Orchidea

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"..il compito sarà giovedì su questi argomenti, mi raccomando preparatevi!"
'Oh no, ecco, mi sono distratta un'altra volta' pensai.

Non riuscivo a concentrarmi in nulla, dalle cose più semplici alla scuola, avevo la testa da tutt'altra parte.

Paul non era voluto venire a scuola quella mattina, si lamentava di mal di testa, cosa non tanto strana dato che la sera prima aveva bevuto.

"Lexy?" la sua mano calda mi risvegliò dai miei pensieri.

"Kyle."

"Pensierosa stamattina?"

"Un po'..ho la testa in confusione, ecco"

"Che succede?"

"Niente, davvero. Scemenze."

"Capito...senti, vogliamo andare a fare un giro stasera?"

"..certo."

"Posso considerarlo un appuntamento?"

"L'uscita di stasera?"

"Si.."

"Ah. Va bene."risposi

"Cosa va bene?"

"Puoi considerarlo un appuntamento."

Mi stampò un bacio sulla guancia, cosa da niente ma inconsciamente sorrisi.
Lo facevo spesso quando stavo con lui.

Tornai a casa, ma non trovai Paul, così mi feci una doccia e mi vestii, in attesa di un messaggio di Kyle.

'Sto arrivando' diceva.

19:30, Kyle, vestito per la prima volta elegante, si presentò davanti a casa mia con un mazzo di Orchidee, e non con delle rose come faceva sempre Paul.

"Mh..che profumo."

"Ti piacciono?" mi chiese.

"Si, tantissimo. Perché proprio l'Orchidea?"

"In realtà mi erano piaciute da subito..poi si sa, ogni fiore ha un proprio significato..vorrei che lo scoprissi da sola cosa rappresenta."

"Dove andiamo?"

"In un posto..magico"

"Kyle dai non fare il misterioso.."

"Non voglio fare il misterioso. Non voglio rovinarti la sorpresa"

sorrisi.

"Eccolo il tuo sorriso.." disse girandosi dall'altra parte.

"Che c'è, non posso sorridere?"

"Certo, anzi devi sempre. Solo che noto che lo fai più con me, che con il tuo ragazzo."

Accesi la radio, "Yellow" dei Coldplay ci fece compagnia per il tragitto.

'Ma Paul mi fa sorridere?'

Arrivammo in un posto lontano dalla scuola. Era un parco molto grande, diviso in settori.
All'entrata Kyle mi bendò, e mi tolse il fazzoletto solo all'interno del parco.

Era un luna park.

"Wow.." non ero mai stata ad un luna park, perché li avevo sempre pensati come una cosa stupida e senza senso.

"Non ti piace?" mi guardò con occhi pieni di dispiacere.

"Si, ma non sono mai stata ad un luna park"

"Bene, è arrivato il momento!" mi prese per mano e corremmo, corremmo.

Le urla.
Il contatto delle nostre mani.
Lo zucchero filato.
Le risate.
Le montagne russe.
Il vento che disordinava i capelli.
I suoi occhi.
Il suo sorriso.
Le sue labbra.
E le mie.
Le nostre labbra che si toccarono per la prima volta.

15 chiamate perse da Paul.

"l'Orchidea rappresenta l'amore platonico, ed è utilissima quando non si hanno i coglioni per gridati un 'ti amo.'"

AFIRE LOVEWhere stories live. Discover now