Prologo

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Jeff's pov
Ho sempre trovato il suono delle urla, dei pianti e delle suppliche una dolce ninna nanna; il sapore del sangue metallico una buona camomilla per calmare i miei demoni; l'odore della paura una fonte di calore per riscaldare la mia anima fredda.
I miei occhi scrutano tutto con molta attenzione, scelgo la mia vittima con cura: un bullo, una ragazzina irritante, un bambino lamentoso o un uomo strafottente.
Le mie labbra si stesero in un lungo sorriso quando finalmente, quel giorno, notai la mia preda tra i cespugli, illuminata soltanto dalla luna:una ragazza, sicuramente una di quelle insopportabili frignone liceali che hanno la mania dell'ordine, della normalità.
Ma cos'è la normalità? Non ha una legge, non un criterio.
Ciò che per gli altri è follia, per me è normalità.

Kyra's pov
Uscii dal liceo prima di tutti gli altri scaraventandomi contro le grandi porte che davano l'accesso ai grandi corridoi.
Non ne potevo più.
Camminai con passo frettoloso,ero in ritardo, avrei sicuramente perso il pullman per tornare a casa e sarebbero dovute passare due ore per la fermata successiva.
Odiavo quegli orari sballati,ma più di tutto odiavo la monotomia della mia noiosa vita: sveglia, pullman, scuola, pullman, pranzo, compiti, cena, compiti, letto.
Ed ogni giorno era la stessa odiosa routine, niente di nuovo, niente di poco scontato; la mia vita era un'espressione di matematica, con uno svolgimento inflessibile e un finale già predisposto.
Aspettai altre due ore.
La fermata del prossimo pullman era a distanza di quasi 500 metri, il ché non era molto date le corse che facevo ogni giorno da una fermata all'altra.
L'unica compagna che avevo era la luna che, come ogni giorno invernale, alle 19 era già alta in cielo.
Sospirai continuando a camminare tra i brividi del freddo e le nuvolette dei miei respiri affannati.
Ma la mia monotona giornata venne stroncata quando una risata agghiacciante mi fece voltare incuriosita.
Mi guardai intorno,senza riuscire ad arrivare alla fonte di quel ghigno.
Uno dei miei più grandi deficit era quello della curiosità, non scappavo neanche davanti ai pericoli, per me era qualcosa di nuovo che andava scoperto, una questione in sospeso a cui non potevo, o meglio, non volevo rinunciare.
Continuai a camminare tranquilla per attirare di nuovo l'attenzione di quella voce tenebrosa, feci un sorrisetto deliziato quando, non appena camminai di nuovo, la risata cupa e per niente ironica mi fece girare di nuovo.
-Giochiamo a nascondino!?
Urlai al nulla, in mezzo a quella strada fantasma, popolata soltanto dal freddo e dal buio.
Nulla.
Nessuna risposta, nessun segno di vita.
Forse ero talmente annoiata dalla mia angosciante vita che mi ero immaginata quella risata folle.
Ma non appena mi girai mi si rizzarono i peli sulle braccia.
-Sì, mi hai trovato, vuoi la ricompensa?

Ciao a tutti
Non riempitemi di insulti e critiche (non costruttive) questa è la prima storia che decido di portare avanti su Jeff The Killer (ne avevo fatta un'altra ma era terribile,quindi ditemi cosa ne pensate di questa).
Future assassine, datemi consigli su come svolgere un'ottima storia di omicidi e amori tra creepypasta

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