eight» calls

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Ho sentito la mia mano iniziare a tremare, il mio cuore si è fermato, ma poi ha ripreso a battere più veloce di prima e un grumo continuava a fare su e giù per la mia gola.
"Calum, amico, non è veramente un
problema." sussurrò, Ashton, abbastanza forte da far intuire che si stesse annoiando.
"Hai aspettato abbastanza, in più sai che le piaci in qualsiasi modo, non importa che tu sia il suo idolo." continuò, ma si bloccò appena notó la mia espressione irritata e allora "mi dispiace.", disse.
"Non devi dispiacerti, sono io quello stupido. Mi sto davvero facendo dei problemi grandissimi, ma mi piace davvero, Ash. So che è assurdo, ma-"
Non appena stavo per concludere Michael entrò nel retro del tour bus ridendo a crepapelle con Luke. "Svegliatevi, cazzoni, andiamo ad una festa."
Aggrottai le sopracciglia confuso, cercando di realizzare il significato delle sue parole. "Michael, sono solo le cinque..."
"Sì, è voglio andare ad una festa, qual è il problema?" la sua ironia fu molto evidente nella sua voce, ma potei dedurre che non fosse dell'umore per sentire le mie motivazioni sul perché non dovremmo andare a quella festa. Ashton mi guardò freddamente, per poi spostare lo sguardo sul mio telefono, comportandosi come una mamma e "Calum, hai intenzione di venire?"
Formai con le labbra una linea rigida non appena la mia mente iniziò a ragionare sulle opzioni. "Sì, ho intenzione di scegliere l'opzione divertente."
Michael sorrise felice tirandomi per il braccio e facendomi cascare il telefono di faccia, tanto che tutti rimasero in silenzio fissandolo. La tensione si accumulò sempre più mente lentamente mi abbassavo per controllare che il vetro non si fosse rotto. C'era uno spacco che dal basso verso l'altro separava lo scherzo de mio telefono in due e "È ora di andare, idioti." sentii.
Michael sorride tristemente per cercare comunque di sistemare la situazione. Sinceramente non mi importò, ma lo spacco si espandeva fon troppo velocemente.
Ashton cercò di attirare la mia attenzione, considerando che lui era l'unico a sapere di Cassidy, ma feci semplicemente finta di non essermene accorto e uscii dalla porta.
Anche se decisi di non scriverle come avevo promesso, ma il senso di colpa mi stava divorando vivo. Ero semplicemente spaventato del fatto che le sarei potuto piacere perché sono Calum Hood e non Calum. Ero leggermente scioccato per il fatto che non mi ha chiesto dove abitassi visto che ho detto Regno Unito, ma avevo un codice telefonico americano, ma questo rese le cose molto più semplici.

cutie: heyy

tu: hetty

cutie: hetty?

tu: non riesxo s vrdrtr ben la tadtiers

cutie: qualcuno è un po' ubriaco.

tu: io? pshhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh

cutie: ho davvero bisogno di parlare con qualcuno, posso chiamarti? sto avendo i soliti problemi in famiglia e di te mi fido da morire.

tu: sicuro, chiamami

I miei occhi si chiudevano mentre cercavo una stanza libera nel casino della casa. La musica mi stava facendo scoppiare la testa. Si potevano sentire le ragazze urlare e ridere dalle varie stanze, ma poi ho sentito qualcuno che stava tranquillamente giocando a qualche gioco   per poter bere sempre di più. C'erano circa sette stanze, ma ero così tanto ubriaco da non riuscire a capire nemmeno dove stessi andando.
Dopo cinque minuti di ricerche, mi sono ritrovato in una stanza maschile. I muri erano coperti da poster di giocatori si football ed il letto era messo lì come se fosse una classica macchina rossa-letto che si vedono ovunque. Senza nemmeno pensarci ho digitato il numero e poco dopo sentii la sua voce.

"Ciao?", la voce di Cassidy era dolce, nulla che non mi aspettassi. Era bellissima, delicata e calzava perfettamente il suo carattere.

unknown number [incompleta]Where stories live. Discover now