Capitolo 3

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-Stupido... Stupido Vanitas! Non è affatto!

Per qualche strana ragione Ventus si sentiva ferito dentro.
Si portò i fogli stretti al petto e se poco prima stava correndo adesso stava rallentanto.
Gli occhi azzurro cielo si riempirono di lacrime, lacrime amare che nemmeno lui sapeva spiegarsi il perché e quale assurdo motivo stavano rigando il suo volto.
Pensava al ragazzo corvino e il pianto si faceva sempre più pesante.. ma perché?!
-Sei... stato.... cattivo.... io... io...
Si bloccò quando sentì squillare il cellulare.
Si portò un braccio sugli occhi, strofinandolo per bene per eliminare i residui del pianto. Prese poco dopo il cellulare e rispose tranquillamente provando ad essere più normale possibile
-Pronto...?
-Ehi Biondino!
-Chi...Chi sei?....
-Sono Sora idiota!
-Ah... dimmi Sora.
-Ti sei dimenticato della festa?!
-O-Oh... Nono! Stavo per venire a casa tua!
Staccò subito la telefonata, dandosi forza e riprendere a correre.

Da un altra parte invece....

Vanitas stava ancora fissando il cielo aperto su quella panchina quando le sue orecchie udirono dei passi, poi una voce a lui molto familiare
-Vanitas.
-Uhm?
Il moro abbassò ancora la testa all'indietro dopo aver sentito quella voce, aprendo gli occhi e notare subito Stefan, il suo migliore amico più grande di lui, di qualche anno al massimo. Era lo stesso ragazzo che c'era fuori scuola quando parlava tranquillamente sul motorino.
Egli aveva capelli castani e occhi verde smeraldo, poco più alto anche del moro.
-Che vuoi..?
Rispose il corvino con aria quasi seccata.
-Ho sentito parlare di una festa qui fuori. Vogliamo andare?
-Fino a prova contraria noi non siamo stati invitati
-Già, ed è questo il bello....
Dai, sai quante ragazze vuoi trovare lì?
Vanitas richiuse per un attimo gli occhi, alzandosi poco dopo e stiracchiarsi.
-Andiamo a prendere le moto.
Concluse.

Solo dopo più tardi la festa a casa di Sora iniziò nel migliore dei modi. Era piena zeppa di gente, pareva quasi una discoteca quel soggiorno.
-VEN! Ti stai divertendo?!
Urlò Sora per il troppo volume dello sterio.
Ventus annuisce, aprendosi in un sorriso forzato. In realtà non si stava divertendo affatto, preferiva mille volte tornare a scrivere sul libro.
Arrivò Riku vicino a loro, tirando a se Sora e sussurragli qualcosa all'orecchio.
-Si certo.. vai ad aprire no?
Rispose con semplicità il castano, guardando l'albino negli occhi: evidentemente avevano bussato alla porta. Riku andò ad aprire e sulla soglia di casa c'erano Stefan e Vanitas.
-Ciao! Scusami bello ma le nostre moto sono fuori uso.
Incominciò il più grande dei due. Vanitas sospirò appena, tappando con una mano la bocca dell'altro.
-Siamo dei cugini di delle persone che sono a questa festa. Potremmo entrare?
Come scusa era abbastanza convincente dunque Riku annuì, facendoli entrare e subito si persero nella folla. Vanitas ovviamente era colui che rapiva il cuore delle ragazze, era ovvio che prima o poi avrebbe attirato l'attenzione di tutti, sopratutto quello di Ventus che incredulo guardò l'altro, spalancando gli occhi dopo essersi accertato che era proprio lui.
-Ma ... che...
-VEN!
Urlò Sora.
-Ma quello non è Vanitas?! Chi l'ha invitato qui.... mica gli hai detto qualcosa Ven...?
-Beh ecco.. non credevo che...
-Allora è vero lui ti piace e fai di tutto per farti trovare! Adesso vai lì e mandalo fuori
-Cosa?! Lui non mi piace! E poi...
Non fece in tempo neanche a controbbatere che si trovò spinto dal castano che per poco non cadeva addosso Vanitas che finalmente libero dalle ragazze si avvicinò al biondo, alzandogli il viso con due dita portate al mento, accompagnato da un sorrisetto beffardo sul volto.
-Che sorpresa vederti qui verginello...
Tintinnò Vanitas.
-Io... Ho un nome...
-Ti va di scopare in po'?
Evidentemente si era montato troppo la testa. Ventus in prenda alla paura di quel che disse, perché sapeva che quella era una domanda retorica prense un bicchiere di soda da mano ad un ragazzo della festa e lo versò sui capelli di Vanitas.
La musica si calò improvvisamente, tutti si voltarono a guardare i due mentre Vanitas con lo sguardo abbassato e gli occhi coperti dai capelli bagnati non si mosse di un millimetro.
-S-Scusami... N-Non volevo...
Si scusò il biondo, guardando intimidito Vanitas.

VanVen: Quella Stupida Attrazione Che C'è Tra Di Noi||Yaoi||Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon