6. I giochi

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Louis guardò con amore Harry e, con un sorriso malizioso, disse:

" E poi...io voglio fare l'amore con te, come due persone libere, non con la paura di venire scoperti dagli altri..."

" Già...non mi hai ancora presentato il tuo bellissimo fondoschiena !" rispose Harry cercando di sdrammatizzare l'atmosfera.

" E nemmeno tu il tuo !" rispose di rimando il liscio.

Detto questo, il silenzio calò su entrambi per alcuni minuti, finché, come per un tacito accordo, i due non si alzarono insieme, si abbracciarono intensamente e si separarono.

Il giorno dopo tutta la città di Pompei si riversò nell'immenso anfiteatro che avrebbe ospitato i famosi giochi dei gladiatori.

La gente era stipata sulle gradinate e le urla, dettate dall'impazienza per l'inizio dei combattimenti, si sentivano ovunque.

Intanto, lungo i bordi dell'arena, passavano dei carri, da cui alcuni schiavi, vestiti con ghirlande e corone fiorite, lanciavano " regali " agli spettatori: pane, monete, cibo...

Dopo qualche minuto di eccitazione per la conquista dei " doni", tutti furono di nuovo seduti sugli spalti, compresi i senatori giunti da Roma.

Prese posto anche l'organizzatore dei giochi, un patrizio appartenente a una delle famiglie più ricche di Pompei.

L'uomo si sedette su uno scranno di marmo finemente scolpito e faceva la sua figura dato che era alto, con un fisico atletico, i capelli scuri e profondi occhi grigi.

Dietro di lui si misero sull'attenti delle guardie, i cui pennacchi rossi sfioravano i pesanti tendaggi ricamati con fili d'oro che ondeggiavano lievemente.

Il pubblico cominciò a rumoreggiare, a battere le mani, quasi a voler chiamare i gladiatori.

E il momento giunse...l'organizzatore dei giochi fece un gesto con la mano e tutto iniziò.

Ai bordi dell'arena, alcune piccole " orchestre " attaccarono una marcia trionfale e la folla esplose in un unico urlo.

Le porte sotto l'arco trionfale si spalancarono maestosamente e da esse emerse un corteo aperto da due littori che sorreggevano le insegne dell'organizzatore dei giochi.

Dietro di loro vi erano suonatori con lunghe trombe e poi un carro con un grande cartello che annunciava il programma degli scontri.

Seguiva un uomo che portava simbolicamente la palma del vincitore.

A questo punto uscirono gli schiavi che sorreggevano elmi e spade, gli strumenti dei gladiatori.

E finalmente comparvero proprio loro, i combattenti e il pubblico urlò talmente forte che Louis, non abituato a quello spettacolo, si tappò le orecchie con le mani.

Gladiatores   ( Larry Stylinson )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora