Capitolo 6

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Dei deboli raggi di Sole entravano da quelle finestre troppo sporche e vecchie, era una visione orribile il cortile della scuola ma al momento era diventata la cosa più interessante da osservare. Era ancora presto e la classe era semivuota tranne che per poche persone che come me non avevano niente di meglio da fare che presentarsi in anticipo a scuola. Mi sistemai meglio sulla sedia del mio banco nell'ultima fila ed aspettai che si riempisse la classe e l'arrivo della prof di Chimica. Odiavo quella materia, come del resto tutte le materie scientifiche e credo che anche la prof lo avesse notato, ne sono una prova i voti che passavano dal tre al cinque.

Mi sentii scuotere la spalla così girai la testa verso destra e incontrai il suo sorriso e i suoi bellissimi occhi.
"Posso sedermi accanto a te?" mi chiese indicandomi il banco vuoto alla mia destra.
"Oh sì, sicuro." sorrisi cercando di nascondere la leggera timidezza di cui si impossessò il mio corpo, non ero mai stata una ragazza timida, sono sempre stata estroversa ma chiusa e leggermente apatica. Con lui era diverso, bastava un suo sguardo per farmi diventare insicura, mi presi a schiaffi mentalmente.

Spostai lo zaino dalla sedia che doveva occupare lui e lo appoggiai accanto al banco.
"Allora, come ti trovi per ora a scuola?"
"Bene, anche se alcuni professori solo insopportabili ma niente che non abbia già visto." disse sorridendomi.

Sentimmo la prof fare ingresso nell'aula con i suoi tacchi a spillo che riecheggiavano sul pavimento.
"Buongiorno." ci disse poggiando la borsa sulla cattedra e sedendosi dietro ad essa. Varie persone ricambiarono il saluto, poi iniziò la lezione. Era davvero noiosa se non per i commenti di Nash, fummo richiamati varie volte perché o io o lui non riuscivamo a trattenere le risate.

Il suono della campanella sembrava non arrivare mai, ma quando suonò mi fiondai verso la mensa seguita da Nash.

"Ei Jenn!" sentii urlare alla mia destra così mi voltai.
"Ei ragazzi." sorrisi andando verso Cam e April che erano seduti al nostro solito tavolo. April si accorse che non avevo cibo con me e mi guardo in cagnesco ma non ci diedi troppo peso. Poco dopo arrivò Nash con il vassoio e si sedette vicino Cameron.
"Che avete dopo?" chiesi al gruppo.
"Fisica e storia" mi rispose Cam.
"Io ho un'ora buca perché manca la Smith." mi informò April.
"Che ne dite di andare a fare un giro? Così mostriamo la città al novellino." proposi ai tre di fronte a me guardandoli con occhi speranzosi. Era davvero una bella giornata e la voglia di stare incollata ad una sedia non mi allettava più di tanto.
"Ci sto, tanto non avrei comunque seguito la lezione." rispose Cam posando gli occhi su di me facendomi un sorriso, che ricambiai. Mi voltai verso gli altri due, facendo del mio meglio con lo sguardo per farli convincere. Si scambiarono un'occhiata e poi Nash acconsentì con un movimento della testa.
"Bene, muoviamoci allora." dissi prendendo le mie cose allontanandomi dalla mensa seguita dagli altri.

"Dobbiamo passare dalla palestra se non vogliamo essere visti, c'è una porta d'emergenza nello spogliatoio dei maschi." disse Cam mentre ci spostavamo all'interno della scuola.

I corridoi erano per la maggior parte vuoti e tristi, gli unici colori che ornavano gli armadietti e i muri erano l'azzurro e il giallo come il logo del nostro istituto. C'erano poche persone in giro, quasi nessuno e a parte alcuni bisbiglii l'unico suolo udibile erano le nostre scarpe contro il pavimento lucido della scuola.

Entrammo nel corridoio conducente alla palestra e cercammo di fare il minor rumore possibile in caso non fossimo soli. Fortunatamente eravamo solo noi, quindi dopo aver oltrepassato lo spogliatoio usammo la porta non usata nell'ultimo bagno in fondo alla stanza. Era piena di scritte e offese ed aveva la superficie rovinata dagli anni, spinsi la maniglia e uscimmo nella parte posteriore della North, la nostra scuola.

"Dobbiamo uscire da laggiù, potrebbero vederci." ci indicò April il punto dove finiva il cancello che circondava la scuola.
"Va bene, poi prendiamo il bus per andare in centro."

Dopo pochi minuti stavano già occupando i sedili vecchi dell'autobus che ci avrebbe portati in centro.
"Dobbiamo scendere qua, sennò arriviamo dall'altra parte della città." ci disse Ap.
"Va bene, allora ferma l'autobus Ap." risposi alzandomi dal mio posto accanto a Cam.

Ci dirigemmo all'uscita del bus per poi ritrovarci in una delle vie più grandi del certo. Era gremita di gente, chi parlava al telefono, chi passeggiava con il cane o con il proprio fidanzato.

