Capitolo XXXIV: Gasoline

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" Non puoi svegliarti , questa è la realtà, sei parte di questo sporco piano . La tua vita non sarà mai normale, sarai sempre parte di una macchina " riecheggiò una voce che si insediò nella mia mente, nelle mie ossa e  non voleva lasciarmi solo. 

<< Perché mi fai tutto questo ? Godi nel vedere le altre persone soffrire? >> urlai a pieni polmoni in quella stanza bianca e asettica.  Cosa volevano da me ? C'era qualche demone del passato che mi perseguitava? Ero stanco, volevo soltanto vivere in pace con Jake , volevo avere una vita normale e crogiolarmi nella routine .

" Sei solo uno stupidissimo errore, c'è un errore nel tuo codice, nella tua mente" continuò la voce . Brividi di freddo percorrevano la mia schiena, il mio addome , tutto il mio corpo. I pensieri erano fermi ad una sola domanda : Chi era questa persona ?  

 Improvvisamente tutta la stanza venne investita da una luce accecante, bianca ed intensa. Pur essendo solo una luce, faceva male e mi accasciai a terra , inerme ed immobile.

<< Shane >> disse una voce affianco al mio corpo sudato.  Aprii gli occhi di scatto e urlai , urlai per la paura, urlai per la delusione di non aver scoperto niente. 

<< Sono qui, è tutto passato>> disse Jake , prendendomi tra le sue braccia. << E' tutto passato>>.  Il cuore batteva forte, una fitta dolorosa al petto mi tolse il respiro. 

<< Ho fatto di nuovo lo stesso incubo>> dissi rassegnato.<<  Tre settimane che non riesco a dormire>>.

<< Manca poco al matrimonio, devi resistere ancora due settimane >> disse accarezzandomi la testa.

<< Non so se ce la farò>>.

<< In che senso? Non vuoi più sposarmi per questa situazione ?>> mi prese per le spalle e mi guardò dritto negli occhi. Il suo sguardo era duro e deluso, quasi faceva paura.

<< Ma che diavolo dici, intendevo anticipare le nozze >>.

<< Ma abbiamo prenotato già tutto e sarebbe un casino  anticipare la cerimonia, inviare di nuovo tutti gli inviti>>.  

<< Già , sarebbe tutto un casino e non voglio avere altri pensieri >>. 

<< Dovremmo tornare a dormire, alle sei dobbiamo alzarci>> disse mentre tirava le coperte sul suo petto  nudo. Guardai  la sveglia . 3.30 a.m .  Mi avvicinai a Jake e lo presi tra le mie braccai, cercando di eliminare i pochi millimetri che ci separavano. Lui mi prese le mani e se le strinse al petto.

<< Si risolverà tutto, saremo felici >> mi disse. Sentivo il suo torace abbassarsi ed alzarsi e mi tranquillizzai. " Non puoi svegliarti , questa è la realtà, sei parte di questo sporco piano . La tua vita non sarà mai normale, sarai sempre parte di una macchina ". Questa frase mi tormentava, riecheggiava nella mia testa e non mi abbandonava . Non riuscivo a dormire, non riuscivo a spegnere il mio cervello, i pensieri e le domande erano troppe. Mi alzai, stanco di stare a letto, e andai in bagno. Mi guardai allo specchio. Piccole gocce di sudore imperlavano la mia fronte, gli occhi erano infossati e spenti. Sembravo uno straccio, questa situazione mi stava portando al punto di rottura, al punto in cui la mia vita diventava il mio incubo. Mi lavai il viso con acqua gelida, cercando di togliermi quell'aspetto malaticcio e stressato. Tutto questo doveva avere un filo logico, ma quale?  Non riuscivo a capacitarmi , non riuscivo a credere che tutto questo stesse succedendo a me.  Tornai a letto e vidi le notifiche . Un nuovo messaggio da un numero bloccato colpì la mia attenzione. Era lui, era tornato a a tormentarmi. Avevo paura di aprirlo, avevo paura di scoprire cosa aveva scritto questa volta. Il cuore batteva forte, la stanza iniziò a girare improvvisamente, il sudore freddo scendeva sulla mia schiena.  Lo aprii.

A different love [IN REVISIONE]Where stories live. Discover now