Lunastorta, Codaliscia, Felpato e Ramoso (parte 1)

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Rivisitazione dal punto di vista di Sirius del capitolo di: Harry Potter e il prigioniero di Azkaban.

Vedere Harry fu una pugnalata. Il ragazzo non si era ancora accorto della sua presenza nella stanza. Aveva spalancato la porta con un calcio e si era precipitato al fianco dell'amico dai capelli rossi.
-Ron..stai bene?-
-Dov'è il cane?-
-Non è un cane. Harry, è una trappola. É lui! É un Animagus..-
Riemerse dall'ombra, con la bacchetta del giovane Weasley stretta nel pugno. Harry si voltò e Sirius chiuse la porta, con un tonfo. Nello stesso istante in cui il ragazzo vide un sudicio pazzo, pelle e ossa, accusato di omicidio, Sirius vide l'ombra del suo migliore amico. Fu un momento, una fugace e violenta apparizione che lo fece tremare. James? Che ci faceva James Potter lì? Era forse tornato nel passato? Era stato tutto uno stupido scherzo organizzato da Ramoso? Nel momento in cui quelle domande si formavano nella sua mente, Sirius incrociò gli occhi del ragazzo e là dove dovevano trovarsi delle iridi nocciola, c'erano invece degli smeraldi. Non era il suo James, quello. Erano tredici anni che il suo James si trovava in una dannata tomba di una dannata città. Erano tredici anni che quegli occhi nocciola non ridevano più. Quel ragazzo davanti a lui, quella copia esatta del suo migliore amico, non poteva che essere Harry.
-Expelliarmus!- gracchió. Afferrò al volo le bacchette del ragazzo e della sua amica.
-Ero sicuro che saresti venuto ad aiutare il tuo amico...- si bloccò quando il ricordo di James tornò a torturare la sua mente -..tuo padre avrebbe fatto lo stesso per me.-
Lo sguardo di Harry sprigionava odio; se Sirius avesse ancora fatto caso alle emozioni probabilmente sarebbe stato ferito da quella rabbia ingiustificata.
-Sei stato coraggioso a non andare a chiamare un insegnante. Te ne sono grato...questo renderà le cose molto più semplici.-
Il giovane dai capelli rossi, si piazzò davanti ad Harry, impallidendo per lo sforzo.
-Se vuoi uccidere Harry, dovrai uccidere anche noi!-
Uccidere Harry? Sirius indietreggio. Dovette ricordare a se stesso che tutti lo credevano un pazzo pluriomicida. Guardó Ron, con gli occhi cupi. -Stenditi..hai la gamba rotta.-
-Mi hai sentito?- continuò il ragazzo -Dovrai ucciderci..-
-Qui morirà una sola persona..- mormorò Sirius. Lo avrebbe ucciso, senza dubbio. Avrebbe messo le mani addosso a quel sudicio piccolo vigliacco. Avrebbe spento la luce dei suoi patetici occhi acquosi e gli avrebbe urlato contro tredici anni di dolore e odio.
-Perché?- l'intervento di Harry allontanò i suoi propositi di vendetta. -L'ultima volta non ci hai badato vero...?- Sirius strinse i pugni e si impose di mantere la calma. L'odio che quel ragazzo provava per lui era evidente. Oh, se solo avesse saputo..
-HA UCCISO MIA MADRE E MIO PADRE!- ruggi Harry, balzando via dalla stretta dell'amica dai capelli ricci. Quelle parole fecero bloccare Sirius.
Ha ucciso mia madre e mio padre.
Era il responsabile della morte di James e Lily, per tutti. Anche per Harry. Anche per se stesso. Non si rese conto che il ragazzo si era avventato su di lui. Reagí d'impulso, assuefatto dal dolore. Strinse le mani attorno al collo di Harry. Doveva eliminare tutti gli ostacoli che gli impedivano la tanto agognata vendetta. Doveva uccidere quel dannatissimo topo. Lo doveva a James. Lo doveva alla Evans. Era colpa sua. Doveva rimediare al suo errore. Doveva uccidere quella persona a cui avevano affidato la loro fiducia per proteggere Ramoso. Un pensiero gli attraversó la mente. Non avevano fatto tutto per Ramoso. Avevano preso quella decisione per un bambino di appena un anno, dagli occhi splendenti. Harry..