Mi chiesi se anch'io un giorno avrei provato la sensazione di pienezza che si prova a tenersi mano nella mano con la persona che si ama, mi sarebbe piaciuto amare ed essere ricambiata, non come è successo con Leonard.

Strinsi i pugni ripensando a lui, non avevo fatto niente di male per meritarmelo, ma evidentemente non avevo la fortuna dalla mia parte.
"Jenn tutto bene? Ci sei?" mi risvegliai dai miei pensieri quando sentii la voce di Nash parlarmi.
"Sisi, andiamo." sorrisi e ci incamminammo nel centro.

"Fermi tutti!" ci girammo verso Ap trovandola dopo poco ad indicarci lo Starbucks. Sempre la solita, ma quanto mangia?
"Voglio andarci. È da tanto che non mangio un loro cupcake, vi prego." ci guardò negli occhi uno ad uno con fare supplichevole.
"Va bene ma devi fare veloce." sbuffò Cameron che evidentemente non riteneva importante questa fermata.
"Sisi sarò un razzo." detto questo mi prese letteralmente per la maglia trascinandomi all'interno del negozio. Era pieno di persone e faceva molto caldo nonostante fosse mattina.

Dopo aver ordinato aspettai con April che ci venisse consegnato il suo cupcake.
"Sono 3,20€" ci disse il cassiere, molto bello ma troppo viscido per i miei gusti dato che rimase con la mano ferma su quella di April che gli stava dando i soldi per troppo tempo e ci salutò con un occhiolino.
"Cristo è buonissimo." mugolò Ap al mio fianco mentre uscivamo dal negozio.

"Ce l'avete fatta finalmente, adesso andiamo, non ho ancora visto nulla!" risi leggermente dopo questa uscita di Nash perché effettivamente il motivo principale oltre al fatto che non avevamo voglia di seguire le lezioni era che lui non aveva ancora visitato niente apparte i quartieri circostanti la scuola e il poco che gli avevo mostrato io.

Camminammo un po' fermandoci in qualche negozio o davanti alle vetrine.
"Giratevi!"
"Eh?"
"Ho detto giratevi!" feci come disse Cam e mi girai, guardai Nash e Ap con sguardo interrogativo prima di spostare gli occhi su Cameron che ci intimava di stare zitti e cominciare a camminare nella direzione apposta a quella in cui stavamo andando.

"Cazzo c'è mia mamma, sta venendo in questa direzione, entrate lì dentro!" urlò e non ci dette il tempo di spostarci che eravamo già in un negozio.

Entrammo con un tonfo sulla porta così che tutti si girarono a guardarci, io chinai la testa e cercai di coprirmi con i capelli che mi ricadevano dalle spalle. Mi guardai intorno, ed eravamo in un negozio di.. intimo.
"Jenn questo ti starebbe benissimo." mi urlò Nash che mi stava mostrando un completo composto da reggiseno e delle mutandine di pizzo.
"Nash smettila, mettili a posto!" gli urlai. Alzò le braccia come in segno di resa e posò il completo.

Le commesse lo stavano mangiando con gli occhi, sentii come una scossa attraversarmi la spina dorsale, era una sensazione mai provata ma mi lasciai guidare dall'istinto.

Mi avvicinai a lui e lo abbracciai da dietro, si girò e mi ritrovai con la testa contro il suo petto, era molto più alto di me e per guardarlo negli occhi dovetti spostarmi e alzati gli occhi verso il suo viso.
"Perché?" sorride maliziosamente e gli rivolsi uno sguardo verso la cassa; intuì che lo facevo per le commesse e avvolse le braccia intorno a me.

"Via libera mia mamma è andata via, aspetta ma cos.." mi accorsi di essere ancora abbracciata a Nash così mi tolsi dalla sua presa e sorrisi forzatamente a Cameron che aveva un'espressione al dir poco sorpresa.
"Niente ehm ok allora andiamo!" cercai di sviare l'argomento uscendo velocemente dal negozio.

Riprendemmo a camminare verso la direzione in cui eravamo diretti, Nash e Cam si fermarono in vari negozi sportivi e ne uscirono con dei cappelli davvero orrendi colorati che secondo loro 'stavano benissimo con il loro colore della pelle'.
"Dobbiamo tornare a casa." ricordai che era un giorno scolastico e che saremmo dovuti tornare verso quell'ora, invitai Ap a casa mia e tutto insieme ci avviammo verso la fermata del bus che sembrava non arrivare mai.

Aspettammo qualche minuto per poi salire nel mezzo e dopo essermi seduta presi le cuffie e lasciai che la musica mi trasportasse in un'altro mondo.

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Hi people! Mi sarebbe piaciuto essere Jenn ed avere le braccia di Nash intorno a me uff. Anyway capitolo di passaggio inutilissimo, ma presto la storia si farà più interessante. All the love A.

Broken || Nash Grier [Sospesa]Where stories live. Discover now