CAPITOLO 8

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<Che palle non ho ancora trovato niente!> piagnucola Betta mentre usciamo dall'ennesimo Stradivarius. Vuole comprare a tutti costi un vestito per stasera <Se andiamo a ballare non ho niente da mettere!> esclama mentre ci sediamo davanti al Carrefour <Si, immagino! Non hai portato niente in quell'enorme valigia rosa!> replico ma lei fa spallucce <Dettagli> Sono quasi le due ed è due ore che siamo per negozi. Stamattina ho dovuto mettere la sveglia, se no non ci saremmo mai più alzate. <Tu sai già cosa mettere?> mi chiede. A dir la verità no, ma sto solo rimandando il problema.<No perché il problema è doppio> continua lei <Cosa mettere stasera, e cosa tenere per domani, visto che è la nostra ultima sera insieme!> a quell'esclamazione sento cadere il pavimento sotto i miei piedi. Da quando li ho conosciuti vivo con un grosso timer puntato nella testa, e non riesco a smettere di pensarci. <Hai ragione> dico per evitare di guardare in faccia le mie paure <Pensavo di mettere la tutina nera stasera, e tenere il vestito blu per domani> lei annuisce <Ottima idea! Io stavo pensando al vestito nero per domani.. quindi per stasera?!> il suo tono è disperato, ma so che sta fingendo. Troveremo sicuramente qualcosa che possa andare, fra tutti i nostri vestiti. <A che ora arriva Edo?> cerco di distrarla dall'emergenza-vestiti <Ah già, tra poco credo! Ma mi ha detto che vogliono fare un giro e visitare un po'. Magari possiamo incontrarci per cena, che dici?> <Perfetto! Estendiamo l'invito anche agli altri?> lei annuisce e fissa il cellulare <Si dai> so che è preoccupata del fatto che Edo possa vederla con Matteo. è molto protettivo nei suoi confronti, ma Matteo è un bravo ragazzo. Non avranno alcun problema <Vedrai che andrà bene> le sussurro. Lei finge di non capire ma mi abbraccia comunque <Torniamo in camera a prepararci?> fortunatamente il problema quale-costume-mi-metto l'abbiamo già risolto prima di uscire questa mattina.

Alle tre e mezza riprendiamo la metro in direzione delle spiagge. Attraversiamo il lungo viale che costeggia il porto lasciandoci alle spalle il grosso hotel con la lettera W in cima. Camminiamo senza sapere dove andare <Dove hai detto che sono?> mi domanda <Boh, non ho capito. Marco mi ha detto che dovremmo incontrare una scultura fatta di cubi in bilico> mi aveva chiamato poco prima per dirmi che erano già li. <Forse la vedo> dico indicando tre grossi cubi sistemati uno sopra l'altro <E io vedo loro> ribatte lei ridendo. Sono proprio affianco alla scultura, mentre ci cercano con lo sguardo in mezzo alla folla. Alzo un braccio, come il giorno precedente, e il primo a vedermi è Luca. Gli corriamo incontro, soprattutto per il fatto che la sabbia scotta. <Ehi!> esclamo quando arriviamo <Ce l'avete fatta finalmente> Leo mi saluta con due baci mentre io cerco di schiaffeggiarlo <Vi abbiamo solo ripagato con la stessa moneta> replica Betta <Con tutte le volte che vi abbiamo aspettato noi!> lui alza le mani al cielo in segno di pace. Stendiamo i nostri asciugamani e ci svestiamo. È un momento imbarazzante per me, soprattutto dopo la confessione di ieri. Sento i loro occhi puntati su di me, come se si aspettassero di vedere sulla pelle i segni della mia malattia. Prendo un lungo respiro e mi tolgo prima i pantaloncini, poi la maglietta. Cerco lo sguardo di Marco, ho bisogno di lui. Mi guarda con i suoi grandi occhi nocciola, soffermandosi sul mio petto. So di avere le costole in vista rispetto alle altre ragazze, come anche le clavicole e le ossa del bacino. Ho indosso un costume a fascia nero con una stampa fucsia e viola, e mi sento a mio agio. Vorrei lo capisse anche lui. Ricambio il suo sguardo e lui si avvicina <Mi piace il costume, ti sta molto bene> mi dice stampandomi un bacio sulla fronte <Grazie> rispondo non così convinta. Spero non cambi idea su di me, dopo avermi visto. È un pensiero stupido e cerco di cacciarlo via. Betta mi aiuta a spalmarmi la crema solare <Vi va una partita a palla prima di fare il bagno?> chiede Matteo. Entrambe annuiamo e ci dirigiamo tutti in riva al mare.

