Lunastorta, Codaliscia, Felpato e Ramoso (parte 2)

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Rivisitazione dal punto di vista di Sirius del capitolo di: Harry Potter e il prigioniero di Azkaban.

-Siete pazzi, tutti e due- affermò il giovane Weasley.
-È ridicolo!- disse la nuova versione di Lily Evans.
-Peter Minus è morto! L'ha ucciso lui anni fa!- Harry lo indicò. Sirius fece una smorfia. -Avrei voluto- mormorò -ma il piccolo Peter se l'è cavata. Non questa volta però.- Si scagliò contro Ron, cercando di prendergli dalle mani il topo. Senza volerlo finì sulla sua gamba rotta, facendolo urlare. Che accidenti urla? Devo uccidere il topo. Devo! Adesso. Un paio di mani lo trascinarono lontano da Ron. -Sirius, NO! ASPETTA! Non puoi farlo così... devono capire... dobbiamo spiegare... -
Perché nessuno capiva che dovevano sbrigarsi? -Possiamo spiegarglielo dopo!-
-Hanno il diritto di sapere tutto!- ansimó Lupin. -Era l'animaletto di Ron. Ci sono dettagli che non capisco nemmeno io!- No! Devo ucciderlo adesso. Immediatamente. -E Harry...- continuò Remus, attirando finalmente l'attenzione di Sirius -..a Harry devi la verità!-
Sirius cessò di lottare. A Harry devo molte cose. Partendo da un padre e una madre. È colpa mia. È colpa mia. La litania che non sentiva da anni ricominciò nella sua testa, ma lui non staccò gli occhi da Crosta, che squittiva e si dimenava dalle mani di Ron.
-Allora d'accordo! Digli quello che vuoi. Ma fai in fretta, Remus- ghignó -Voglio commettere l'omicidio per il quale sono stato condannato..-
Ron mormorò qualcosa, nervoso. Sirius riuscì a sentire solo alcune parole, quali pazzi e abbastanza e vado. Vai? No, non te ne vai! Ma Remus fu più veloce e puntò la bacchetta contro Crosta. -Ora mi ascolterai fino alla fine, Ron. Ricordati solo di tenere stretto Peter mentre parlo.-
-NON È PETER È CROSTA!- urlò il rosso, barcollando sulla gamba rotta. Harry lo spinse verso il letto e si rivolse a Remus. -C'erano dei testimoni che hanno visto Minus morire..-
-Non hanno visto quello che credevano di vedere!- esclamò Sirius, impaziente.
-Tutti erano convinti che Sirius avesse ucciso Peter... Anche io ne ero convinto. Finché stasera non ho visto la mappa. Perché la mappa del Malandrino non mente mai.. Peter è vivo. Ce l'ha in mano Ron, Harry.-
-Ma professore..- mormorò Hermione -Crosta non può essere Minus..non può essere vero, lei sa che non è possibile!-
Remus sorrise. -Perché non può essere vero?-
-Perché lo saprebbero tutti se Peter Minus fosse stato un Animagus...-
Sirius si passò una mano tra i capelli, ignorando quella ragazzina. Aveva fretta, non c'era tempo. La nuova Lily stava blaterando qualcosa riguardo il Ministero che tiene sotto sorveglianza i maghi. Come se il Ministero avesse saputi qualcosa dei piani dei Malandrini! Come se il Ministero fosse stato, ai tempi, in grado di fermare quelle quattro menti. Ebbe l'impulso di ridere. Rimase sconcertato da quello strano istinto. Remus invece scoppiò in una risata. -Hai ragione un'altra volta Hermione. Ma il Ministero non ha mai saputo che esistevano tre Animagi non classificati che si aggiravano ad Hogwarts..-
-Se hai intenzione di raccontargli tutta la storia, stringi Remus.-
-Va bene... ma dovrai darmi una mano Sirius... io so solo com'è cominciata..- si interruppe. La porta si aprì da sola. Remus andò a controllare fuori, ma tornò tranquillo. -Non c'è nessuno qui!-
-Questa casa è stregata..- disse Ron.
