere paura! Tu mi proteggerai sempre?" Thranduil rispose molto seriamente "Sempre amore, io ti amo più di chiunque altro in questo mondo, e sarà sempre così" il piccolo però voleva un'ultima conferma "Anche quando sarò grande e crederò di non averne bisogno?"
"Si bambino mio, io ci sarò sempre! Soprattutto quando sarai grande e crederai di non averne bisogno... Tu ne avrai sempre più bisogno e io sarò pronto" Legolas lo abbracciò e gli baciò la guancia "Lo rifacciamo?". Lo fecero altre due volte, poi il re lo prese per mano e disse "Andiamo a vedere il campo di addestramento, in teoria dovrei assegnarti un insegnante. Ti va bene se ti insegno io?" il principino saltava di gioia "Si! Insegnami tu! Tu sei il più bravo di tutti, me lo ha detto nana!" L'elfo rise e disse "Su questo non ci sono dubbi, guarda!" Thranduil prese un arco e una freccia e disse "Dimmi che cosa devo colpire" il bimbo ci pensò e rispose "Vedi quel bersaglio laggiù in fondo? Quello! Però da qui, saranno duecento metri" il re sorrise e disse "Sono settecento Legolas, comunque sta a vedere" Scagliò la freccia con una tale forza che non solo prese il centro ma ci si conficcò dentro quasi fino a trapassarlo! "Allora?" Il principe era a bocca aperta "Fantastico! Voglio farlo anch'io! Voglio essere bravo come te!" Thranduil ci pensò un attimo e poi disse a una guardia "Vai a prendere l'arco di mio figlio" Lui obbedì e il bimbo abbracciò la gamba del padre "Si! Mi insegni!" Il re rettificò "No, oggi ti faccio provare solo la postura, se mai ci scappa un tiro... Ma uno solo!" Il piccolo rise "Si, lo immaginavo! Ma va bene lo stesso!"
Legolas stringeva l'arco fra le dita ed era pronto a scoccare "Prendi la mira e scocca!" Si concentrò sul bersaglio, da principianti,perciò grande e vicino e scoccò ma la freccia non lo sfiorò nemmeno, andò tutta dall'altra parte "Ma come mai? Io ho fatto come mi avevi detto!" Thranduil gli baciò la testa "Si sei stato bravissimo, solo che devi imparare a prendere la mira e a non girare l'arco prima di tirare" il piccolo arciere mise l'arco a terra e disse "Non lo voglio più vedere! Non sono portato, da grande farò il servitore come Galion!" Il re lo prese in braccio "Che stai dicendo? Certo che sei portato ma era ovvio che non avresti fatto centro! Credi che io fossi bravo fin da subito?" Il bambino smise di piangere "E quindi dopo quante volte hai fatto centro? Io diventerò bravo?" L'elfo rispose convinto "Ho fatto il mio primo centro alla nona lezione, non sai quanto mi arrabbiavo! Ero furioso se non facevo centro... Ma la mia nana mi faceva sempre calmare. Certo diventerai bravissimo!" Il principino rise e disse "Mi stavo immaginando un mini Ada arrabbiato! *ride* lo facevi anche da piccolo quello sguardo?" Thranduil annuì e gli fece il solletico "Si lo ho sempre fatto! Ma non prendermi in giro altrimenti... Ti mangio!" Le risate innocenti del principino riempirono il campo di addestramento e tutti i presenti non poterono fare a meno di sorridere. Il re tornò alle sue faccende e Legolas passò l'intero pomeriggio a raccontare alla madre e a Brethil tutto quello che era successo quella mattina! Alla fine tutte e due dissero "Wow! Che guerriero!" Il piccolo arrossì e disse "Lo so, e come ogni guerriero... Ho già conquistato due fanciulle con i miei mitici racconti!" La regina rise e Brethil arrossì "Mi consideri una fanciulla? Sei il migliore Legolas... Dopo il mio Ada!" Il bambino la abbracciò di slancio "Certo che sei una fanciulla per me! Sei la più bella, dopo nana, ovvio!" La regina sorrise arrossendo "Fra te e tuo padre... I complimenti non mi mancano. Vi lascio un po' da soli ma rimanete qui in camera, capito Legolas?" rispose la bambina "Si, Legolas mi deve far vedere tutta la sua camera! E poi giochiamo!" la regina lasciò la stanza rassicurata da quelle parole.
