<< Le cose non cambieranno. >>

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In questo momento mi sento tanto una donna. Non so cosa indossare per l'incontro con la madre di Ariane. Non posso neanche andare lì vestito male. Metto una camicia bianca con un paio di jeans. Non mi sono mai vestito così. Mi sistemo i capelli meglio che posso e mi profumo.
Okay, adesso sono pronto. Esco di casa e salgo in macchina. Lungo tutto il tragitto mi faccio un discorso mentale, almeno per non fare la figura dell'idiota.
Parcheggio davanti a casa loro. Faccio per andar everso la porta, quando sento una voce che mi chiama alle spalle. Mi giro e spalanco gli occhi per lo stupore.

"Justin, quanto tempo che non ci vediamo. Dio, sei davvero cresciuto.", la voce di mio padre non è cambiata, neanche in questi ultimi tre anni. Rimango immobile, non sapendo cosa dire. Ho la netta sensazione che il futuro patrigno di Ariane sia lui.

"Stai andando in questa casa?", spero dica di no, ma il mio istinto non sbaglia mai.

"Si, qui abita la mia nuova fidanzata. Tu come mai sei da queste parti?", chiede sorridendo. Ho lo sguardo serio e vorrei tanto rompere la prima cosa che mi capita a tiro.

"Qui abita la ragazza con cui sto uscendo. La tua futura figliastra. Com'è piccolo il mondo, vero?", stringo le labbra in una fessura sottilissima. Il suo sorriso scompare e dopo avermi spostato, va subito a suonare il campanello. Sarà divertente questa scena, sicuramente.

Ariane apre la porta e sorride felicissima. Comincia a correre nella mia direzione e si butta letteralmente fra le mie braccia. Annuso i suoi capelli che sanno di shampoo alle fragole.
Mio padre ci osserva, ma non sembra tanto schifato o arrabbiato. Alle sue spalle compare una donna che sembra Ariane con almeno una ventina d'anni in più.

"Finalmente sei arrivato! Credevo ti fossi perso.", ammette ridendo. Ha anche lo stesso sorriso di Ariane. Quest'ultima si accoccola al mio petto e guardandola negli occhi leggo la sua felicità.
"Tu invece devi essere Justin!", dice guardandomi con un sorriso. Annuisco e mi avvicino, tenendo stretta Ariane.

"Amanda, volevo presentarti mio figlio...Justin.", le due donne ci guardano a bocca aperta. "Non pensavo che fra i nostri figli stesse nascendo una storia. Non credevo neanche di ritrovare Justin.", ammette lui sospirando.
Tutti quanti entriamo in casa. Ariane stringe forte la mia mano e la sua espressione è confusa.

"Non sapevo fosse mio padre. L'ho trovato qui fuori ed ho capito tutto quanto.", sussurro al suo orecchio. Lei mi fa un piccolo sorriso. Dio, credevo non volesse più vedermi dopo aver scoperto chi fosse il suo nuovo patrigno.

"Beh, questo sicuramente non cambierà le cose. Non credo proprio che a voi due la cosa turbi molto.", le parole di Amanda mi fanno capire che non era contraria alla storia fra me e Ariane.
Questo è un bene, anche perché non avevo proprio intenzione di mettermi contro sua madre.
Avevo superato bene la prova, solo che non mi aspettavo di rivedere mio padre. Non pensavo fosse tornato a Los Angeles. Sicuramente non riesce più a vivere in Canada, vicino a mia madre.


 "Andiamo in camera mia?", sussurra Ariane, portandomi su per le scale. Avevo paura di una cosa, che il nostro rapporto dopo questa notizia sarebbe potuto cambiare.

What Do You Mean?Where stories live. Discover now