Sirius provò di nuovo l'impulso di ridere.
-La Stamberga Strillante non è mai stata stregata.. le urla e gli ululati che sentivano gli abitanti del villaggio erano opera mia.- Si scostó dagli occhi i capelli ingrigiti. Solo allora Sirius si accorse di quanto il suo amico sembrava vecchio. Aveva gli occhi infossati e le mani coperte da cicatrici. I ciuffi dorati erano stati sostituiti da quelli grigi. Aveva le spalle incurvate, come se portasse il peso del mondo. Con un grosso sforzo di volontà Sirius si rese conto che lo stesso giorno in cui lui aveva perso due dei suoi più cari amici, Remus ne aveva perso tre. Si era ritrovato solo. Un nuovo senso di colpa lo invase. Era tutta colpa sua. Remus stava portando a galla ricordi che lui aveva scordato. Stava raccontando ad Harry delle loro trasformazioni. Che splendido esempio di amicizia, trasformarsi in Animagi per proteggere un lupo Mannaro da se stesso. Se solo si fossero resi conto, in quei momenti, del loro futuro nefasto. Di quei quattro malandrini, uno sarebbe morto, un altro sarebbe diventato un mangiamorte, un altro ancora sarebbe stato rinchiuso ingiustamente ad Azkaban e l'ultimo avrebbe trascorso dodici anni in miseria senza coloro che riuscivano a mantenere in vita la parte umana del lupo. Poi il nome di Piton lo riportò alla realtà, di nuovo. Aveva sentito il nome di Mocciosus troppe volte in una giornata. -Piton? Che c'entra Piton?-
-È qui Sirius. Anche lui insegna qui.-
Oh, ma andiamo. Mocciosus professore di Hogwarts?
-È tutto l'anno che ripete a Silente che non bisogna fidarsi di me. Ha le sue ragioni.. vedete, Sirius gli fece uno scherzo che quasi lo uccise, uno scherzo che coinvolse anche me..-
-Se l'è meritato!- disse Sirius, come se fosse ancora il malandrino di sedici anni che si divertiva a creare problemi. -Sempre in giro a ficcare il lungo naso dappertutto, a cercare di scoprire cosa facevamo per farci espellere..-
-Severus era molto curioso di sapere dove andavo tutti i mesi. Eravamo nello stesso anno, sapete, e non...ehm... non ci amavamo molto..-
Sirius soffocò di nuovo una risata. Ci odiavamo, in realtà. -Era geloso, credo, del talento di James sul campo di Quidditch..-
Più che altro era geloso marcio della Evans. Remus era arrivato a raccontare quello stupido e innocuo scherzo. Sirius aveva spiegato a Piton come superare il Platano Picchiatore per raggiungere Lupin. Sarebbe stato divertente. E Mocciosus avrebbe smesso di giocare al piccolo investigatore. Se non fosse stato per James sarebbe filato tutto alla perfezione. Chissà per quale assurda ragione, Ramoso si era messo in testa che quello scherzo era davvero pericoloso. Sciocchezze, aveva risposto Sirius. Ma James era partito in quarta per salvare Piton. Severus aveva comunque scoperto il segreto di Remus e James si era infuriato con Sirius. Dal canto suo Felpato continuava a non capire cosa ci fosse di tanto pericoloso: non voleva uccidere Severus, magari semplicemente ammaccarlo un pochettino.
-Allora è per questo che lei non piace a Piton. Perchè credeva che lei fosse complice dello scherzo?- domandò Harry.
-Proprio cosí- disse una voce fredda alle spalle di Remus. Severus Piton si stava sfilando il mantello dell'invisibilità.