La debole bolla che si era costruito ad Azkaban per scappare dal dolore della perdita e per sopravvivere, scoppiò. Inorridito lo lasciò andare ed indietreggio di alcuni passi. Che diamine stava facendo? Vide Harry afferrare la bacchetta e puntargliela al petto.
-Vuoi uccidermi, Harry?- domandò. Sobbalzó quando le parole gli uscirono come una supplica. Uccidimi, Harry. Uccidimi. Non posso vivere con questo peso. Non posso vivere sapendo di essere la causa della morte del mio migliore amico.
-Hai ucciso i miei genitori..- mormorò Harry, non come un'accusa, ma più semplicemente sembrava un dato di fatto.
-Non lo nego..- rispose Sirius -Ma se sapessi com'è andata..-
-Com'è andata?!- ripeté Harry, disgustato.
-Devi ascoltarmi. Tu non capisci..-
-Capisco molte più cose di quanto credi! Non l'hai mai sentita, vero? Mia madre..che cerca di impedire a Voldemort di uccidermi..- Sirius rabbrividí. Lily. Oh Evans, dannazione Evans. Mi dispiace...
-E sei stato tu..- proseguì Harry -Sei stato tu.. Sei stato tu!-
Una voce dentro Sirius urlava disperatamente. Sono stato io. Sono stato io. Io. Io. È colpa mia. Stava per aprire la bocca, per implorare ad Harry la morte, quando la ragazza cominciò ad urlare.
-SIAMO QUASSÙ! SIAMO QUASSÙ! C'È SIRIUS BLACK...PRESTO!-
Harry strinse la bacchetta e puntò gli occhi in quelli di Sirius. Fallo ora. Fallo! La porta della stanza si spalancó. Una voce ruggì e le bacchette volarono. Sirius riconobbe al volo quella voce. Tutti i fantasmi del suo passato erano tornati allegramente a dare una festa nel suo cervello?
-Dov'è, Sirius?- domandò Lupin. Lo sguardo di Harry si svuotó, dimenticandosi per un attimo dell'uomo davanti a se. Si girò a osservare perplesso il professore. Sirius sussultò. Remus non lo stava accusando.. Perche? Scacciò via il pensiero. Non importava, anche lui cercava quel topo viscido. Alzò la mano, indicando Ron. Remus parve confuso. -Ma allora..perche non si è rivelato finora? A meno che...- Lupin sgranó gli occhi e Sirius guardò il suo amico di vecchia data intensamente -..a meno che non fosse lui... a meno che non vi siate scambiati..senza dirmelo?-
Sirius sentì il peso sulle sue spalle farsi un po più leggero. Non era più solo contro il mondo. Adesso Lunastorta era al suo fianco. Adesso si sarebbe sistemato tutto. Remus rimediava sempre ai sui errori da giovane, avrebbe messo tutto al posto. Meccanicamente annuì. Harry mormorò qualcosa, ma le parole gli morirono in gola quando vide il suo professore abbassare la bacchetta che puntava contro Sirius. Il presunto tradimento quale era per Harry, per Sirius fu una mano distesa e una speranza di perdono. Lupin avanzò, ignorando gli sguardi sgomenti dei ragazzi, e abbracció Sirius. Ancora una volta gli anni si azzerarono. -Io non avrei potuto..mai..James era..- Sirius mormorò delle frasi spezzate che solamente Remus riuscì ad udire. -NON CI CREDO!- urlò la ragazza.
Lupin si voltò. -Hermione..-
-..lei e lui!-
-Hermione calmati..-
-Io le credevo...e lei è sempre stato suo amico!-
Sirius osservò Harry che sembrava incredulo e furioso.
