VOGLIAMO GIOCARE ?

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-Bene Wanda, il nostro ospite a sorpresa sta arrivando ora mi cambio, e poi andiamo-

Presi la mia vecchia divisa, quella che avevo "preso in prestito" poco tempo fa, mi calzava a pennello, una volta vestita presi le pistole che avevo lasciato sotto il letto di Steve, la sera stessa in cui entrai in casa, non si sa mai, mi alzai e uscii rapidamente di casa.
Una Limousine nera ci attendeva fuori.
-vostra altezza!- Esclamai io sarcastica (come sempre)

-Agente Romanoff, è un piacere rivederla, salga in macchina-

Entrai seguita da Wanda.

-Ne abbiamo parlato al telefono Romanoff, sono in debito con il suo amico, in seguito all'evasione di Rogers non avró più alcun debito nè con lei né con lui chiaro?-

-Certo maestà, non avrà più alcun tipo di debito! Re del Wakanda.-

Non mi fidavo di T'challa per niente, lui aveva cercato di uccidere Bucky e ... Steve ma piuttosto di aiutare Steve avrei fatto qualsiasi cosa.

-Eccoci siamo arrivati.-

-È un elicottero privato quello?-

Wanda era sorpresa di vedere tutto questo lusso d'altronde era ancora la ragazzina che avevamo ripescato in Sokovia.

-Bene ripassiamo il piano: prima Wanda manipolerà le menti delle guardie all'ingresso così da farmi entrare, io mi intrufolerò dentro e disattiverò i sistemi di sicurezza e le telecamere, Black Panther entrerà subito dopo di me e porterà fuori Steve-.
-Wanda ora.-

Urlai io, la ragazza mise fuori gioco le guardie, in un attimo li vedevi a terra con lo sguardo fisso verso il vuoto.
Il potere che possedeva era inquietante avrebbe potuto distruggere un intero esercito con l'utilizzo di un dito.

 Il potere che possedeva era inquietante avrebbe potuto distruggere un intero esercito con l'utilizzo di un dito

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Entrai correndo senza farmi sentire.

Andai dritta verso la sala di controllo, lungo la strada mi si piazzarono davanti tre guardie armate.
Colpii con un pugno sulla mascella uno di loro facendolo cadere a terra, al secondo assestai un colpo dritto alla gola, mentre barcollova io usai lui per ripararmi dal colpo di proiettile che il terzo di loro mi aveva sparato, in un attimo presi per il collo il terzo strangolandolo fino a che non perse i sensi. Uno i loro tento di rialzarsi in piedi, ma io raccolsi la pistola da terra gliela puntai addosso, lo intimai di accompagnarmi alla sala di controllo.

Arrivata lo scaraventai dall'altra parte del corridoio.



Disattivai le telecamere poi sentii un rumore provenire dal corridoio, ma ormai mi aveva già colpita sentii un dolore lancinante all'addome

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Disattivai le telecamere poi sentii un rumore provenire dal corridoio, ma ormai mi aveva già colpita sentii un dolore lancinante all'addome...

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