One Way Or Another

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One Way Or Another – Capitolo 2

14 Agosto.

V's POV.

Le primi luci del mattino passano attraverso le persiane della finestra aperta e raggiungono i miei occhi chiusi. Dovrei svegliarmi, è vero, dovrei farlo, ma per compiere questa faticosissima azione di sveglia, dovrei aprire gli occhi. Però al momento non ne ho voglia, non mi va, mi sento particolarmente stanca, è come se fossi andata a dormire tardissimo. Con le palpebre ancora socchiuse decido di girarmi su un fianco, se la luce del sole non mi colpisce direttamente magari potrei addirittura avere l'opportunità di riaddormentarmi. Mezza addormentata e tremendamente sonnecchiosa, provo a rotolare con estrema calma anche se la mia pigrizia mattutina è impressionante. Sto per concludere il difficoltoso ed impacciato movimento, quando poco prima di essere completamente girata sul fianco percepisco la presenza di un corpo caldo di fianco al mio. No, un attimo. Oh cavolo... E' il corpo di un maschio, palesemente data la dimensione del suo torace ampio dove le mie spalle sono finite voltandomi, un torace caldo e calmo, respira regolarmente, sembra quasi che dorma ancora. Spalle molto larghe e muscolose che sono appoggiate contro le mie e non è la prima volta che sono così vicino a me, quindi le riconosco senza problemi e come un fulmine a ciel sereno mi ricordo ciò che era accaduto la notte precedente...

«Vi, dormi con me.» non era una domanda, non era una proposta, era semplicemente una richiesta.

«Cosa Cri?» ho chiesto io.

«Rimani con me stanotte, dai, dormi con me... Per favore.» erano un dolce sussurro le sue parole.

«Sicuro?» ho dovuto chiederglielo. Per forza. Anche se è stato come se mi fossi tirata la zappa sui piedi. Gliel'ho chiesto nonostante l'attrazione che il dormire da sola con lui mi poteva suscitare.

«Mai stato più sicuro...» e quando lo diceva così, non potevo che accettare.

Ed è stato così che mi aveva convinto a rimanere a dormire in sala, con lui. Chiaramente non era la prima volta che dormivamo insieme, generalmente ci addormentavamo e basta, senza chiederci nulla, come facevamo in spiaggia sullo stesso lettino una decina di anni fa. Ma questa volta è stato diverso. Decisamente diverso. Inoltre ci faceva compagnia una presenza sul divano, addormentata ormai da tempo, che si faceva compagnia: Paola, che avendo passato le ultime ventiquattro ore rinchiusa in una camera d'albergo con il ragazzo con il quale aveva ballato alla festa di Cristian, era crollata stanca morta sul divano con un'aria decisamente soddisfatta. Quella ragazza non si è mai fatta dei problemi, soprattutto al suo compleanno, perché dovrei farmeli io ora? Già, il compleanno di Cristian, una serata memorabile, soprattutto se ripenso a quei meravigliosi occhi verde smeraldo di quello sconosciuto. Però mi sono detta: Virginia, non è il momento di pensare a lui, soprattutto perché è un completo sconosciuto e soprattutto perché dopo tanti anni puoi avere la tua occasione con Cristian, anche se sarà solo per una notte... Anche se c'era la Barbie Paola addormentata sul divano, era inevitabile che qualcuno fosse nei paraggi, ma almeno con lei avevo la certezza che fosse profondamente addormentata e decisamente in fase REM dato il russare della ragazza. Tre mesi prima dell'estate, avevamo deciso di prendere una casa in affitto tutti e otto, era inutile spendere dei soldi in camere di un albergo, quando avremmo comunque dormito tutti insieme e fatto degli orari improponibili. Dato che avevamo adottato quella stessa strategia l'anno precedente ed eravamo tutti rimasti soddisfatti, senza troppe lamentele e soprattutto senza litigi furibondi per incomprensioni, avevamo prenotato la stessa casa anche quest'anno, stessa casa e stesse otto persone.

Dopo vari minuti di immobilità dopo il fato che fosse così sicuro, Cristian si è avvicinato e mi ha abbracciato da dietro. Ho sussultato, sospirato e respirato il suo profumo. Un profumo che mi è sempre, sempre piaciuto.

InaspettatamenteWhere stories live. Discover now