VII

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"È pronto!" urlò Violet dal piano di sotto.
Vedendomi così triste, decise di preparare la pasta al forno, il mio piatto preferito (nonché il suo piatto forte).
Mi era sempre vicina, non mi lasciava mai nei momenti difficili, ed era sempre pronta ad aiutarmi.
"Arrivo" risposi, vestendomi in prospettiva della serata.
Mentre ero sotto la doccia aveva chiamato Fynn, invitandoci ad una festa in occasione del mio ritorno dall'ospedale e dell'inizio del college. Si sarebbe tenuta due settimane dopo all'Hollyreed House.

Mancavano circa quattro settimane all'inizio del trimestre.

Prima di accettare l'invito mi ero accertata se ci fosse stato anche Paul, per evitare di vederlo di nuovo. Sarebbe stato troppo azzardato vederlo un'altra volta dopo avergli detto che "mi serviva tempo." Per mia fortuna, Paul aveva già rifiutato l'invito per altri impegni.

Chissà cosa doveva fare.

Scendendo le scale vidi le foto sulla parete destra del salone: c'erano foto di Violet con i suoi fratelli, Travor e Zeda, con i suoi genitori, i suoi zii, la sua famiglia.
Erano davvero molto uniti, e ciò non mi impedì di pensare alla mia di famiglia, formata da un alcolista, una stronza che pensava solo al denaro e da una sorellina che chissà dov'era.

"Lexy, vuoi il formaggio?" chiese Violet sorridendomi.
"No, grazie Vio" ricambiai il sorriso.
"Stai benissimo" disse vedendo che mi ero già preparata per la festa.
Misi un vestito blu scuro e delle scarpe con il tacco. Avevo conservato quel vestito per l'anniversario con Paul, ma non credevo ci sarebbe stato modo di festeggiarlo insieme.
"Grazie" dissi.
"Che hai, Lexy?" mi capiva subito.
"Niente...niente." le risposi portando alla bocca il primo boccone.
Non sapevo come spiegare tutto quello che provavo in quel momento a Violet, come dirle che ero estremamente confusa, che non sapevo cosa fare, che non riuscivo a capire più nulla.

"Dai Lexy, se dobbiamo stare un po insieme almeno dammi la possibilità di aiutarti."

"Uff" sbuffai.
"Eh va bene. Sono confusa, Violet. Non so se ho preso la scelta giusta con Paul, non so se l'ho fatto soltanto soffrire, non so come andrà avanti, non so più nulla...non so nemmeno se lo amo ancora."risposi.

"Ehi Lexy" disse stringendomi la mano.
"Hai preso la scelta giusta. Non puoi subito perdonare le persone così. Ti sei presa una pausa, non gli hai detto che è finita per sempre, capito?
Se ti ama davvero tornerà lui, fidati di me. Perché quando si ama una persona, ci si rende davvero conto quando si sbaglia, e ci si rende conto quando è il momento di dire scusa. E sai che Paul non è mai stato bravo in queste cose, ma sai anche che ci tiene davvero a te. Quindi non pensare che se ne starà lì ad aspettare che 'tu lo perdoni'.
Quando ero alle Hawaii e uscivo le prime volte con Cam, mi ricordo che non sapevo di cosa si trattasse, se fosse amore, o cos'altro stessi provando. Ma sapevo, ormai, che in ogni mio pensiero, in ogni mio gesto, lui, sarebbe stato. E sapevo che ogni volta che lo guardavo non potevo fare a meno di immaginare come sarebbe stato vivere con lui, magari essere sua moglie, un futuro.
Come sarebbe stato svegliarlo la mattina, addormentarsi vicino a lui, preparargli la cena, baciarlo quando volevo.
Come sarebbe stato viverlo. E adesso non c'entra nulla con te e Paul, ma è per farti capire che quando ami una persona lo sai.
Non puoi negarlo a te stessa, perché là in fondo, nel tuo cuore, lo saprai sempre.
E per quanto tu possa continuare a dire che non è vero, non puoi fermare il tuo cuore mette batte e dire:'no okay bello non è lui la persona per cui devi battere.'
Perché l'amore è una cosa che non si comanda, succede e basta.
Quindi se sei ancora innamorata di lui, lo sai nel profondo del tuo cuore.
Stai tranquilla si sistemerà tutto.
E mal che vada c'è quel ragazzo, come si chiama? Quello con la pelle color cioccolato." disse sorridendomi

"Kyle, si chiama Kyle. Ma adesso che c'entra?"
"Niente ahha, solo che da come me ne parlavi sembrava che non desse fastidio che fosse sempre con te all'ospedale."
"No, anzi. Ci stavo davvero bene. Solo che non dove sia adesso, stamattina non era in ospedale. Di solito la mattina c'è sempre. Vabbè non importa."
invece un po' importava.
"Ah, magari avrà avuto qualcosa da fare, stai tranquilla."
"Ma si, poi comunque è stato soltanto carino con me, magari non mi sopportava nemmeno." dissi facendo una smorfia.
"Smettila!" disse lanciandomi un pezzo di pane.

"Ahhaha, va bene, mi arrendo." disse accennando un sorriso. Mi stava già facendo stare meglio.
"Io vado a preparami, li fai tu i piatti?"
"Sisi tranquilla" le disse guardandola negli occhi.

"Me ne occupo io."

"Ehy Violet" dissi
Si voltò:"si?"

"Lo amo ancora."

AFIRE LOVEWhere stories live. Discover now