Il ragazzo in maschera (IN REVISIONE)

ROMY

La musica cominciò a riempire la stanza più del chiacchiericcio di questa gente. Era musica house, vibrazioni brusche continue per le mie orecchie. Stavo andando verso il tavolo da buffet per prendere da bere, mi si era seccata la gola a furia di gridare con chi si presentava a me pur di farmi sentire. Presi un bicchiere di vino bianco, quando guardai alla mia destra vidi una ragazza parlare con un'altra ragazza. Caschetto rosso, fisico asciutto, un po' più alta di me con un vestito nero che indossava come fosse una seconda pelle. Quando l'altra che le stava davanti si spostò appena, sentii una vampata di calore bruciarmi il corpo.
"Quella ragazza era nel negozio di CD stamattina" .
Cercai di non farmi notare da lei e quando mi girai dalla parte opposta, notai che un ragazzo mi stava guardando e poi mi sorrise.
Si avvicinò a me:"Tu devi essere la famosa Romy". Disse urlando per farsi sentire.
"Eh già, sono proprio io".
"Famosa?" Oddio, questa parola su di me non si addiceva proprio.
"Piacere di conoscerti. Io sono Luigi, il cugino di Alex", mi porse la mano che io strinsi educatamente.
Effettivamente c'era una leggera somiglianza fra i due. Capelli neri entrambi, occhi scuri entrambi, bel fisico, voce roca e possente.
"Il piacere è tutto mio", sorrisi.
"Sei qui da sola?" Domandò prendendo anch'egli un bicchiere di vino, rosso questa volta.
"Sì, sono da sola. Tu, sei da solo?" Contraccambiai la domanda.
"No, sono con la mia ragazza". Non sapevo il perché ma ero quasi sollevata da questa risposta. In un primo momento, quando mi guardava da lontano sorridendomi, sembrava quasi volesse provarci o anche solo conoscermi per riempirsi la serata con qualcuna ad una festa come questa:"Vieni, anche lei vorrebbe conoscerti". Non ero mai stata amante dell'attenzione estranea e qui dentro sembrava proprio che io fossi il centro di ogni persona presente. Tutti che volevano conoscermi, parlarmi, stare anche solo fianco a fianco con me.
Sembravo quasi una star.
Poi mi resi conto, mentre camminavo con Luigi in cerca della sua fidanzata, che Alex era davvero circondato da persone che gli volevano bene ed io mi sentivo sola in mezzo a questa gente.
Non avevo mai ambito l'affetto di centinaia di persone, me ne bastava uno forte e sincero. Lo avevo e mi era stato tolto da una mia distrazione ecco perché non riuscivo proprio a sentirmi al caldo in mezzo a loro. Non che loro fossero già miei amici, ero qui solo per festeggiare il compleanno di una persona con cui avevo deciso di dare un nuovo capitolo alla mia vita, ma se fra me e Alex le cose cominciassero a funzionare questa sua famiglia diventerà anche la mia ed io avevo seriamente paura di non riuscire a considerarla come tale.
Per me la famiglia era una, adesso era quasi come se fossi rimasta completamente orfana.
Repressi il pensiero, io e Luigi cercammo di farci strada tra la gente che cominciò a ballare al centro della sala. Ogni persona che incontravo, mi sorrideva anche se non si fermava a parlarmi.
"Ti conoscono già tutti qui dentro, eh?" Urlò Luigi sorridendomi. Io pensai di essere arrossita dopo questa frase e dopo l'ennesimo saluto da uno sconosciuto. Continuammo a camminare, Luigi si guardava intorno a differenza mia che guardavo solo in direzione dei suoi passi:"Eccola, è laggiù", mi indicò un pezzo di sala.
Continuai a seguirlo e quando decisi di guardarmi intorno, sentii un nodo in gola soffocarmi. I miei occhi si incastrarono per un attimo in quelli di Rick.
Lui era lì, a pochi passi da me, chinato appena all'altezza dell'orecchio della ragazza dal caschetto rosso che era al negozio stamattina. Appena mi guardò lentamente si mise dritto, io non ce la facevo a guardarlo ancora, era come se i suoi occhi fossero lame di ghiaccio pronte a trafiggere ogni parte del mio corpo.
Tornai a guardare davanti a me come se non avessi visto niente, il pensiero che io e Rick ci trovassimo sotto lo stesso tetto ma distanti, mi distruggeva.
Avevo paura che una volta finita la festa io sarei tornata a casa completamente in frantumi.