-Altri due criminali pronti per Azkaban questa notte. Sono curioso di vedere come la prenderà Silente... era convinto che tu fossi innocuo, sai, Lupin... un lupo mannaro addomesticato.-
-Stupido!- disse Lupin -Vale la pena di rinchiudere un innocente ad Azkaban per una lite tra ragazzi?-
Piton fece una smorfia e agitó la bacchetta, dalla quale uscirono delle funi che si avvolsero attorno a Lupin. Sirius scattò, avanzando contro Piton. Come osava Mocciosus? Non aveva imparato niente dopo tutti quegli anni? Piton gli puntò la bacchetta tra gli occhi. -Dammi solo una scusa e giuro che lo farò.-
Hermione stava mormorando qualcosa, ma Sirius non riusciva a distogliere lo sguardo da quei pozzi neri. Mocciosus non era piu lo stupido ragazzino che odiava. Anche lui era diventato un mangiamorte. Aveva contribuito alla morte di James e della donna che un tempo professava tanto di amare. -La vendetta è dolcissima, Black. Quanto ho sperato di essere io a catturarti!-
-Rischi di nuovo di passare per stupido, Severus!- sibiló Sirius -Se questo ragazzo porta il topo al castello non mi farò problemi.-
-Al castello? Non credo che dovremmo andare così in là. Non devo far altro che chianare i dissennatori. Saranno felicissimi di vederti, Black. Così felici che ti daranno un bacetto..-
Cosa? No! Un tempo Sirius non avrebbe avuto paura del bacio del Dissennatore. Ma adesso doveva portare a termine il suo compito. -Tu.. tu devi ascoltarmi.. Il topo.. guarda il topo..-
Piton rise, una risata folle che Sirius conosceva. -Muovetemi, tutti quanti.-
Harry corse verso la porta, bloccandola. Piton gli sibiló qualcosa e il volto di Harry si colorò di rabbia.
-LEI È PATETICO! SOLO PERCHE A SCUOLA..-
-SILENZIO! Tale padre tale figlio, Potter! Ti ho appena salvato la vita, dovresti ringraziarmi in ginocchio. Ti sarebbe stato proprio bene se ti avesse ucciso! Saresti morto come tuo padre!-
Sirius sentì l'odio ribollirgli nelle vene. Aveva bisogno di una bacchetta! Ma, magari, anche un bel pugno a quel naso assurdamente lungo avrebbe calmato i suoi bollenti spiriti. Lanciò uno sguardo ad Harry. Quel ragazzo sembrava immerso negli stessi pensieri.
-Expelliarmus!- urlò Harry, insieme a Ron ed Hermione. Piton volò, atterrando sul letto.
-Dovevate lasciarlo a me!- mormorò Sirius, rivolto ad Harry, mentre si chinava per slegare Remus. -Tu, ragazzo, dammi Crosta!-
Ron strinse le mani attorni al suo topo.
-Come fa a sapere che è il topo giusto se è rimasto chiuso ad Azkaban?-
-Sai, Sirius, è una domanda intelligente. Come hai fatto a scoprire dov'era?-
Sirius estrasse dalla tasca un foglio stropicciato, che raffigurava la famiglia Weasley in vacanza l'estate prima, e proprio sulla spalla di Ron c'era Crosta. -Come l'hai avuta?- domandò Lupin.
-Da Caramell. Mi ha dato il suo giornale ad Azkaban.. Ho visto Peter sulla spalla del ragazzo. L'ho riconosciuto subito. Quante volte l'ho visto trasformarsi? E la didascalia diceva che il ragazzo sarebbe tornato ad Hogwarts.. dove c'era Harry..-
-Mio dio.. La zampa!- esclamò Lupin, indicando Crosta. Ron aggrottó la fronte. -Cos'ha che non va?-
-Gli manca un dito!- disse Sirius.
-Se l'è tagliato da solo?- domandò Remus.
-Appena prima di trasformarsi. Ha urlato che avevo tradito Lily e James, per farsi sentire da tutta la strada. Poi ha fatto saltare la strada tenendo la bacchetta dietro la schiena.. Ha ucciso tutti nel raggio di sei metri.. Ed è filato via..-
-E perche ha finto di essere morto?- sibiló Harry, furioso -PERCHE SAPEVA CHE LEI STAVA PER UCCIDERLO COME AVEVA UCCISO I MIEI GENITORI!-
-No! Harry...- iniziò Remus.
