10.Pov di Harry

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Scusate, ho fatto un po' di caos. Prima di leggere questo capitolo, leggete il 9, che ho pubblicato due minuti dopo di questo! :)


Per fortuna la serata è passata velocemente.

"Ti amo, Harry!" mi sussurra Summer, mentre mi bacia.

Io non le rispondo, ma fingo un sorriso.

Devo abituarmi a lei, alla sua voce, al suo modo di vivere la vita sempre a tiro.

E' con lei che devo stare, ma questa consapevolezza mi lacera il petto ogni mattina che apro gli occhi e penso ad Amy.

Ho cercato Amy con lo sguardo tutto il giorno a scuola: alle macchinette del caffè, in cortile, nei corridoi.

E quando l'ho vista passando davanti alla mensa è stato come se tutto il mondo intorno a me si fermasse.

Il suo sorriso angelico, il suo modo di arricciare una ciocca di capelli intorno alle dita, il suo muovere delicatamente le labbra mentre parla.

Avrei messo in pausa quell'istante per poterla guardare ancora un po'.

Per potermi avvicinare a lei, sfiorarla e sussurrarle all'orecchio quanto mi dispiace.

Amy non mi ha visto.

Era con Zayn e parlavano non so di cosa.

E me ne sono andato silenziosamente.

"Ci vediamo domani mattina, ok?"

Summer fa cenno di si con la testa e non riesco a leggere nei suoi occhi.

Mi palpa in mezzo alle gambe, ma il mio corpo è come addormentato.

Non reagisce al suo tocco.

"E questo week end le mie cose saranno finite!" mi dice all'orecchio, come se intorno a noi ci fosse qualcuno che possa sentirla.

Le sorrido di nuovo, pensando però a quanta voglia abbia di passare il week end con un'altra ragazza.

Entra nel suo appartamento.

"Sicuro che non vuoi rimanere?" mi domanda, un attimo prima di chiudere la porta.

"Sicuro, Summer" dico.

Si porge verso di me e mi dà un altro bacio.

Quando entra in casa, scendo le scale, leggero.

Ho trascorso in modo teso tutta la serata.

Il suo sentirla parlare del nostro futuro, di probabili bambini, delle nostre famiglie mi ha dato un senso di soffocamento tale da farmi lasciare la pizza che avevo ordinato per metà.

Ora che sono da solo posso, finalmente, tornare me stesso senza dover per forza fingere sentimenti che non provo.

Cammino per le stradine del Campus e, mano a mano che mi avvicino al mio palazzo, una musica proveniente dai piani alti attira la mia attenzione.

Dei ragazzi sono affacciati alla finestra aperta e ridono fumando chissà che cosa.

Le feste così non mi piacciono per nulla.

Girano solo alcol e droghe di vario genere e, o ne fai uso, o sei considerato uno sfigato.

Non credo possibile che si possa tenere una festa con così tante persone in un semplice appartamento, ma in realtà ogni sera nel nostro palazzo ce n'è una.

Sarei curioso di vedere di cosa parlano i ragazzi a queste feste.

Sicuramente di sesso, di droghe, di culi e di tette.

Senza Di Te- Non Posso Stare , sequel di "senza di te-harry Styles"Where stories live. Discover now