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L'aria era secca e nugoli si polvere danzavano accompagnati dal vento bollente del pomeriggio. L'arsura di quel periodo di siccità era davvero insopportabile, eppure l'arena non era meno affollata del solito. E come avrebbe potuto essere diversamente? Quel giorno, i migliori gladiatori delle migliori scuole si sarebbero affrontati in scontri brutali all'ultimo sangue, ed il popolo non voleva altro per sfogare il nervosismo che la siccità generava. Quel giorno gli scontri della mattina, ovvero i più scadenti, non si erano tenuti perché sarebbe stato un insulto per il dio che si onorava, quindi nel pomeriggio c'era la garanzia che si sarebbero vissute solo ed esclusivamente lotte indimenticabili.
Levi e Spartacus sarebbero stati la seconda coppia a scontrarsi: prima di loro ci sarebbero stati Lauro, della scuola di Solonio, contro Rascos, gallo della scuola di Furio.
Avendo affrontato lui stesso dei gladiatori di entrambe le scuole in altre occasioni, Levi predisse che lo scontro non sarebbe stato eccessivamente lungo, ma neanche troppo breve: come libello, le due palestre quasi si equivalevano.
Comunque, per la prima volta in vita sua il Campione non era deltutto volenteroso di concludere lo scontro al quale poi avrebbe dovuto partecipare: non c'erano dubbi sul fatto che avrebbe vinto, ma Spartacus era l'unico che sembrava avere intenti rivoltosi, una volta riabbracciata la propria sposa, ed in poco tempo era anche riuscito ad acquistare diversi seguaci tra gli altri confratelli grazie al proprio carisma, ma nessuno di quelli era in grado di guidare la sommossa. Nemmeno lo stesso Levi. E senza un capo degno di questo nome ribellarsi significava solo farsi uccidere...
Accecato dalla fretta di ricongiungersi con Sura, quell'idiota era riuscito a mettersi a morte da solo, e a trascinarsi dietro le speranze di chi era pronto a seguirlo. Rimaneva un solo modo per risolvere quella situazione, ma non era detto che si riuscisse ad essere nella situazione giusta.
La prima lotta si concluse con la vittoria della palestra di Solonio.
Levi prese un paio di respiri profondi, poi sistemò la cinghia dello schiniere e dello spallaccio e sfoderò il gladio un momento prima dell'apertura del cancello sotterraneo.
Levi e Spartacus furono l'uno al fianco dell'altro, le spade già in pugno mentre Batiato iniziava il discorso di apertura alla lotta. Due bestie assassine. Questo erano: due lupi guidati dal richiamo della libertà ed infiammati dall'amore, il più alto degli ideali e anche il più pericoloso.
Fu Levi il primo a muoversi, sfruttando l'agilità che sicuramente l'altro non possedeva visto il corpo massiccio che si ritrovava, e gli puntò la spada diritta al ventre sapendo che puntare troppo in alto non avrebbe avuto senso; il trace reagì meglio di quanto pensasse, comunque, e si abbassò velocemente un modo che la placca metallica che aveva in vita lo protegesse, sfruttando nel contempo la momentanea vicinanza di Levi per colpirlo di sbieco con il proprio schiniere. Tutto quello che il moro guadagnò da quel primo attacco fu un piccolo sfregio sanguinante sul fianco, ma non permise comunque all'avversario di arrecargli altri danni, e saltò indietro riguadagnando la distanza di sicurezza.
Questa volta, fu Spartacus ad attaccare, ma Levi bloccò tutti i suoi colpi uno dietro l'altro, riuscendo anche a ferirgli il braccio armato, e dopo quello qualcosa sembrò scattare dentro il Campione, e non ci fu più storia: gli attacchi del trace erano forti e precisi, ma avevano lo stesso impatto delle carezze di una donna sull'orientale allenato da mille mila lotte di gran lunga peggiori di quella; alcune volte Levi permise a Spartacus di ferirlo, ma solo quanto bastava per non rendere il combattimento troppo noioso per la folla sugli spalti: piccoli tagli sulla schiena e sulle gambe, una volta anche una gomitata in faccia ed il gladio ad un passo dalla gola, ma dopo il giusto equilibrio tornava a regnare, ed il trace commetteva errori idioti, e lasciava varchi nella propria guardia nei quali qualsiasi spada sarebbe potuta passare, e Levi ne approfittava colpendolo alle gambe, alle braccia, in modo da cercare di portarlo più in basso e poter poi sfruttare la cosa a proprio vantaggio. Gli serviva solo un errore da parte del trace. Solo quello stava aspettando.
E l'errore Spartacus lo commise quando mirò alle gambe di Levi, perché nel chinarsi per sferrare il colpo si sbilanciò e l'altro colse al volo l'occasione, saltandogli letteralmente addosso con tanto impeto da farlo cadere, per poi scivolare sopra di lui e direttamente alle sue spalle.
A quel punto, una mano di Levi teneva la testa del trace reclinata all'indietro, mostrando la gola sulla quale premeva il filo del suo gladio.
"Arrenditi" sussurrò il moro prima che l'organizzatore dei giochi puntasse il pollice verso il basso, nella muta condanna a morte dell'arena.
Passarono i secondi ma Spartacus non diede cenno di volerlo ascoltare, e per un momento Levi temette che quel folle fosse troppo orgoglioso per dargli retta, e allora si che la speranza di rivolta sarebbe andata a puttane.
Poi, inaspettatamente, il trace alzò due dita unite verso il cielo, nel gesto che segnalava la resa di un gladiatore ormai sconfitto e disonorato. Ma vivo.
Vivo e ancora ingrado di ribellarsi.
Ora era tutto nelle mani di chi gestiva i giochi di quel giorno, ma Levi non era affatto preoccupato: considerando la cifra che si diceva Batiato avesse sborsato per il trace, non lo avrebbe certamente fatto ammazzare così.
Proprio in quel momento, difatti, il lanista stava discutendo col grassone seduto al centro della tribuna d'onore, e poi, sempre come aveva previsto Levi, quello puntò il pollice verso l'alto, concedendo la grazia al trace.
La folla protestò: nella loro ottica, chi perdeva una lotta era indegno di vivere, e la pietà non era qualcosa che quella masnada di caproni gradiva.
Comunque, a Levi non importava: gli bastava che Spartacus, e con lui i piani di rivolta, camminasse ancora su questa terra.

Ecco un altro capitolo! È uscito per miracolo ve lo assicuro 😅
Comunque vi annuncio con piacere che il prossimo capitolo sarà very very hard, almeno per la prima parte! 😊

Schiavi di RomaWhere stories live. Discover now