-E ora lei è venuto a finirlo!-
-È vero..- rispose Sirius, guardando Crosta.
-Harry, non capisci?- mormorò Lupin -Per tutto questi tempo abbiamo creduto che Sirius avesse tradito i tuoi genitori e Peter lo avesse scoperto... ma era il contrario, non capisci? Peter ha tradito tua madre e tuo padre... Sirius ha scoperto Peter...-
-NON È VERO! ERA IL LORO CUSTODE SEGRETO! L'HA DETTO PRIMA CHE ARRIVASSE LEI! HA DETTO CHE LI HA UCCISI!-
Ecco, il momento è arrivato. Gli occhi di Sirius si inumidirono. -Harry... è come se li avessi uccisi... Io ho convinto Lily e James a scegliere Peter come custode segreto invece di me.. È colpa mia! La notte in cui.. morirono.. avevo deciso di andare da Peter, per assicurarmi che stesse bene, ma quando sono arrivato al suo nascondiglio, non c'era più..-
Portare a galla quei ricordi fu al contempo un condanna e una liberazione, per Sirius. -Qualcosa non andava.. mi sono spaventato. Ho deciso di andare dai tuoi genitori. E quando ho visto la loro casa distrutta e i loro corpi... ho capito quello che doveva aver fatto Peter. Quello che io avevo fatto!- La voce gli tremò. Remus lo affiancò. -Basta così. C'è un modo per provare quello che è veramente successo. Ron, dammi quel topo!-
-Cosa gli farà se glielo do?-
-Lo costringerò a mostrarsi!-
Ron esitò, ma alla fine tese Crosta a Lupin, che lo afferrò.
-Sei pronto, Sirius?-
Felpato presela bacchetta di Severus e si avvicinò a Crosta.
-Insieme?-
-Direi di sì. Al tre! Uno..due..TRE!-
Il lampo di luce colpì il topo che cominciò a contorcersi per aria. Ron sembrava terrorizzato, ma Sirius non ci fece caso. Stava per compiere la sa vendetta! Il piccolo topo si trasformò in un uomo malandato, calvo e con gli occhi acquosi. Sirius non lo riconobbe all'inizio. Gli ci volle qualche secondo per associare quell'essere spregevole a Peter Minus.
-Be' ciao, Peter. È tanto che non ci si vede!- mormorò Remus. Sirius aveva la gola secca, non riusciva a parlare.
-S...Sirius... R...Remus... I miei vecchi amici...-
Amici? Quella parola suonò disgustosamente stonata, quando uscì dalle labbra di Peter. Sirius alzò la bacchetta, ma Remus lo fermò. -Stavamo facendo una chiaccerata, Peter, su ciò che accadde la notte in cui Lily e James morirono. Peter impallidì. -Remus...ti prego Remus, non credergli. Ha cercato di uccidermi!-
-Lo abbiamo sentito dire..-
-È venuto a cercare di uccidermi un'altra volta! Ha ucciso Lily e James e ora cercherà di uccidere me, devi aiutarmi..-
Sirius era una maschera di odio. Non riusciva a provare altro. L'ultima volta che aveva visto Peter aveva sperato in un briciolo di rimorso. Ma adesso la pietà non lo sfiorò.