Mentre giocavano con le spade di legno i due chiacchieravano del più e del meno "Sai Leggy, Ada mi ha chiesto se siamo solo amici, in realtà me lo chiede molto spesso!" Il principe la guardò come rasserenato "Allora non è solo il mio! Sai anche il mio Ada me lo chiede spesso!" Brethil sorrise mentre duellavano "E che cosa rispondi? Che siamo solo amici, vero?" Il bambino annuì e disse "Ma noi siamo più che amici... Siamo migliori amici, per sempre!" La piccola gettò la spada e lo abbracciò "Si, siamo i più grandi amici di tutti i tempi! E poi chissà se quando saremo grandi... Saremo più che migliori amici?" Legolas rise "Può essere! Ma adesso l'unica cosa che conta è che siamo migliori amici e... Che come sempre ti ho battuta! Hai gettato la spada"
"Ah si? Voglio la rivincita!" Thranduil entrò proprio in quel momento "Che fate bambini?" I due risposero in coro "Stiamo giocando!" Il re sorrise "Questo lo vedo, Legolas vieni, ti rifaccio le trecce, se le tieni così tra poco si disferanno e perderai" il principino obbedì subito e si fece pettinare a dovere, poi disse "Devi sistemare anche quelli di Brethil, voglio vincere onestamente" il padre annuì e disse "Avvicinati, ti sistemo i capelli" la bambina si avvicinò tremando leggermente "Non devi mio signore, non serve che ti scomodi per me" Thranduil rise "Non ti mangio mica! Non ho mai mangiato Legolas, ti assicuro che non mangerò nemmeno te, non devi avere paura. Sono così spaventoso?" Brethil sorrise ma non smise di tremare "Non, non ho paura... È solo che sei il mio re e io non merito certe attenzioni" il principino si intromise "Ada aiuta tutti, è un bravissimo re... E poi tu sei mia amica!" detto ciò il re le fece una treccia unica e le disse "Adesso puoi cercare di battere mio figlio, dubito che ce la farai... Comunque ero passato per vedere Elithien, sapete dov'è?" La bambina negò con il capo ma il principino rispose molto convinto "Io credo che sia in biblioteca, mi aveva detto che mi voleva leggere un libro sui draghi a merenda!" Thranduil annuì e disse "Grazie fogliolina! Buon divertimento". I bambini giocarono instancabilmente fino all'ora della merenda e poi ascoltarono le avventure di alcuni elfi coraggiosi che sconfissero dei draghi! Quando venne il momento di salutarsi, come tutti i giorni, sembrò che si stessero dicendo addio, mancarono solo le lacrime!
Dopo cena Legolas fu portato nelle sue stanze dal suo Ada "Non voglio stare da solo, ti prego" l'elfo cominciò a spogliarlo "Intanto ci vestiamo per la notte" il bimbo provò ad opporsi "Non voglio! Voglio stare con te" ma fu inutile Thranduil lo guardò con il suo sguardo accigliato e disse "Che cosa avevamo detto sui capricci? Adesso ci mettiamo nel letto, ti racconto una storia e poi dormi" Il principino non ebbe scelta e dopo una storia, anche piuttosto bruttina, ricevette il bacio della buona notte "Quel Kaima Legolas!" Il bimbo rispose piagnucolando "Quel Kaima Ada" il re uscì dalla stanza e accostò la porta. Lui e la regina festeggiarono la loro ritrovata intimità e poi si addormentarono abbracciati... Verso le due di notte un principino stanco entrò nella stanza dei genitori, salì sul loro letto e si sistemò di fianco al padre che si svegliò subito "Che ci fai qui?" Il bimbo iniziò a piangere "Io, io, io non riuscivo a dormire e sono venuto qui. Tu mi avevi detto che potevo se non riuscivo a dormire o facevo un incubo!" Il re lo baciò sulla guancia e disse "Va bene, Quel Kaima birba!"

La Famiglia di Bosco AtroWhere stories live. Discover now