Sei la mia distruzione

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Vedo quegli occhi che cercano il mio sguardo..."ti avevo promesso che sarei venuto" "EVAN" urlo il suo nome e mi butto su di lui circondandolo in un abbraccio fino a rischiare di strozzarlo "amore mio, mi sei mancata, voglio stare con te per sempre" tra le sue braccia io riesco a ritrovare la mia felicità, io mi sento a casa con lui.
Entro dentro quasi urlando, ma scherziamo? più che urlo lo definirei uno strillo "MAMMA PAPÀ EVAN È QUI LUI PARTE CON NOI LUI NON MI LASCERÀ" parlo così velocemente che faccio sembrare quella frase una sola parola, sento Evan bisbigliare da dietro "piccola mia mi è mancata la tua pazzia" mia madre sembra essere molto felice per me, invece mio padre ha uno sguardo come rattristato dalla notizia appena saputa.
Non ascolto nemmeno quello che mi dicono che afferro le mie valigie e mi catapulto in macchina seguita da Evan, chiudo lo sportello così forte da far tremare l'autovettura, mi avvicino a lui e gli lascio un bacio innocente sulle labbra staccandomi prima che mio padre possa vederci.
"Siamo tutti in macchina?" sento urlare mia madre dal sedile davanti "si mamma, prossima tappa New York" trascorriamo il viaggio cantando e fantasticando sulla nuova avventura che ci aspetta, mentre mio padre ci guarda dallo specchietto con aria severa, quest'uomo è un tormento...
"Siamo arrivati" così di già, oddio non ci posso credere, stringo la mano di Evan e poi mi volto a guardarlo, faccio un sospiro e scendo dalla macchina.
Mi soffermo a guardare l'aeroporto e poi mi volto dalla parte opposta, questa sarà l'ultima volta che ci vedremo "addio San Francisco, addio California" anche se porterò con me tutte le persone che amo e Kira mi raggiungerà, sono cresciuta quà, tutti i miei ricordi sono racchiusi in questa città dai più belli ai più brutti, questa è stata stata la mia terra fino ad oggi, e sono pronta ad affrontare una nuova vita.
I miei occhi si fanno umidi, ma cerco di non farlo notare ad Evan "Piccola, andiamo dai" mi mette un braccio intorno al collo e ci dirigiamo dentro l'aeroporto, mio padre si preoccupa di fare il check-in, lasciamo tutto a lui, mentre Evan mi porta a fare un giro dato che non sto molto bene, ho come un'angoscia dentro di me...
"LARA" sento strillare il mio nome, sembra quasi un urlo disperato, mi volto spaventata faccio fatica a credere che quello che sto vendendo non si tratta di un'allucinazione.
"Cameron?" Il mio cuore manca un battito, corre verso di me piangendo come un bambino impazzito...le persone si voltano a guardare quella scena, Evan sta cominciando a perdere la calma e io desidero non essere qui adesso.
Si inginocchia di fronte a me "t ti prego...nn non an-dare via" le sue parole sono quasi incompressibili a causa dei singhiozzi "Cameron che ti prende, alzati da terra le persone ti stanno fissando un modo strano" si decide ad alzarsi e il suo respiro si fa più regolare "Non mi importa se mi stanno fissando, non appena ho saputo della tua partenza ho preso la macchina di mio padre e ho fatto il possibile per arrivare in tempo, ho temuto di non arrivare" socchiudo gli occhi e tengo la mano di Evan per evitare che scateni una rissa "Cam, non serve a nulla questa scenata, io sto con Evan ormai, non tornerò mai più da te e pensavo che lo avessi capito ma vedo che hai la testa dura" forse sono troppo cattiva, credo che abbia imparato la lezione, ma non posso davvero fare nulla per lui "non devi dirlo, non posso credere che tu mi abbia dimenticato, io non ce la faccio senza di te, tu non capisci sono perso senza la tua presenza, ho pure tentato il andarmene da questo mondo solo perché non riuscivo ad a capacitarmi dell'idea che tu non fossi accanto a me" lo guardo a distanza di pochi centimetri, ha davvero sofferto per me, ma adesso basta, deve scordarsi della mia esistenza, deve farsi una vita, anche se solo il pensiero che si sia quasi tolto la vita per me mi fa star male "mi dispiace, ti ho amato ma tutto ha una fine, tu andrai per la tua strada ed io per la mia, ti auguro tanta fortuna per la vita, la nostra storia è giunta al termine" spero che si sia convinto a non insistere più, io non cambierò idea...
Vedo mio padre che ci fa cenno da lontano "è ora di andare" stringo forte la mano di Evan, guardo per l'ultima volta questo ragazzo distrutto che continua a piangere nel vedermi allontanarmi lanciando un ultimo urlo "tu sei la mia distruzione" furono quelle le ultime parole che sentii uscire dalla bocca di Cameron.

Vedo mio padre che ci fa cenno da lontano "è ora di andare" stringo forte la mano di Evan, guardo per l'ultima volta questo ragazzo distrutto che continua a piangere nel vedermi allontanarmi lanciando un ultimo urlo "tu sei la mia distruzione" fur...

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