parte 2

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Gli chiese ad un tratto, attirando di nuovo la sua attenzione.

<< Che cosa ti è successo...? >>

<< ... >>

Slender Man chinò il capo, sembrava triste... Forse quella domanda era stata troppo azzardata, tanto che Katy se ne pentì.

<< Scusa... Non volevo... >>

Tossicchiò imbarazzata, si era resa conto di essere stata un po' invadente. Ma ad un tratto, sentì una leggera carezza scostarle la fragetta e scendere giù per il viso come fosse una lacrima, in realtà era una delle lunghe dita di Slender Man che le sfiorava il volto paffutto. Quasi le fece il solletico e non potè trattenersi dal ridere. Slender Man sembrò rilassarsi, probabilmente non voleva vederla triste.

Solo in quel momento Katy si accorse che il rumore della pioggia era finito. Guardò fuori dalla finestra e si rallegrò, constatando che aveva smesso di piovere e qualche debole raggio di luce penetrava tra le nuvole, illuminando la terra bagnata e le pozzanghere che si erano formate.

Katy si alzò di scatto e corse fuori. Il cielo si era aperto un po' e un luminoso arcobaleno faceva capolino dall'entrata di quell'edificio, rendendo magico quel bosco che la notte prima l'aveva così inquietata.

Scoppiò a ridere e cominciò a girare su se stessa, felice.

Slender Man stava sulla soglia della casa in rovina, e guardava la sua piccola ospite danzare sotto l'arcobaleno. Un nuovo brivido lo percorse. Vedeva gli occhi di lei illuminarsi dalla gioia per quell'incredibile effetto della natura.

La stessa luce che brillava negli occhi di una persona... che gli era molto cara...

Prima di scomparire...

Anche a questa piaceva l'arcobaleno...

Stomp!

<< Ahi! Ahahaha!! >>

Katy era caduta per terra, stava distesa sul terreno bagnato, eppure continuava a ridere. Che ragazzina strana...

<< Mi gira la testa! Ahahahah! >>

Continuava a ridere spensierata. Di solito, era a lui che attribuivano l'aggettivo di pazzo, ma per quella bambina sarebbe stato altrettanto adatto. Non comprendeva il motivo di tanta gaiezza... Eppure, era una gioia che lo faceva sentire stranamente bene...

La leggenda lo voleva come il mostro che si sfoga e prova piacere nell'uccidere bambini, ma non era affatto così.

Non trovava nulla di divertente nell'uccidere.

In realtà c'era un altro motivo per cui era sempre presente in posti dove ci fossero tanti bambini... Totalmente diverso da quello delle storie che si raccontavano...

Una malattia che, ne era consapevole, non sarebbe mai stato in grado di curare...

Eppure continuava a farlo... Forse perchè era disperato...

Oppure era vero... Era pazzo...?

<< Slender Man... >>

La dolce voce di Katy richiamò ancora una volta la sua attenzione.

<< Visto che sei da solo... Non ti annoi mai? >>

Il voltò si inclinò in un gesto di curiosità. Che voleva dire? Di certo lui non giocava a nascondino da solo.

Però... Quella domanda lo fece riflettere...

In effetti, lui in quegli anni di solitudine e patologie non aveva mai fatto nulla se non mimetizzarsi tra quegli alberi, fino a diventare quasi uno di loro, nessuna pietà, nessun sentimento, proprio come gli alberi di quel bosco.

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