-Hermione, ascoltami ti prego! Per dodici anni non sono stato amico di Sirius...ma adesso lo sono!-
-No! Harry, non credergli! Ha aiutato Black ad entrare nel castello, anche lui ti vuole morto, è un lupo mannaro!-
-Questa volta non sei all'altezza di te stessa Hermione.- disse Lupin. -Ne hai azzeccata una su tre, temo. Non ho aiutato Sirius ad entrare nel castello e di sicuro non voglio vedere Harry morto. Ma non neghero che sono un lupo mannaro.- Sirius vide Ron arretrare disgustato, Remus fece un passo per aiutarlo a reggersi in piedi, ma il rosso urlò: -VIA DA ME LUPO MANNARO!- Sirius provò una rabbia cieca nei confronti di quel ragazzo. Come osava ferire così Lunastorta? Guardò Remus, che gli intimó di mantenere la calma con lo sguardo. Poi si rivolse ad Hermione. -Da quanto tempo lo sai?-
-Da secoli! Da quando Piton..- Sirius si perse il resto della frase di Hermione. Mocciosus? Che ci faceva Mocciosus ad Hogwarts? Doveva certamente aver capito male..
-Per la tua età, sei la strega più brillante che abbia mai conosciuto, Hermione.- disse Lunastorta. Quindi quella ragazzina è una Lily Evans versione castano? Beh, è abbastanza irritante, certo.. e anche coraggiosa.. Ci credo che Harry l'ha voluta come amica. Buon sangue non mente. Quel flusso di pensieri improvvisamente quasi piacevoli venne interrotto dall'urlo di Harry.
-E SI SBAGLIAVA! LEI LO HA SEMPRE AIUTATO!-
-Non ho aiutato Sirius..ve lo dimostrerò. Ecco..- Remus restituí le bacchette ai proprietari. -Ecco..voi siete armati e noi no. Ora volete ascoltare?-
-Se non l'ha aiutato..come faceva a sapere che era qui?- domandò Harry.
Bella domanda. Sirius guardò Remus, sinceramente curioso. -La mappa, la mappa del malandrino..- Felpato alzò la testa. La Mappa? Una montagna di ricordi riaffioró nella sua mente, ma Sirius li seppellì. Doveva ascoltare. -Sa come farla utilizzare?-
-Ma certo che so come farla funzionare!- Remus sbuffó, lanciando uno sguardo all'amico. -Ho dato una mano a disegnarla. Io sono Lunastorta..-
Harry aveva un'espressione bizzarra. Sembrava indeciso tra l'uccidere Sirius e il sedersi con una burrobirra in mano per ascoltare il racconto di Remus. Lunastorta continuò il suo racconto fino a quando un altro dettaglio attirò l'attenzione di Harry e Sirius. Il mantello dell'invisibilita.
-Come fa a sapere del mantello..?-
-Oh Harry, non sai quante volte ho visto James sparire lì sotto! Il fatto è che sulla mappa ti si vede anche se indossi un mantello dell'invisibilità. Vi ho visto entrare nella capanna di Hagrid. Venti minuti dopo vi siete congedati e siete tornati al castello, ma con voi c'era qualcun altro.-
-Cosa? No, non è vero!-
-Non riuscivo a credere ai miei occhi. Come poteva trovarsi con voi?-
Sirius strinse i pugni. Quel verme era con Harry! Era lì, a qualche metro di distanza.
-E poi ho visto Sirius che trascinava due di voi verso il Platano Picchiatore..-
-Uno di noi!- intervenne Ron.
-No, Ron. Due! Credi che potrei dare un'occhiata al tuo topo?-
Maledetto topo.
-Cosa? Che c'entra Crosta?-
-Tutto!-
Ron esitò, poi infilò la mano nella tasca ed uscí il topo. Sirius dovette respirade molto lentamente per imporsi di non balzare e staccare la testa dell'animale che si divincolava.
-Che c'entra il mio topo..?-
-Quello non è un topo, dannazione!- esordì Sirius. Aveva fretta.
-Ma certo che è un topo..-
-No non lo è.. è un mago.- fece Remus.
-È un Animagus..- disse Sirius, assaporando ogni parola dell'agognata verità -..che si chiama Peter Minus.-

The prisonerOù les histoires vivent. Découvrez maintenant