-Sapevo che sarebbe venuto a cercarmi... sapevo che sarebbe tornato per me... sono dodici anni che aspetto...-
-Sapevi che Sirius sarebbe riuscito a fuggire da Azkaban?-
-Possiede poteri oscuri che noi tutti possiamo solo sognare! Come ha fatto altrimenti ad uscire? Immagino che Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato gli abbia insegnato qualche trucchetto!-
Sirius scoppiò a ridere. -Voldemort insegna trucchetti?- Minus rabbrividí. Siriua avanzò. -Cos'è? Hai paura del nome del tuo vecchio padrone, Peter?-
-Non so...cosa intendi dire...-
-Li ho sentiti, ad Azkaban. Pensano che la tua sia stata una trappola. Voldemort ha seguito le tue informazioni per andare da James e Lily...e lì Voldemort è caduto!-
-Tu non puoi credere a questa follia...Remus..-
-Devo ammettere che ho qualche difficoltà a capire perché un uomo innocente voglia passare dodici anni da topo..-
-Innocente, ma spaventato! Se i seguaci di Voldemort mi danno la caccia è perché ho fatto rinchiudere lì la spia Sirius Black!-
-Come osi?- sibiló Sirius. -Io la spia di Voldemort? Quando mai ho strisciato attorno a persone più forti e potenti di me? Ma tu, Peter... non capirò mai come ho fatto a non vedere che la spia fin dall'inizio eri tu! Eravamo noi... io e Remus... e James..-
-Io, una spia... devi essere impazzito... mai...-
Il cervello di Sirius urlava, tutto attorno a lui urlava. -Lily e James ti hanno scelto come custode segreto solo perché gliel'ho detto io!- La vocina della sua testa ricominciò automaticamente: è colpa mia, è colpa mia. Stavolta, tuttavia, la ricacciò in un angolino del cervello. -Credevo che fosse un piano perfetto... un inganno... Voldemort avrebbe di certo dato la caccia a me, non avrebbe mai immaginato che avessero scelto una creatura debole e ottusa come te... dev'essere stato il momento più bello della tua misera vita, dire a Voldemort che potevi consegnargli i Potter... -
Minus era cinereo in volto, continuava a borbottare e a sudare. Quando Hermione prese timidamente parola, Peter vagò con gli occhi verso una via di fuga.
-Professor Lupin! Crosta... voglio dire, questo... quest'uomo... sono tre anni che vive nel dormitorio di Harry. Se lavora per Lei-Sa-Chi, perché non ha mai cercato di fare del male a Harry prima d'ora?-
Peter boccheggiò, indicando Hermione come se fosse l'unica speranza di salvezza. -Grazie! Vedi, Remus? Non ho mai torto un capello a Harry! Perché dovrei?-
-Te lo dico io perché- disse Sirius. -Perché non hai mai fatto niente per nessuno se non hai il tuo tornaconto. Voldemort si nasconde da quindici anni, dicono che sia mezzo morto. Non volevi commettere un assassinio proprio sotto il naso di Albus Silente per un mago in rovina, uno che ha perso il suo potere, vero? Volevi essere sicuro che fosse il più forte di tutti prima di tornare da lui, vero? Altrimenti perché ti saresti trovato una famiglia di maghi? Per tenere le orecchie bene aperte, vero, Peter?-
-Ehm... Signor Black... Sirius?- disse Hermione, interrompendolo. Sirius sussultò. Signor Black? -Mi scusi se glielo chiedo, ma come... come ha fatto ad uscire da Azkaban se non ha usato la magia nera?-
Peter esultó di nuovo, guardando la sua salvatrice. -Non so come ho fatto. Immagino che l'unico motivo per cui non sono impazzito è che sapevo di essere innocente. Non era un bel pensiero, quindi i dissennatori non sono riusciti a portarmelo via... ma mi ha conservato il senso e non ho perso me stesso... così quando tutto è diventato troppo sono riuscito a trasformarmi nella mia cella... sono diventato un cane. I dissennatori non ci vedono, sapete...