Chapter18: Justin and Me

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20 - Justin e Io.

'Me ne sono andata perchè eri troppo occupato a trovare difetti in me, mentre io ero troppo occupato a ignorare i tuoi.' -Anon

È la festa del decimo compleanno di Aruella, il giorno in cui tutto è iniziato. Recentemente ho compiuto nove anni. Onestamente, non me ne importa molto. Non andiamo molto d'accordo tra di noi. Preferirei starmene chiusa in camera e annoiarmi a morte piuttosto che stare a quella festa. Se almeno ci fossero stati Stephen e Scarlet avrei potuto sopportare di più questa situazione, ma Aruella non li ha invitati. Sono pronta a scommettere di essere stata invitata solo perché sono sua cugina e non abbia avuto altra scelta.

Sono seduta nel loro giardino, per terra, mentre ho con me un foglio, una matita e una foto di mia mamma. Sto cercando di disegnarla, un po' per la noia, ma anche perché mi manca - non mi ritrovo molto con gli amici di Aruella. Sarebbe stato più divertente se ci fosse anche mamma.
Sospiro guardando la sua foto. I suoi luminosi capelli castani che si intonano con le sue folte sopracciglia, i suoi profondi occhi. Il suo sorriso è amichevole e caldo.

"Mi manchi mamma." sussurro quando inzio a disegnarla, sperando che il vento porti le mie parole nel posto in cui si trova.

Sto facendo gli ultimi ritocchi al ritratto quando improvvisamente qualcuno ci butta sopra qualcosa di bagnato. Alzo lo sguardo solo per vedere gli occhi verdi malvagi di Aruella puntati su di me, con in mano un bicchiere ormai vuoto di limonata.

"Ops." cerco di sembrare sincera, il che mi infastidisce di più. "Mi dispiace, cugina. Non volevo. Mi è scivolato." le sue due leccapiedi ridacchiano dietro di lei. Mi alzo in piedi.

"Qual è il tuo problema?" chiedo.

"Tu." afferma, il suo ghigno non vacilla nemmeno po'. "Non capisco perché sei qui dato che non piaci a nessuno."

"Non sarei qui se mio padre non mi avesse obbligata!" Rispondo stringendo entrambe le mani in pugni.

"Davvero? E cos'è quello schifo? Disegni di nuovo la tua mamma orfana?" Stringo i denti.

"Ne ho abbastanza!" La spingo a terra e cade nel fango, sporcandosi il suo soffice abitino rosa. Urla a squarciagola, portandomi a tapparmi le orecchie con entrambi i palmi.

"Sta zitta!" dico quando inizia a piangere in modo incontrollabile. È la regina del dramma! "Chiudi il becco Aruella! Mi fai sanguinare le orecchie!" alzo la voce.

"Che cosa sta succedendo?!" sento il tono minaccioso di zia Tina - la mamma di Aruella - echeggiare. "Aruella?!" Rimane senza fiato non appena vede sua figlia.

"È stata Andi, mamma! Mi ha spinto! Io non ho fatto niente ma lei mi ha spinto! Ha detto che non voleva venire a questa festa noiosa perché pensa che tutti qui siano brutti!" I miei occhi si spalancano alla sua accusa.

"Non è..." prova a dire, ma zia Tina mi interrompe. Si abbassa alla mia altezza e mi afferra con forza per la spalla. Sibilo dal dolore.

"Tu... mocciosa insolente!"

"Non l'ho fatto-"

"Pensi di essere meglio solo per tuo padre eh?"

"No! Io..." rafforza la presa. "Ahi! Smettila zia!"

"Sei proprio come tua madre! Non abbiamo bisogno di qualcuno come te." Mi spinge, facendomi inciampare all'indietro e cadere a terra. Stringo i denti per impedirmi di piangere. La osservo mentre aiuta la figlia e la scorta via. "Se mai dovessi sentire che hai detto di questo a tuo padre..." mi minaccia prima di voltarmi completente le spalle.

His Hidden Wife [TRADUZIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora