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Cammino in questo fitto bosco per non so quanto tempo prima di uscire. È notte e la luna illumina poco ma riesco a vedere qualcosa. Quando esco dal bosco un grande edificio mi si parà davanti. Di forte a quella struttura ci sono quattro persone, una di quelle ha in mano una spece di trasportino. I miei genitori. Sono sempre senza volto. La terza e la quarta ce l'hanno un volto, anche troppo familiare. Io ed Andy. Mi avvicino a loro ma ad ogni passo che io faccio e come se loro si allontanassero. I miei genitori vanno verso quell'edificio, l'orfanotrofio, e lasciano lo il trasportino. Mentre io ed Andy stiamo discutendo. Cerco di avvicinarmi, ma è tutto inutile. Anche se siamo troppo lontani sento quello che ci diciamo.
-Non puoi farmi questo- urla Andy
-Mi dispiace- sussurro io
-Non puoi mandare tutto a quel paese- la sua voce rimbomba e mi copro le orecchie per non sentire le sue parole, parole che mi feriscono.
-Sei così egoista. Basta che vada bene a te e tutti sono contenti. Non conta nulla per te sapere cosa ne penso io- le sue urla mi arrivano chiare anche se ho le orecchie coperte. Mi colpiscono al cuore perché so che ha ragione.
-Basta. Basta- urlo piangendo.

Mi sveglio di soprassalto, gridando e con il fiatone. Mi passo una mano tra i capelli e poi sulla faccia e scopro che le guance sono bagnate. Mi volto verso il comodino per guardare la sveglia. Sono appena le 3 del mattino. Sbuffo e mi alzo dal letto, voglio andare di sotto per prendere un bicchiere d'acqua. Quando sono davanti alla porta questa si spalanca facendomi fare un salto.

-Chris sei matto?- urlo sottovoce, se possibile. Mio fratello mi guarda e poi entra in camera senza rispondermi.

-Allora?- chiedo incrociando le braccia al petto.

-Ti ho sentito urlare, ho pensato avessi fatto un altro di quei incubi- risponde sedendosi sul letto. Mi guarda e mi rendo conto che senza di lui non sarei nulla. Mi conosce troppo bene, anche se gli mentirei capirebbe che sto cercando di sviare il discorso.

-Si, ma era peggio- dico appoggiandomi alla parete della camera. Mio fratello annuisce indicando il posto accanto a lui. Mi siedo e appoggio la testa sulla sua spalla.

-Ti va di raccontare?- mi chiede accarezzandomi la testa. Così prendo un grosso respiro e gli racconto il sogno.

-In pratica ero in questo bosco. Quando esco mi trovo davanti quattro persone. I nostri genitori e io e Andy- mio fratello mi ferma.

-Andy?- chiede stranito. Annuisco e riprendo a raccontare.

-Si, i nostri genitori mi portavano davanti all'orfanotrofio, mentre io e Andy litigavamo. Mi diceva che ero egoista, che non pensavo a quello che ne pensava lui, riguardo alla scelta che ho preso. Ma io ci ho pensato a lui. Lo so che stare lontano da me lo distrugge, suona così egoista, ma è la verità. Lui ha bisogno di me, sembra forte e sicuro di se, ma è fragile e insicuro, io lo so. Ha bisogno che qualcuno gli stia accanto. Ma se sta lì dentro io non posso stargli accanto. Se lo trasferiscono, io come farò ad aiutarlo?- non mi accorgo di star piangendo fino a quando mio fratello non mi asciuga le lacrime.

-Io voglio aiutarlo, ma così non c'è la faccio- sussurro. Mio fratello mi abbraccia, mi culla tra le sue braccia.

-Lo so sorellina, lo so. Magari un giorno vi rincontrerete e sarà passato tutto. Magari resterete amici- dice, scuoto la testa allontanandomi da lui.

-Non reggerei di vederlo di nuovo. Mi manca così tanto- affondo la testa nell'incavo del suo collo e la voce mi esce ovattata.

-Lo so. Vuoi che dorma con te? Come facevamo quando eravamo piccoli?- mi chiede facendomi alzare la testa. Annuisco e ci stendiamo sotto le coperte. Mi abbraccia da dietro e il suo fiato caldo mi colpisce il retro del collo. Tanti ricordo affiorano nella mia mente. Quando eravamo più piccoli, quando avevo un incubo, Chris dormiva sempre con me. Non so come faccia, ma quando dormo con lui non faccio mai incubi.

Bad girl[Andy Biersack] Where stories live. Discover now