- rivangare i ricordi di Azkaban per Sirius era come cavarsi ripetutamente gli occhi. Non riusciva a creare un filtro tra la bocca e il cervello. Parlava e parlava e parlava. Era un'agonia, Azkaban. Ti faceva impazzire, lentamente e consapevolmente. Ti risucchiava tutti i motivi che avevi per vivere. Ti sbriciolava l'anima, portando via un pezzo ogni giorno. Fino a quando sei così disperato da vedere la tua anima come un nemico, e allora cominci ad odiare anche quel piccolo pezzetto di umanità che ti era restata in corpo. Non è Azkaban a renderti...vuoto: sei tu. Sirius ricordava il dolore provato, il senso di apatia e il terribile desiderio di strapparsi il cuore e gettarlo nell'oceano. Invidiava il mare che sentiva nei brevi momenti di lucidità, così libero, così forte, così poco umano. Invidiava anche il vento. La terra. Le pareti. Le catene. Invidiava i dissennatori. Invidiava chiunque fosse lontano dall'essere umano. Sirius aveva cercato migliaia di volte di arrendersi, di cessare la lotta. Ma nonostante il folle desiderio, la parte lucida di lui gli ricordava la sua innocenza. Era innocente. Non avrebbe mai fatto nulla a James. Aveva ascoltato quella voce che rivendicava la sua libertà tante volte, e dopo aver raccolto abbastanza forza si era trasformato. Ricordava quel briciolo di speranza che aveva provato mentre vagava per Azkaban. E poi quel fuoco, quando aveva visto la foto che ritraeva Peter. Ricordò che si era sentito confuso da quell'emozione. Era troppo forte e troppo umana. Aveva avuto paura. Ma allo stesso tempo una folle ossessione di vendetta. Si era gettato in mare, aveva nuotato e nuotato e nuotato e si era stabilito nella Foresta. Lentamente l'assuefazione da Azkaban svanì, ricominciò a provare sentimenti. E il desiderio di rivedere James gli aveva portato a galla un nuovo bizzarro ricordo che aveva cancellato. Harry. Si era diretto, allora, al castello. Conosceva ogni angolo di quel posto. Era arrivato al campo proprio durante una partita. E aveva visto Harry volare, proprio come faceva James. Il ragazzo aveva ascoltato in silenzio il suo racconto, aveva gli occhi verdi socchiusi, si passava continuamente la mano tra i capelli corvini. -Credimi- implorò Sirius. Aveva bisogno del perdono di Harry, se ne rendeva conto a tratti. -Credimi, Harry. Non ho mai tradito James e Lily, sarei morto piuttosto che tradirli-.
Il ragazzo, il suo figlioccio, il figlio di James, annuì. Sirius si sentì improvvisamente leggero. Era per Harry, l'unico briciolo di umanità che aveva protetto ad Azkaban. Non per la vendetta, ma per Harry, il bambino che volava con la sua scopa giocattolo, che rideva come un matto quando James e Lily si punzecchiavano con le loro solite battute, che amava infastidire Remus insieme a Sirius, che quella notte di dodici anni fa, quando lo aveva visto nella camera, accanto al cadavere di sua madre, aveva teso le braccia a Sirius, con gli occhi imploranti.
Peter Minus si inginocchió, urlando frasi sconnesse e strinsciando verso Black. -NO! Sirius...sono io...Peter...il tuo amico...-
Sirius gli sferrò un calcio, allontanandosi come se Minus avesse un raro virus contagioso. -I miei vestiti sono gia abbastanza sporchi senza che li tocchi tu!-
Allora Minus si rivolse a Lupin. -Remus... Tu non ci credi... Sirius non ti avrebbe detto che avevano cambiato programma?-
-Non se avesse pensato che fossi io la spia, Peter..-
-Perdonami Remus..- disse Sirius.
-Di nulla, Felpato, vecchio mio- disse Lupin. -E tu, in cambio, perdonerai me per aver creduto che fossi tu la spia?-
-Ma certo!- e per la prina volta dopo anni si concesse di sorridere. -Lo uccidiamo insieme?-
-Sì, direi di sì.-
-No! Voi..- Peter strisciò verso Ron. -Ron... non sono stato un buon amico... un bravo animaletto? Non lascerai che mi uccidano, vero?-
Sirius osservò la faccia disgustata del giovane Weasley, sembrava perso in un ricordo lontano. -Ti ho lasciato dormire nel mio letto!-
-Bravo ragazzo...bravo padrone... sono stato un buon animaletto...-
Ron si ritrasse. -Se sei stato migliore da topo che da umano, non c'è molto da cui andar fieri, Peter- mormorò Sirius.