<Sei una schiappa!> Luca ha le lacrime agli occhi mentre guarda Betta mancare l'ennesimo passaggio. Lei gli fa il medio <Non è colpa mia se la lanciate troppo alta!> <Ma smettila, Ludo è poco più alta di te e le prende tutte> rido e lei mi fulmina con lo sguardo. <Mia!> grido dopo che Matteo lancia la palla. è lungo come passaggio, così mi metto a correre all'indietro per prenderlo. Quando la vedo ormai scendere nella mia direzione salto per schiacciare in direzione di Leo, nell'esatto momento in cui dei ragazzi corrono per tuffarsi. Uno di loro mi investe in pieno, dandomi una spallata e facendomi cadere di lato. Ho le braccia in alto per afferrare la palla e non faccio in tempo a ripararmi dalla caduta. Cado sul fianco e batto la testa di lato <Ludo!> grida Betta correndomi incontro <Sei un coglione> sento, ma non so chi l'abbia detto. Chiudo gli occhi e resto in quella posizione, sento la testa pulsare, finche qualcuno non mi afferra per le spalle <Stai bene?> è Marco <Ludo rispondi, ti prego!> Betta è sull'orlo delle lacrime. Li guardo con gli occhi socchiusi e abbozzo un sorriso <L'ho presa almeno?> lui ride ma lei no. <Smettila di scherzare, come stai? Ce la fai ad alzarti?> è piegata verso di me ed è seriamente in panico. So che sta pensando che è una scena già vista, e che il medico mi ha detto che devo far attenzione a non battere la testa. <Non c'è bisogno che si alzi> risponde lui prima che possa farlo io. Mi passa un braccio dietro la schiena e uno sotto le gambe sollevandomi <Sto bene, davvero> gli dico imbarazzata. Abbozza un sorriso <Non è un problema> mi posa sull'asciugamano mentre gli altri si sistemano a cerchio intorno a noi. <Cerchiamo del ghiaccio> Betta è in piedi e cammina avanti e indietro <No davvero, sto bene, smettiamola> faccio per alzarmi sui gomiti ma lei guarda Marco intimandolo di tenermi buona <Meglio non contraddirla> mi sussurra lui <Vado io al bar a chiedere se ne hanno> dice Luca. Leo si avvicina <Ti gira la testa o cose del genere?> io scuoto la testa <Chiedo solo, mi assicuro che non sia una commozione> sorride e io faccio lo stesso. So benissimo quali sono i sintomi, credimi. Marco deve aver avuto il mio stesso pensiero perché mi guarda <Lo direi se mi sentissi male, credetemi per favore> Betta si è calmata ed è seduta vicino a me <Lo so, scusami. Ma voglio solo essere sicura che sia tutto a posto> mi accarezza la testa. È così comprensiva e premurosa <In ogni caso meglio riprendersi dopo aver preso una botta> aggiunge timidamente Matteo dietro di lei. Luca torna con un sacchetto pieni di cubetti di ghiaccio avvolto in un panno e me lo appoggia di lato, dove ho battuto <Grazie> gli dico e lui mi fa l'occhiolino. Resto sdraiata così per dieci minuti fissando il cielo. Ci sono alcune nuvole che coprono parzialmente il sole <L'hai messa la crema? Sei così bianca che per riprenderti rischi di scottarti> Marco è sdraiato affianco a me. <Si, tranquillo> rido al pensiero che si sia preoccupato per me. <Secondo te mi lasceranno alzarmi e fare un bagno?> gli dico guardando in direzione degli altri. Sono seduti due asciugamani più avanti intenti a giocare a carte <Mmm, ne dubito> ride e si tira su a sedere <Però ho un idea> lo guardo interrogativa mentre si alza e li raggiunge. Due minuti più tardi li vedo venire verso di me <Ludo non penso sia il caso che tu faccia il bagno!> esclama Betta. Guardo prima lei poi Marco, che mi intima di stare al gioco <Non posso proprio?> piagnucolo. Lei sbuffa <Effettivamente io avrei proprio voglia di fare un tuffo> afferma Matteo e gli altri annuiscono. Lei è incerta ma non molla <Andate voi, io resto con lei> Marco si è seduto di nuovo vicino a me. Non so cos'abbia in mente, ma se questo implica restare da sola con lui allora va bene. <Non voglio che rinunciate per causa mia, posso aspettarvi qui> aggiungo e lo vedo sorridere. Sa che ho capito. <Per me non è un problema, davvero> lui gli fa cenno con la mano di andare. Luca si stringe nelle spalle e Matteo prende per mano Betta <Sentito? Gli fa compagnia e tra poco torniamo qui, dai> lei si lascia trascinare anche se vorrebbe aggiungere qualcosa. Leo si avvicina <Se avete bisogno fate un fischio, okay?> lui gli batte il cinque lasciandoci da soli. Finalmente.

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