Ricordi tormentati

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Un ragazzo dai biondi capelli,dall'aria pensierosa,stava in piedi  su un' altura scrutando il verde paesaggio sotto di lui.
Improvvisamente, alle sue spalle, una vocina familiare sembrò richiamare la sua attenzione.
«Ti sei dimenticato di me»
Disse in tono accusatorio.
Il giovane,che sino a poco tempo prima pensava di essere solo,si girò leggermente confuso.
A parlare era stata una sagoma indefinita,una bambina forse,molto più piccola di lui, che dal tono di voce sembrava essere molto triste e sconcertata,quasi sul punto di piangere.
«Chi sei tu?»
Lui non aveva idea di chi fosse,eppure era fermamente convinto di aver già sentito quella voce.
«Non hai mantenuto la tua promessa,hai dimenticato»
Ribadì la sagoma.
«Io non so-» Sussurrò  piano il biondo.
A quel punto la sagoma sparí nel nulla lasciando,al suo posto,numerosi petali bianchi.
«ASPETTA!» Urlò il ragazzo.
Ma era troppo tardi.
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Ludwig si sveglió di colpo e fu sorpreso quanto imbarazzato di trovarsi ancora abbracciato a Feliciano.
Si alzò piano,cercando di non svegliarlo e gli sistemò con cura una copertina presa dal tavolo vicino.
Preparò la colazione per entrambi e per tutto il tempo non fece che ripensare al sogno.
Non era la prima volta che gli capitava di sognare una cosa simile.
Si doveva trattare di qualcosa di estremamente importante riguardo la sua infanzia che per qualche oscura ragione non riusciva a ricordare.
Ma perché? Continuava a chiedersi.
L'unica persona che avrebbe potuto rispondergli,il fratello,l'aveva lasciato per sempre portando con se anche la speranza di ricostruire l'angosciante passato di cui non ricordava proprio nulla pur sforzandosi duramente.
Poi gli balenò in mente un'idea.
Il diario di Gilbert.
Suo fratello era solito annotare tutti gli avvenimenti in un piccolo diario,sicuramente aveva scritto anche della sua infanzia.
Il problema ora rimaneva ritrovarlo.
«Ma certo,Austria!»
Anche se Austria e Prussia si erano odiati per molto tempo,sicuramente Roderich l'avrebbe potuto aiutare a ritovarlo.
O almeno gli avrebbe potuto fornire degli indizi utili.

Fu in quel momento  che si accorse di Feliciano,il quale nel frattempo era entrato in cucina,che lo fissava.
«Vee~ Buongiorno Doitsu. »
Disse stroppicciandosi gli occhi.
A Ludwig,in quel momento parve un bambino.
«Buongiorno Italien. -Disse serio- Come stai oggi?»
«Meglio..Vee~»
E il moro si sedette di fianco a lui prendendo la tazza preparata poco prima e bevendone il contenuto tutto d'un sorso.
Ludwig lo osservò attentamente per tutto il tempo.
A volte Feliciano sapeva essere davvero infantile.
Ma a Germania questo non dispiaceva affatto. Anzi,questo sembrava in qualche modo farlo sentire a proprio agio.
«Vee~ Doitsu,tu ci sei sempre quando io ho bisogno. Vorrei che anche tu,qualche volta contassi sul mio aiuto. So di non essere un gran che combattendo ma se hai qualche problema che ti turba puoi parlarne con me. Sai, nonno Roma diceva sempre che ogni cosa può essere risolta,basta saperne parlare.»
Ludwig rimase senza parole.
Che Italia avesse capito che lui era turbato?
«Ja..hai ragione» Si limitò a rispondere.
«Vorrei che tu mi accompagnassi da Austria,c'è qualcosa che vorrei chiedergli ma ho paura della risposta.»
«Vee~ Va bene Doitsu»

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⏰ Last updated: Mar 20, 2016 ⏰

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