Minus si voltò, inciampando in avanti e afferrò l'orlo dell'abito di Hermione.
-Dolce ragazzina... tu... aiutami...-
Hermione arretrò contro il muro, indignata. E allora Peter si voltò verso Harry. -Harry... Harry somigli tanto a tuo padre.. sei come lui...-
Sirius balzò in avanti. -COME OSI RIVOLGERTI A HARRY? COME OSI GUARDARLO? COME OSI PARLARE DI JAMES DAVANTI A LUI?-
Peter tremò in maniera incontrollata.
-Harry... James non mi avrebbe voluto morto... James avrebbe capito, avrebbe avuto pietà...-
Sirius e Remus agirono nello stesso momento. Fecero un passo avanti, afferrarono Peter e lo ributtarono a terra. -Tu hai venduto Lily e James a Voldemort! Lo neghi?- sibiló Black, fuori controllo. Peter scoppiò a piangere e questo provocò ancora più disgusto a Sirius.
-Sirius...Sirius...che cosa potevo fare? Mi avrebbe ucciso, Sirius!-
-E ALLORA AVRESTI DOVUTO MORIRE! MEGLIO MORIRE CHE TRADIRE I TUOI AMICI!-
Poi si rese conto di un fatto ancora peggiore e glielo urlò in faccia. -NOI PER TE LO AVREMMO FATTO!-
Lupin lo affiancò, ancora una volta, con la bacchetta alzata. -Avresti dovuto capirlo. Se Voldemort non ti avesse ucciso, l'avremmo fatto noi. Addio, Peter.-
Sirius capì che l'addio di Remus era rivolto al vecchio Codaliscia, non al Peter traditore. Avrebbe voluto dire a Lunastorta che Codaliscia era scomparso tanti anni prima, che lui stesso aveva cercato rimorso nei suoi occhi la notte in cui morirono James e Lily, ma che non trovò nulla. Ma non ebbe il tempo di aprire bocca, perche Harry accorse, mettendosi tra Peter e le bacchette.
-No! Non potete ucciderlo!-
Sirius lo guardò sconvolto. -Harry questo sudicio essere è il motivo per cui sei orfano!-
-Lo so, lo porteremo al castello. Lo consegneremo ai Dissennatori. Può andare ad Azkaban, ma non uccidetelo!-
-Harry! Grazie...-
-Stammi lontano! Non lo faccio per te. Lo faccio perché non credo che mio padre avrebbe voluto che loro diventassero assassini...solo per colpa tua!-
Sirius guardò Harry e vide di nuovo James. Quel ragazzo era la copia esatta di suo padre, tranne gli occhi, aveva gli occhi di sua madre. Eppure aveva detto le parole che sarebbero uscite dalla bocca di James, se fosse stato lì. Guardò Remus, che aveva lo stesso sguardo perso. Era disposto a rinunciare alla vendetta? Per Harry Potter, si. Almeno questo glielo doveva. Abbassarono le bacchette.
-Sei il solo ad avere il diritto di decidere, Harry. Ma pensa a quello che ha fatto...- disse Sirius.
-Può andare ad Azkaban. Se c'è qualcuno che merita di stare laggiù è proprio lui!-
Sirius osservò Lupin annuire e legare Peter. -Ma se ti trasformi, Peter allora ti uccideremo!-
Remus infasciò la gamba di Ron e sussurrò un incantesimo per muovere il corpo di Mocciosus. -Due di noi dovrebbero incatenarsi a questo qui- disse Sirius. Remus si fece avanti, e anche Ron che sembrava aver preso la vera identità di Crosta come un insulto personale. Il bizzarro gruppo seguì Grattastinchi fuori dalla Stamberga Strillante.

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