Capitolo 23 "Lei è mia"

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Era una mattinata tranquilla, il re era appena tornato a palazzo con Legolas che si era divertito tantissimo all'allenamento "Ada, hai visto com'era buffo Galion con quella mela in testa? *risatine* e quando ho scoccato... Era terrorizzato!" Thranduil annuì "Si, forse non avrei dovuto... Mi sembrava piuttosto spaventato!" Il principino sorrise e disse "Adesso vado a giocare! Vorrei invitarti a giocare con me... Ma è meglio che tu rimanga qui, hai tante cose da fare!"  Il re lo salutò molto divertito, ma quando si accomodò sul trono un'ancella gli si avvicinò con fare sicuro, come se fosse certa di ricevere un apprezzamento "Perdonami, mio signore. Io ho trovato il biglietto che hai scritto alla regina e ho pensato che l'avessi perduto!" Thranduil rimase a bocca aperta, di recente non aveva scritto biglietti alla sua regina... Poteva essere vecchio, ma sapeva ciò che di solito scriveva alla sua amata, i suoi apprezzamenti erano piuttosto intimi e perciò chiese molto seriamente "Non lo hai letto, vero?" L'elfa lo guardò fiera di se stessa e rispose "No mio re, è ancora sigillata!" Il sovrano tirò un grosso sospiro di sollievo, prese il biglietto e congedò la donna. Sulla bustina esterna vi era scritto "Per Elithien, la più bella della terra di mezzo" lui capì subito che non era suo e lo aprì velocemente urlando "Cosa? Chi osa?" In quel momento entrò la moglie, ignara di tutto "Che c'è amore? Perché sei nervoso adesso?" Il re si girò furibondo verso di lei e con fare minaccioso le puntò il dito quasi sul naso dicendo "Se mi nascondi qualcosa è il momento giusto per parlare!" Lei gli abbassò il dito e lo guardò inorridita "Mi spieghi che cosa stai insinuando? Ti conviene non offendermi!" Il marito le sventolò davanti il biglietto e lei, con fare ironico, gli disse "Che cosa sarebbe? Non è mio" il re annuì e le chiese molto calmo "Quindi non hai un amante?" La regina gli mollò uno schiaffo in pieno volto, anche piuttosto forte "Come ti sei permesso?! Ma come puoi solo pensare che io possa tradirti? Ti rendi conto che mi hai dato della poco di buono?!" Lui si massaggiò la guancia, visibilmente arrossata... Aveva le cinque dita della moglie stampate! "Scusa, perdonami amore! Non so cosa mi sia preso, perdonami!" Elithien non era ancora pronta a dirgli che lo perdonava perciò ritornò al biglietto "Mi fai il piacere di leggerlo?" Thranduil la prese per mano e la condusse nello studio, una volta entrato chiuse la porta a chiave e disse "Nessuno ci interromperà... Comincio a leggere! Bellissima Elithien, sei la stella più luminosa della terra di mezzo! Io sono innamorato di te dal primo giorno che hai messo piede a palazzo, non ho mai avuto il coraggio di parlarti o di dirti ciò che provo per te, è per questo che ti scrivo questa lettera, finalmente mi dichiaro a te: Sei la più splendida di tutte le creature, i tuoi lunghi capelli dorati, la tua forma fisica invidiabile, la tua notevole altezza e Grazia mi hanno catturato, i tuoi occhi emanano una luce indescrivibile e spero di non doverli mai vedere tristi, non voglio diventare volgare ma il tuo sedere ha un che di meraviglioso, mi attira... Elithien, mia dolce Elithien, quel pezzo di ghiaccio che hai sposato non ti merita! Lui non ti ama quanto potrei amarti io, so che non ti è possibile lasciarlo, ma ti amo a tal punto da condividerti con lui. Ti aspetto per il nostro primo incontro, ci vediamo nei giardini reali, a mezzanotte. Il nostro primo incontro sarà illuminato dalla luna e dalle stelle! LE MELON" Thranduil era fuori di se ma per prima cosa si inginocchiò davanti alla moglie e cominciò a baciarle le mani "Perdonami, non avrei mai dovuto pensare male di te! Non so come mi sono potuto permettere, io ti amo e, lo sai, a volte sono troppo geloso e possessivo ma, ma è solo perché ti amo alla follia, perdonami Eli" la regina lo esortò a guardarla negli occhi e poi si chinò sulle sue labbra e lo baciò "Io ti perdono, non so casa avrei fatto se fossi stata al tuo posto! Probabilmente avrei fatto la stessa cosa" il re si alzò e tuonò arrabbiato "Io quello lo uccido! Hai sentito che cosa ha scritto del tuo sedere? Ha offeso anche la tua integrità morale, come se tu fossi pronta a tradirmi a cuor leggero! Per non parlare di come ha offeso me! Stanotte ci vado io nei giardini e poi lo ammazzo!" La regina si lasciò andare in una risata lievemente canzonatoria "Ora si che ti riconosco! Andremo insieme, se vai da solo appena ti vedrà scapperà oppure cercherà di farti del male, se invece ci sono io... Si avvicinerà e tu potrai acchiapparlo senza problemi!" Thranduil non era per niente convinto "Il piano non sarebbe male, prima che io te lo conceda però... Dimmi perché lo vuoi vedere" l'elfa risalì il suo petto con le dita ed arrivò fino alla sua bocca "Tesoro, prima di tutto voglio capire che speranza credeva di avere e in più voglio accertarmi che tu non lo uccida!" Il re le baciò le dita e le disse "Un verme in meno al mondo, non farà differenza!" La regina gli baciò il lobo dell'orecchio e sussurrò "Non voglio che tu lo uccida, non ha un senso... Gli parleremo e gli faremo capire che non ha speranza e a seconda della reazione, prenderemo una decisione!" Thranduil annuì e in quel momento  sentirono bussare alla porta e chiesero in coro "Chi bussa?" Una vocina per loro inconfondibile rispose con gioia "Sono io! Mi aprite?" Il re aprì la porta e lo prese in braccio "Hai giocato fogliolina?" Il principino sorrise luminosamente e rispose "Si, io e Bretty abbiamo giocato ad acchiappino, nascondino e con le spade di legno! Ma, ma Ada... Che hai in faccia?" L'elfo si girò a guardare la moglie che rideva  divertita e poi rispose "Non è nulla, ho fatto arrabbiare tua madre..." Il bambino si portò le mani alla bocca e cominciò a sghignazzare "Ah, è dunque così? Bene ti mangio!" Il re alzò la camicia del figlio e poggiò le labbra sul suo pancino soffiando e facendogli il solletico emettendo dei rumori molto divertenti "Ad.. Ad.. Ada! *risate* Basta! Basta!"  Ma Thranduil continuò fino allo sfinimento, poi chiese con il fiatone e la fronte imperlata di sudore "Allora!? Prenderai ancora in giro tuo padre?" Il bambino sorrise e rispose convinto "No! Ma solo fino alla prossima volta!" La regina scoppio a ridere e disse "Lui si che è mio figlio! Thranduil vieni qui, ti passo l'unguento e ti metto un po' di cipria, sei indecente con le mie dita stampate in faccia!" Il re annuì e disse "Legolas, vai in sala da pranzo, arriviamo subito! Per quanto riguarda te, la cipria non me la metti!"
