Capitolo 2: The Lesson

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Sbattei le palpebre in stato confusionale, colta alla sprovvista dal suono della campanella.

Campanella?

I miei occhi si spalancarono quando realizzai che mi trovavo nel corridoio deserto della mia scuola.

Mi lasciai cadere contro un armadietto, mentre le poche persone rimaste si stavano dirigendo nelle loro classi.

Il mio cuore iniziò a galoppare nel momento esatto in cui le mie dita si aggrapparono distrattamente sulle cinghie del mio zaino.

Come facevo ad essere a scuola? Non mi ricordavo nemmeno come ci ero arrivata.

L'ultima cosa che rammentavo ero io nella mia cucina, maschio me e, per finire, Harry Styles.

"Se è così che ci si sente ad essere strafatti..." borbottai ad occhi sgranati. Il mio sguardo volò verso il bidello della scuola, che stava svuotando uno dei bidoni della spazzatura lì vicino. A sentirmi parlare, fermò i suoi movimenti e mi lanciò un'occhiata perplessa. Gli mostrai un sorriso inquieto prima di defilarmela velocemente via dall'ingresso, lontano da lui.

Superai una delle classi, non prima di aver scrutato attraverso la finestrella della porta per controllare l'orologio affisso lì dentro.

La quarta ora era appena iniziata.

Ma ciò non aveva alcun senso. Non mi ricordavo assolutamente di aver frequentato alcuna lezione quella mattinata.

Un brivido corse lungo la mia spina dorsale mentre mi allontanavo dalla classe. Controllai il mio orario per poi scuotere la testa.

C'era definitivamente qualcosa che non andava.

Ma ad essere sincera, quando mai qualcosa andava per il verso giusto nella mia vita?

La mia entrata nella classe di storia fece voltare tutte le teste degli studenti presenti, in modo sincronizzato, verso di me; proprio come facevano sempre quando entrava qualcuno in ritardo.

Adocchiai Estella ed Ashley in prima fila, sedute ai loro posti.

Estella stava parlando ad Ashley in maniera veloce, muovendo le sue mani piccole in aria con fare farneticante. Mentre l'altra, la guardava con un'espressione imperturbabile, quasi annoiata. Sapevo che la stava ascoltando, era solo che la sua faccia da super stronza le veniva molto spontanea.

Lanciai un'occhiata alla cattedra di Me. Klerk, grata che non fosse ancora nella stanza, e velocemente mi avvicinai alle mie amiche.

"Hey, sei arrivata allora! Perché sei in ritardo?" Mi chiese Estella con la sua vocina, mentre prendevo  posto tra loro due. Mi guardò, con i suoi occhioni castani e una ciocca di capelli biondi a coprirle il viso, in attesa di una risposta.

"E' Liza. E' sempre in ritardo." La riprese Ashley con un sorriso, facendo correre la sua mano lungo i suoi capelli lunghi fino alle spalle.

Posizionai il mio zaino a terra e le guardai entrambe ad occhi stranulati.

"Ragazze, non vi pare che...Non so, non vi pare che oggi sia una giornata un po' strana? Considerando solo il fatto di come le ore stiano passando e tutto quanto?" Domandai, cercando di essere prudente con la scelta di parole. Stavo cercando di rilassare i nervi, ma le mie amiche si girarono verso di me, scambiandosi tra di loro una serie di sguardi.

"Non ha tutti i torti..." Iniziò Ashley, i suoi occhi spalancati e puntati oltre le nostre spalle, come se assorta in qualche suo pensiero.

The Styles Effect [Italian Translation]Where stories live. Discover now