Capitolo ventiquattro

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'L'amore è sempre paziente e gentile, non è mai geloso, l'amore non è mai presuntuoso, pieno di sé, non è mai scortese o egoista, non si offende e non porta rancore'
'Sono felice che ti sposerò. Sarai la signora Horan' dice lui, abbracciandomi.
'Lo sono anch'io, molto felice' dico ricambiando l' abbraccio.
'Comunque ieri ho scritto una pagina di un quaderno che ho portato' dice, mettendo la mano sotto il cuscino e ne estrae un piccolo quaderno, molto simile ad un diario, con la copertina marrone chiaro. Sempre sulla copertina ci sono incise due lettere la D e la N. Sono proprio le nostre iniziali.
Sfoglia le pagine fino a quando trova proprio quella che cercava.
Me lo passa e inizio a leggere.
Sono una sequenza di punti.
'Cosa che vorrei fare prima di morire:
-visitare New York con Daisy.
-sposarmi nella chiesa dove sono stato battezzato.' Ecco tutto ciò che ha scritto.
'Amore sono cose bellissime. E farò tutto il possibile per realizzare tutti questi desideri'
'Li realizzeremo insieme.' Dice lui, alzandosi di poco e appoggiandosi alla testiera del letto.
'Perché non ti riposi un po'' dico io e lui annuisce.
'Nel frattempo vado a casa a farmi una doccia e a cambiarmi. Poi verrò di nuovo qua'
'Ti aspetterò' dice ed io mi avvicino e gli lascio un bacio sulla fronte.
Una volta andata guido fino a casa e arrivata faccio scorrere l' acqua calda e faccio riempire l' acqua. Aggiungo il bagnoschiuma e subito si riempie di bolle. Mi spoglio dei vestiti e immergo, rilassandomi. Prendo la spugna e inizio ad insaponarmi per bene, cercando di togliere di dosso anche l' ansia e la paura di perdere Niall.
Mi sciacquo e mi asciugo in un caldo asciugamano.
Vado in camera e prendo l' intimo e una maglietta a maniche corte bordeaux e un paio di pantaloncini neri. Infilo tutto e metto le vans  dello stesso colore della maglia.
Prendo la borsa e ci metto dentro portafoglio, cellulare e occhiali da sole.
Chiudo la porta a chiave e metto quest'ultime in borsa.
Passo da Nando' S e prendo il panino che piace tanto a Niall. Prendo lo stesso panino anche per me, due bustine di patatine fritte ed infine una coca- cola che divideremo.  Ne sarà felice.
Poggio l'ordine sul sedile accanto al mio e guido piano, facendo così attenzione a non far cadere nulla.
Scendo dalla macchina ed entro nell' ospedale, prendendo l' ascensore.
Apro la porta e lo vedo ancora disteso sul letto a dormire.
Sembra un bambino, è troppo dolce.
Entro e richiudo la porta alle mie spalle e mi siedo sul letto, volendogli dare un bacio sulla guancia, ma lui si sposta facendo combaciare le nostre labbra.
'Ma buongiorno. Ti ho portato qualcosa' dico, mettendogli il sacchetto vicino.
'MA CHE BEL BUONGIORNO. GRAZIE GRAZIE. TI AMO' dice, urlando ed io non riesco a trattenermi dal ridere. Sembra un bambino a cui vengono date le caramelle.
'Ti amo anch'io ora mangiamo però' dico, dando un panino a Niall, mentre io inizio a mangiare le patatine.
'Amore, se vuoi mangia il mio panino, a me non va' dico e lui non se lo fa ripetere due volte. Finiamo di mangiare e di bere e buttiamo i residui nella piccola spazzatura che abbiamo in camera.
'Grazie per il pranzo. È stato il migliore' dice, abbracciandomi.
Lui è appoggiato alla testiera del letto, mentre io sono in mezzo alle sue gambe.
'È tutto ciò che desidero'
'Anch'io' dico, mentre ascolto il suo battito cardiaco.

'Back for you'~ Niall HoranWhere stories live. Discover now