Erano le undici di sera e Thrandui e Elithien erano pronti a raggiungere i giardini reali, un piccolo elfo biondo sbucò davanti a loro "Che state facendo? Voglio venire anch'io!" Il re lo guardò il più rigidamente possibile, ottenendo quasi le lacrime del figlio "Scusa Ada! Vado a dormire ma quando torni, passi da camera mia?" Il sovrano annuì e una volta liberatosi del figlio uscì con la moglie nei giardini, lei si sedette sul bordo della fontana... Mentre lui si nascose su un albero. Dopo una ventina di minuti un elfo incappucciato si avvicinò a Elithien che sorrise e si fece baciare la mano, Thranduil cominciò a scendere dall'albero, non avrebbe lasciato a quel verme il tempo di toccarla un'altra volta! L'elfo stava quasi per baciarla quando, un violento pugno lo fece cadere a terra privo di sensi. Il re lo portò in spalla fino a palazzo, poi lo fece mandare in una stanza di guarigione, quel pugno lo aveva proprio steso. "E quello credeva di essere in grado di badare a te? *grossa risata* un mezzo pugno e l'ho steso come un tappeto..." Ma la regina non rise per niente e gli disse leggermente indispettita "Potevo cavarmela da sola! Sei intervenuto troppo presto, in più eri dietro di lui... Potevi acchiapparlo senza colpirlo! Non capisco questo tuo voler sempre usare la violenza" Thrandui ghignò spavaldo e le disse "Non avevamo detto a che punto sarei dovuto intervenire... E poi stava per baciarti!" L'elfa preferì dargli ragione, non aveva voglia di discutere "Hai ragione, hai fatto bene ad intervenire... Sono felice di averti come marito, sei sempre pronto a proteggermi" lui per tutta risposta la baciò appassionatamente e le sussurrò all'orecchio "Aspettami nelle nostre stanze, devo andare da Legolas gliel'ho promesso". Una volta entrato Thranduil vide che il principino aveva gli occhi sbarrati "Pensavo dormissi, è molto tardi..." Il bambino saltò giù dal letto e corse tra le braccia del padre "Scusa, non riuscivo a dormire... Ho avuto un incubo bruttissimo!" Il re sorrise e gli posò un bacio tra i capelli dorati "Che hai sognato?" Legolas si aggrappò ancora di più al padre e rispose sussurrando "Ho, ho sognato che tu e nana mi abbandonavate e rimanevo solo per sempre" detto ciò cominciò a sorridere "Ma lo so che non lo farete mai! Grazie per aver mantenuto la promessa Ada" poi si rimise a letto con un'espressione compiaciuta in volto "Bravo bambino, così mi piaci! Legolas è ovvio che io mantenga le mie promesse, ho il mio onore da salvaguardare!" Detto ciò gli rimboccò le coperte e gli baciò entrambe le palpebre "Fai bei sogni, fogliolina adorata".
La mattina seguente il re e la regina si diressero nelle stanze di guarigione e quando videro l'elfo, che aveva un lato del viso completamente viola dissero "Speriamo che ti sia servito di lezione" l'elfo li guardò inorridito "Sono certo che verrò messo a morte, non è così?" Thrandui rise e disse "Se fosse così saresti in prigione, sei un verme viscido e questo per me non cambierà mai. Non ti azzardare mai più a pensare ad Elithien come tuo passatempo... Lei è mia" la regina sorrise al marito e poi disse molto seriamente "Fra noi non c'è e non potrà mai esserci niente, io amo Thranduil e questo non cambierà mai!" L'elfo li guardò perplesso e disse "Non c'è pericolo, se mi lasciate andare mi trasferirò a Lothlorien" il re annuì "Saggia scelta, per me sei libero di andare... Prima che cambi idea" i due coniugi uscirono dalla stanza compiaciuti e quel verme se ne andò poco dopo. "Ada! Prendimi..." Il re si abbassò ed aprì le braccia per poi abbracciare il figlio e prenderlo in braccio "Ada, mi porti a tirare con l'arco?" Lui annuì e si diressero nella sala degli allenamenti.

La Famiglia di Bosco AtroWhere stories live. Discover now