Il mostro - Rouge

51 7 0
                                    

Quei medici non ne potevano più. Era un caso veramente particolare!

Era la prima volta che aveva un paziente schizofrenico brutale autolesionista del genere: quella ragazza non faceva altro che auto infliggersi ferite da ogni parte del suo misero ma robusto corpo.
Hanno provato diverse volte a metterle una camicia di forza ma non c'era verso: ogni volta che un addetto o un dottore entrava, quel "mostro" gli saltava immediatamente addosso alle spalle e iniziava a mordere il collo e a graffiare, proprio come una bestia, provocando gravi ferite e molto spesso la morte di alcuni dottori.
Si era così ricorso al coma: i medici avrebbero dovuto infestare in un qualche modo la stanza di quella pazza con un gas sonnifero o qualcosa del genere per farla addormentare o almeno tranquillizzarla. Inutile.
La paziente non chiudeva nemmeno occhio: era come immune.

La ragazza fu anche cavia di vari esperimenti psicologici: aveva una particolarità molto positiva della memoria. Si ricordava di qualunque cosa, ma sopratutto della morte dei suoi genitori: non tralasciava nemmeno un particolare. I medici riuscirono a comunicare con la ragazza corvina attraverso il microfono che collegava la sua stanza fino allo studio e le risposte che dava erano una sorta di parole sparse e frasi formulate dettagliatamente mescolate a ringhi e versi animaleschi.
Certe volte diceva cose senza senso tipo "Lui è qui!" Oppure "Vi ucciderò tutti quanti!".

Venne quel fatale giorno. Sembrasse che stesse dormendo.
Un addetto entrò per metterle la camicia e la maschera ma quando si avvicinò, realizzò che era una trappola: la ragazza gli saltò addosso e gli squarciò la gola mordendola, per poi ucciderlo. Poi uscì dalla porta usando il mazzo di chiavi che aveva nella cintura. Diversi addetti provarono a fermarla, ma era inutile: sia lei che una forza immateriale e allo stesso tempo inumana fece carneficina in quel posto riluttante.

La polizia ne sa qualcosa? Certamente. La ragazza era un orfana che, alla persista dei suoi genitori, diventò pazza dal punto di comportarsi proprio come un animale e questo significava solo una cosa: era un pericolo mortale per tutti.
In poco tempo, i notiziari non fecero alto che parlare di vittime trovate nel bosco con il volto artigliato e il corpo mutilato da quelli che dovrebbe essere stati degli artigli da orso. Su ogni vittima, c'era inciso sul petto un simbolo alquanto strano e particolare: un cerchio sbarrato da una X.

Hanno soprannominato questo temuto killer in molti modi. Ma nessuno sapeva il suo vero nome: Heater Marshall, conosciuta meglio come Rouge.

CreepypastaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora