Capitolo 36

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Ormai era il 31 Dicembre e,come d'abitudine,mi trovavo a Vinovo con Álvaro ed i ragazzi dopo le vacanze natalizie.

Queste erano andate alla grande ed entrambi,per alcuni giorni eravamo diventati interpreti per le nostre famiglie così da farle conoscere e comunicare siccome non parlavano nessuna lingua all'in fuori della propria.

Infatti,il giorno di Natale eravamo rimasti a Torino ed avevamo invitato i nostri parenti a casa cosí da non dividerci ed averli vicini per accontentare tutti.

Dopo il Natale i suoi amici ci erano venuti a trovare ed erano restati per due giorni fino a quando gli allenamenti non erano ricominciati.

Era stato un gesto molto bello da parte loro tanto che io ed Álvaro ne rimasimo contentissimi e gli promisimo di andare presto a Madrid da loro a fargli visita.

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Stavo giocando con la mia collana quando arrivò Leo.

'Bella collana Mary chi te l'ha regalata?'mi chiese notandola immediatamente.

'Grazie mille Leo!È il regalo di Natale di Álvaro'gli risposi sorridendo ma comunque imbarazzata.

Infatti era davvero bellissima:un infinito di diamantini con le nostre iniziali sopra.

Leo mi fece un occhiolino e poi continuammo a parlare del piú e del meno fin quando non arrivarono anche gli altri.

'Allora Maria stasera grande festa?'mi chiese retoricamente Paulo venendo a darmi il cinque.

'Si Paulito non vedo l'ora'gli risposi sorridente ricambiando il cinque con una stretta alla mano ed un mezzo abbraccio.

Tesoro mioo'urlò Simone (Zaza) correndomi incontro mentre Álvaro lo guardó male.

Erano molto amici ma Álvaro era gelosissimo e sebbene sapessi che stava guardando male Simone solo per scherzo,sapevo anche che in quel suo sguardo c'era una mezza verità.

'Simo!'esclamai sorridendogli.
'Finalmente ce l'hai fatta ad uscire da quegli spogliatoi'aggiunsi.

'Eh si'disse grattandosi la nuca.

Tutti risimo vedendolo così in imbarazzo per la sua lentezza e poi Juan sdrammatizzò la situazione facendo una battuta delle sue.

Nel frattempo arrivò il mister che ricordò a tutti della festa della sera alle 8 e ci pregò di essere puntuali dato che sarebbe stato presente anche il presidente della società.

'A dopo ragazzi,ciao a tutti'li salutai e,con Álvaro,mi diressi alla sua auto.

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Álvaro era strano dalla fine dell'allenamento ma ancora non avevo avuto il coraggio di chiedergli niente,magari era solo stanco,però quando mi resi conto che continuava a stare in quello stato mi decisi a parlargli.

'Álvaro cos'hai?'

'Niente mi corazón,tranquilla'

'No amore mio tu qualcosa ce l'hai e adesso parli'lo constrinsi sedendomi accanto a lui sul divano.

Sbuffò poi disse 'Sono geloso ok?Non ce la faccio a vedere Simone fare così con te e anche se abbiamo stretto un'amicizia forte non riesco a fidarmi tanto di lui.Ho paura che possa portarti via da me'

Rimasi completamente esterrefatta al punto da splancare gli occhi per ciò che aveva appena detto.

Come poteva avere paure di questo tipo?
Nessuno sarebbe mai potuto essere al suo livello per me.

'Amor,nadie podrá tomar tu lugar en mi corazón,nunca.¿Confías en mi?' (Amore nessuno potrá prendere il tuo posto nel mio cuore,mai.Ti fidi di me?) cercai di tranquillizzarlo.

'Sí Mari,en ti sí,es que no confío en los otros' (Si Mari,di te si,é che non mi fido degli altri) rispose quasi in lacrime.

Come lo capivo...ci eravamo passati un pó di mesi prima con Maxi ed ovviamente Álvaro ci era stato così male che adesso aveva paura di qualsiasi atteggiamento amichevole dei ragazzi nei miei confronti.

Vedere Álvaro sul punto di piangere per stupidi dubbi che gli venivano in testa così senza motivo alcuno mi faceva stare malissimo e non sapevo cosa dire o fare.

Così lo guardai con tristezza ma subito lo abbracciai forte e lo baciai con tutto l'amore del mondo per fargli capire che per me c'era solo lui e nessun altro davvero.

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Mentre ballavamo sulle note di Ginza Álvaro si avvicinó ancora di piú a me e mi bació con passione senza importarsi del luogo in cui ci trovavamo,poi mi prese per mano e mi portò dal presidente Andrea Agnelli per farmelo conoscere.

Restammo a parlare con lui per un pò di tempo,poi dopo un'ampia chiacchierata con Andrea tornammo in pista e ballammo Borro Cassette.

'No hay un día en que no pare de pensar en tu belleza mi amor'mi disse dedicandomi delle parole di quella canzone,ovviamente modificandole.

Io arrossí,ricevere complimenti da lui mi faceva sempre un certo effetto sebbene stessimo insieme giá da due anni ormai.

Tra un ballo e un altro il tempo passò e la mezzanotte era già alle porte così Álvaro mi portò fuori dal locale con la mia mano stretta nella sua.

Ci fermammo nel giardinetto posteriore,sotto le stelle e quando mancava solo un minuto al nuovo anno Álvaro inizió a parlare.

'Amore mio,quest'anno é stato stupendo assieme a te ed è stato proprio in quei pochi momenti che non ti ho avuto accanto che ho capito che senza di te non posso vivere perché sei tu che,anche solo con uno sguardo sfuggente,mi tieni in vita.Sei tu la mia forza e la mia voglia di reagire e fare bene in ogni circostanza.Sei tu che voglio accanto ancora,per sempre.Non lasciarmi mai.
Buon anno vita mia,ti amo'

Delle lacrime di gioia mi rigarono il viso ed unì le mie labbra a quelle di Álvaro proprio nel momento in cui la mezzanotte era giunta,proprio nel momento in cui un nuovo anno era arrivato e forse una nuova vita,sempre con lui al mio fianco si faceva spazio nel mio destino,nel nostro destino.

'Buon anno amore mio'gli risposi riattaccando ancora le nostre labbra accompagnati dalla luce delle stelle.

Another way to live||Alvaro MorataWo Geschichten leben. Entdecke jetzt