chapter 2

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A volte il tradimento arriva da dove meno ce lo aspettiamo, dalle stesse persone in cui avevamo riposto la più grande fiducia

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A volte il tradimento arriva da dove meno ce lo aspettiamo, dalle stesse persone in cui avevamo riposto la più grande fiducia.
Ed è così che è successo a me, la stessa persona che si era dimostrata perfetta con me in passato, ora mi sta rinfacciando tutte le sue imperfezioni nascoste.
Tempo fa ho confessato a Vanessa, quella che per me era la cosa più vicina ad una amica, di avere una cotta per Cameron, anche se siamo molto amici.
Oggi è venuta qui come se nulla fosse a dirmi che Cameron le aveva chiesto di uscire, ho cercato di essere felice per lei, e poi mi ha finalmente confessato tutta la verità.
Mi ha usata per arrivare a lui, la nostra non è mai stata amicizia. Era Cameron che voleva e a quanto pare è riuscita nel suo intento.

"Vanessa, mi stai seriamente dicendo che hai finto per tutto questo tempo?" sussurro, guardando negli occhi quella che dovrebbe essere la mia migliore amica.
"Senti non te la prendere" scrolla le spalle "Non ho mai voluto ferirti, è stato bello finchè é durato, sono felice di star finalmente con Cameron, quindi non mi sento più in obbligo di starti accanto" dice queste ultime parole per poi lasciare la mia camera per un ultima volta.
Fisso per un pò la porta chiusa davanti a me, per poi sentire finalmente le lacrime bagnare il mio viso. Quella che credevo fosse mia amica non ha fatto che tradirmi per tutto questo tempo.

Mi sento davvero sola.

Mi stendo sul letto lanciando il mio zaino sul pavimento.
Nulla sembra distrarmi, passo un pò di tempo sul mio cellulare, ma alla fine entro nella mia galleria fotografica. Ho sempre odiato scattarmi foto da sola, quindi è praticamente piena di foto mie con Vanessa o Cameron.
Inizio a cancellarne qualcuna con lei, dicono allevi il dolore, eppure io mi sento esattamente come prima, se non peggio al pensiero di star eliminando dalla mia mente dei ricordi in cui ero felice.
Prendo un respiro profondo prima di lanciare il mio telefono ai piedi del letto.

Il mio sguardo va verso il mio zaino sul pavimento, da cui fuoriesce di poco il libro che ho preso ieri in biblioteca.
Lo afferro e inizio a sfogliarne le pagine, in alto a sinistra su ogni pagina è posta una data.
È un diario ed è scritto completamente a penna.
Ci sono vari argomenti di cui tratta e le pagine sembrano essere collegate, ma io mi soffermo sui titoli.
"Solitudine" è il titolo che mi si pone davanti. Sospiro, prima di iniziare a leggerlo decisa.

25/11/1965
Sono tre mesi che Dave non si fa vivo, tre mesi in cui aspetto il suo ritorno.
Mi sento sola, tradita, mi ha davvero mentito per tutto questo tempo?
Pensavo di contare qualcosa per lui.
Eppure mi sento così sola, tutto questo non ha senso.
Come posso aver pensato di essere importante per lui?
Mi guardo allo specchio e ammetto di non voler essere come sono.
Ammetto di aver sbagliato tutto.
Ma ormai è fatta, mi sento sola e nulla cambierà questa situazione.
-Avery

Mi asciugo le poche lacrime che scorrono sul mio viso, mentre mi rendo conto di sentirmi come lei.
Mi guardo allo specchio, non so più chi sono, non so piú a chi credere e so che non vorrei mai essere come sono.

Sulla pagina seguente noto varie scritte, probabilmente fatte da altri ragazzi.
Guardo le varie scritte distrattamente e infine noto un piccolo post-it stropicciato.

"Take a piece of my heart
And make it all your own
So when we are apart
You'll never be alone"

'Non sarai mai solo' sorrido davanti all'ingenuità di questa frase.
É impossibile non essere mai soli, è qualcosa di inconcepibile.
Osservo il foglio ancora per qualche secondo per poi prendere una penna e scrivere al di sotto di quella frase.

"Cosa vuol dire non essere mai soli? Esiste davvero questa realtà? Probabilmente è un privilegio che alcune persone non proveranno mai"

Poso la penna e mi abbandono tra le braccia di Morfeo, vorrei tanto che le cose cambiassero.

Words ➳ Shawn MendesWhere stories live. Discover now